Ecco l’idea inviataci da Matteo Vitali/Macteo per via Pontaccio: un filare di alberi. Quest’idea potrebbe essere applicata su quasi tutta la cerchia interna, la così detta “cerchia dei Navigli”, anche perché la riapertura dei canali pare più un sogno di molti che la reale intenzione delle autorità. Quindi, almeno in attesa di tempi migliori, perché non arredare con piante o aiuole?
Ora e dopo:
Più che giusto non lanciarsi in progetti folli di riscavare i navigli (e non semplicemente riaprire), col paradosso che la mobilità leggera richiede lavori di impatto ancor più pesante che l’alta velocità.
Inoltre è comunque una presa in giro che Sala abbia riproposto un nuovo referendum dopo che Pisapia ne aveva già fatto uno.
Ma siccome gli ostinati ci sono, occorrono argomenti per arginare il delirio di onnipotenza.
Ammettiamo pure di fare il naviglio da Cascina de Pomm a San Marco, ci sarebbe l’acqua fino al centro storico, e potrebbe decisamente bastare. Ma per chi proprio è fissato con la cerchia interna, invece di buttare all’aria l’arteria di Via Sforza e Via De Amicis, l’impatto sarebbe meno pesante risuscitando il Naviglio Morto in Via Pontaccio arrivando al fossato del Castello, e poi da lì in Darsena magari sottoterra. Al Laghetto invece si può fare uno stagno con blocco di granito e monumento ricordo.