Possibile che Milano non venga mai considerata città anche d’arte? Un esempio tra i mille è anche la presenza del piccolo, ma carino, museo legato all’Anfiteatro romano. Sconosciuto persino ai milanesi.
Via Edmondo de Amicis al civico 17 dietro ad un portone tutto scarabocchiato dai soliti vandali che non danno valore alle cose, ma le usano per reclamizzare le loro stupide scritte, dando l’impressione che anche lo stesso museo e parco abbiano uno scarso valore.
L’Antiquarium di Milano “Alda Levi” fu aperto nel 2004, offrendo ai cittadini milanesi ed ai visitatori anche un parco nel centro della città, in cui sono conservati i resti delle fondazioni dell’anfiteatro romano, unitamente ad un museo che illustra la storia del monumento sulla base delle ultime indagini archeologiche condotte nel quartiere. Il Museo è ospitato in un ex-convento di monache domenicane, fra la chiesa di Santa Maria della Vittoria e l’area archeologica. L’antiquarium è inoltre dedicato all’archeologa Alda Levi che prestò la sua attività a Milano dal 1925 al 1939 quando fu esonerata dal servizio a causa delle leggi razziali del 1938 e la cui opera fu presto dimenticata fino ai nositri giorni. Si articola in due sale dove gli oggetti in parte provenienti dalla collezione Sambon, un tempo erano esposti in precedenza presso il Museo teatrale alla Scala.
Il parco, realizzato dalla Soprintendenza Archeologica a seguito di un accordo di programma con il Comune di Milano e grazie all’utilizzo di fondi ministeriali, è collocato nel luogo dove sorgeva il
grande anfiteatro romano a pianta ellittica, lungo 155 metri e largo 125, in grado di ospitare fino a 35.000 spettatori e che fu distrutto dalle invasioni barbariche nel V secolo. Le fondamenta dell’anfiteatro furono scoperte durante scavi archeologici iniziati nel 1931 completati negli anni ‘70.


Il Parco e i resti dell’Anfiteatro
