Milano | Manutenzione: i totem informativi dimenticati

Articolo prodotto per Urbanfile e Affari Italiani Milano

Installati per Expo nel 2015, dopo due anni ecco le condizioni in cui versano i totem informativi.

Pochi si sono salvati, perché posizionati in zone meno vandalizzate, ma alcuni sono letteralmente a pezzi se non distrutti completamente.

Nessuna manutenzione, nessun rispetto e sintomo di un senso civico che questa città non è capace di avere.

L’errore, secondo noi, è il fatto di averli realizzati con lastre di vetro; forse sarebbe stato meglio realizzarli in alluminio, almeno l’unico problema sarebbero state le scritte vandaliche.

La cosa incredibile è che dove la città è più “pulita”, dove i palazzi non sono lerciati dalle solite tag, i totem si presentano ancora come due anni fa, lindi e integri.

L’esempio è questo qui di seguito, posto ai piedi della scalinata per piazza Gae Aulenti e dove i muri dei palazzi circostanti sono ancora puliti.

Basta però spostarsi verso piazza XXV Aprile e il povero totem è già in frantumi (potrebbe essere anche per colpa di qualche urto di automezzo, ma non è l’unico).

Che dire di questo povero totem di piazzale Baiamonti a PortaVolta, che è a pezzi da un lato e scarabocchiato dall’altro.

Questo invece è quello di piazza Duca d’Aosta, dove oramai da mesi rimane solo la struttura a cornice.

Quelli poi sui Navigli, una delle zone peggio conciate dal punto di vista degli imbrattamuri, sono letteralmente utilizzati come delle lavagne con scarabocchi e adesivi di ogni genere.

Piazza della Repubblica:

Loreto, all’imbocco di viale Monza:

Viale Lazio:

Questo è quello del Castello Sforzesco.

Ma anche in piazza del Duomo non si salvano:

Questo, posizionato vicino all’entrata della Galleria ha un pannello rotto da mesi.

Da mesi sto seguendo come questo totem si stia “autodistruggendo” poco alla volta, senza che nessuno del Comune intervenga.

La prima foto era di ottobre, dove la lastra inferiore appariva staccata ma appoggiata al manufatto, poi a metà novembre la lastra era scivolata a terra, l’altra foto invece è dei primi di dicembre, dove la lastra ha iniziato a scivolare verso nuovi lidi. E siamo in piazza del Duomo al fianco della Galleria Vittorio Emanuele e nessuno pare interessarsi a questi oggetti informativi.

 

Mentre quest’altro è quello piazzato davanti alla stazione ferroviaria di Greco-Bicocca

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | Manutenzione: i totem informativi dimenticati”

  1. Se non ci sono leggi penali severe come deterrente nella Repubblica delle banane si continuerà sempre di piu a sporcare la città . Tutta colpa dei politici sono loro che svolgono il ruolo legislativo.

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  2. Vergognoso. Ma non si vantavano che ci sono più turisti in città.. E l unica cosa di standard europeo fatta per loro (grazie al Touring club) la lasciano marcire così? Questi che se ne fregano, sono gli stessi amministratori che sono “di casa” a Londra.. Città da cui abbiamo copiato i totem e Dove sui loro arredi urbani turistici e non, non vedi l ombra neanche di mezzo adesivo. Cmq anche voi, oltre che fotografare ogni tanto potreste anche Agire. Pulire, disimbtattare, staccare.

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  3. Quello in piazza duca d Aosta è allucinante.. Poi Sala e Maroni volevano lì portarci l’EMA… Con quale coraggio?? E si lamentano pure che Milano non abbia vinto. È già tanto (anzi, è un miracolo!) che l abbiano tenuta in considerazione fino all ultimo

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  4. Guardate che questi sono teppisti di professione che devastano per servire questo o altro partito. Avete notato che alla vigilia delle elezioni i teppisti si scatenano? Meditate gente.

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  5. Al di la delle invettive da tastiera, credo che chiunque metta qualcosa su suolo pubblico debba essere obbligato a regolare manutenzione, sotto pena di sanzioni (e chiaramente imputando chiaramente la responsabilità fin dall’inizio. Il Comune non è innocente ma non è solo colpa sua dello schifo in cui ci tocca vivere)

    Questo vale per i totem informativi, ma anche per i pali della luce (AEM?), le cabine elettriche, le cabine di derivazione dei telefoni (ce ne son di tutti i tipi e – ovviamente – tutte imbrattate allo stesso modo), i semafori e tutto il resto.

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        • anche se sono pubblici paghiamo sempre noi la vernice per coprire i raffaello sparsi in città.
          1. il comune può forse inasprire la multa come deterrente
          2. legge penale seria si fa a roma e sono i politici a doverla fare

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          • Costa meno fare manutenzione che pagare 3 gradi di giudizio per vedere il teppista assolto che ti spernacchia…

      • Guarda che nei paesi normali, le cui leggi tu reclamavi pochi post fa anche per l’Italia, funziona proprio così. In Francia, UK, USA, il proprietario (non l’inquilino, che è un’altra cosa: studia, capra!) è tenuto a pulire e anche entro termini piuttosto rapidi, e se non lo fa oltre alle spese di pulizia si becca pure la multa. E’ dimostrato che pulire il più in fretta possibile è il più forte deterrente contro il ripetersi degli imbrattamenti.

        Perfino gli interventi di Banksy a Londra resistono pochi giorni e nei libri fotografici in cui sono raccolte le sue opere per ciascuna è segnato per quanti giorni è rimasta esposta (ovviamente in “””Padania””” non sanno chi è Banksy, ma per fortuna esiste Google).

        Poi sentir parlare di “invettive da tastiera” proprio te che riempi questo forum di post da bar sport, rispondendoti da solo con nick diversi, senza aver mai fatto una volta che è una un commento nel merito o una critica costruttiva, è veramente ridicolo, perfino nel tuo caso in cui l’asticella del limite del ridicolo è già posizionata piuttosto in basso.

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    • Finalmente un commento sensato. Concordo.
      La manutenzione è il punto chiave. I vandali esisteranno sempre, come può succedere che un totem sia danneggiato per cause accidentali.
      Qui è evidente che sono stati installati e dimenticati.

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      • Sbagliato. I vandali ci sono perchè non vengono applicate pene severe. Il problema ci sarà finchè avremo politici di sinistra a governare.

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        • Dal fatto che ripeti a pappagallo questa sciocchezza già smentita decine di migliaia di volte dalla vita reale si deduce, tra le altre cose, che non hai mai letto i Promessi Sposi e quindi il concetto di grida manzoniana ti è totalmente estraneo.

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          • Pero’ dopo gli spagnoli delle grida manzoniane sono arrivati gli Austriaci di Radetzky coi loro metodi leggermente reazionari… devo sperare in questo o magari il Comune può provare ad essere un po’ piu’ duro contro i graffiti?

          • Ma smentito da chi demente che non sei altro? Voglio vedere se dopo due sprangate sui denti continuano a vandalizzare la città.

  6. Inutile metterle se poi non riescono a mantenerle. Vergognoso il livello della gente che le distrugge e/o imbratta. Solo in Italia succede. Mai visto niente di simile in qualsiasi paese d’Europa ad Ovest o Nord dell’Italia.

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  7. Fanno bene a distruggerli se si divertono, tanto siamo un paese di imbecilli dove puoi fare qualsiasi cosa e rimani impunito! Il degrado è imperante, quando esco dal nostro paese ridicolo rimango a bocca aperta per il senso di civiltà. Civiltà intesa come “certe cose non le faccio altrimenti mi fanno pulire con la lingua ciò che sporco”.

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