Milano | San Cristoforo – Torri Richard: prima riqualificazione

Le Torri Richard, fatte costruite a metà degli anni Ottanta del 1900 dal famoso imprenditore Ligresti, come avevamo già visto, hanno un po’ di evidenti problemi: si stanno letteralmente ‘sbucciando’, oltre ad avere problemi di risparmio energetico. Si tratta di una serie di torri per uffici replicate in città in vari punti (Viale Giulio Richard, Zona Stephenson, Zona Ortica, al Vigentino in via Ripamonti e in Via dei Missaglia, per citarne alcune) con lo stesso modello architettonico – parallelepipedi di 13 o 15 piani rivestiti con vetri a specchio – tanto da renderle quasi delle icone anni Ottanta delle periferie milanesi questi edifici senza alcun pregio.

In via Giulio Richard, a San Cristoforo sul Naviglio, si trovano, nel complesso della Richard, un tempo fabbrica delle ceramiche della Richard Ginori, quattro torri di 15 piani (più un ultimo piano trasformato in terrazzo) in linea lungo il viale Giulio Richard affiancate da tre “cubotti” più piccoli di soli sei piani.

Una di queste torri, la numero 3, sarà presto riqualificata. Recentemente è stata acquistata dalla società Aedes Siiq, che è riuscita ad affittarla al gruppo WPP, primario gruppo multinazionale della comunicazione, di cui diventerà sede una volta completati i lavori.

Il progetto di riqualificazione, è dello studio BMS, sembra un recupero dignitoso, anche se dall’unico rendering diffuso non si comprende bene, Attenderemo rendering migliori. Di sicuro è meglio dei vecchi edifici. A questo punto ci chiediamo se anche le altre torri saranno modificate allo stesso modo o la riqualificazione sarà indipendente?

Qui di seguito alcune immagini recenti delle torri, alquanto degradate.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | San Cristoforo – Torri Richard: prima riqualificazione”

    • E da chi, di grazia? Dalle tanto brave e buone buone cooooop ( o unipol che dir si voglia) che non riescono, da ben sei anni, né a tirar su da un bucone un alveare, né da un ex rasoio una ristrutturazione, ai lati della tanto decantata biblioteca…degli alberi?

      Che i Ligresti fossero indifendibili, é lapalissiano, ma godere che il loro patrimonio sia passato a predatori, domestici per conto (fondi esteri), é quantomeno bambinesco

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    • Quelle torri son degli anni 80… il PCI era il primo partito a Milano. Ha governato la città insieme al PSI dal 75 al 90 (tranne 18 mesi). E soprattutto approvato il dissennato Piano che concedeva volumetrie assurde per uffici sulle aree industriali (per evitare che delocalizzassero) dando quindi la possibilità a Ligresti di tappezzare la città con quei parallelepipedi assurdi.

      Onestamente credo che gli sponsor di Ligresti sian stati molto ma molto più bipartisan di quanto non vogliamo illuderci che sia stato 🙂

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  1. “più un ultimo piano trasformato in terrazzo”… quasto è il marchio di fabbrica Ligresti e del suo modo corrotto di fare edilizia: costruiva due/tre piani in più rispetto alle altezze assegnate e poi chiedeva il condono per poterle”riempire” e utilizzare ad uso uffici. Io sono per la terapia d’urto: raderle al suolo, queste e tutte le altre della medesima fattura

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