Milano | Dergano e Corvetto: due piazze in fase sperimentale

A breve dovrebbero partire i lavori per sistemare sia piazza Dergano (Municipio 9) e Angilberto II (Municipo 4, al Corvetto-Gamboloita), per renderle parzialmente pedonali da settembre a dicembre di quest’anno. Si tratta di un progetto di sperimentazione di ‘tactical urbanism’, ovvero urbanismo tattico, un intervento leggero (sarà temporaneo, per vedere l’effettivo impatto sul quartiere). Si tratta di un percorso che vede coinvolti rappresentanti di cittadini, Amministrazione centrale e municipalità che insieme modificano temporaneamente strade e piazze in favore di una maggiore accessibilità e godimento degli spazi urbani. Queste sperimentazioni serviranno in seguito per valutare eventuali interventi duraturi e definitivi.

Di seguito i progetti

Trasformare due luoghi privi di identità e ordine in nuovi spazi pubblici di incontro e partecipazione per grandi e bambini. Con questo obiettivo si avviano domani i cantieri per la parziale pedonalizzazione sperimentale di piazza Dergano e piazza Angilberto II nell’ambito di “Piazze Aperte”, il progetto di urbanistica tattica che prevede la riqualificazione dello spazio pubblico attraverso la posa di strutture mobili e materiali a basso costo.

Realizzato in collaborazione con Bloomberg Associates e con il supporto della National Association of City Transportation Officials (NACTO) Global Designing Cities Initiative, “Piazze Aperte” segue gli obiettivi di sostenibilità e rigenerazione urbana di Milano 2030: valorizzare le piazze quale luoghi di aggregazione al centro dei quartieri, migliorare lo spazio pubblico, ampliare le aree pedonali e fruibili e promuovere forme sostenibili di mobilità a beneficio dell’ambiente e della qualità della vita in città.

La cantierizzazione porterà alcune piccole modifiche alla viabilità delle due aree. In particolare, Piazza Dergano verrà delimitata con transito veicolare unicamente in direzione est, in prossimità del lato sud della piazza. Il traffico verrà mantenuto tra via Giuseppe Tartini e via Conte Verde e lungo via Cesare Brivio. Il marciapiede sul lato nord sarà collegato con il nuovo spazio pedonale ricavato dall’eliminazione della sosta, che sarà ridisegnato per includere la postazione di BikeMi ricollocata rispetto all’attuale posizione (dove invece saranno creati alcuni posti auto), delle sedute, rastrelliere porta bici, aree per il gioco dei bambini, tavoli e tavoli da ping pong, piante e fioriere. Sarà infine invertito il senso di marcia di via Legnone nel tratto tra Conte Verde e via Abba.

Piazza Angilberto II verrà invece pedonalizzata nell’area tra via Bessarione e via Comacchio, dove la pavimentazione sarà colorata: saranno posate una nuova stazione di BikeMi e delle rastrelliere, alcune sedute, piante e fioriere, tavoli e tavoli da ping pong. Sarà ristretta la carreggiata dalla parte della piazza adiacente via Bessarione e realizzata una nuova pista ciclabile su via Comacchio. In totale nelle due piazze saranno posizionate circa 100 fioriere tra cui 2 alberi tra melograni e aceri.

Questi interventi avranno carattere temporaneo e sperimentale fino al 31 dicembre 2019. Contemporaneamente i due nuovi luoghi verranno monitorati per verificarne l’accessibilità e l’utilizzo per eventuali successivi interventi a carattere più definitivo.

“Queste due aree, oggi crocevia di strade a traffico veicolare, diventeranno nuovo cuori pulsanti dei quartieri da vivere e animare – sottolineano gli assessori Marco Granelli (Mobilità) e Pierfrancesco Maran (Urbanistica)-. La qualità dello spazio pubblico migliorerà notevolmente grazie all’eliminazione delle auto in  sosta irregolare e alla posa di elementi di aggregazione come panchine, fioriere e rastrelliere. Per rendere queste due piazze davvero vive sarà fondamentale il coinvolgimento dei cittadini, dei Municipi e delle Associazioni di quartiere, che ci aiuteranno ad animarle con eventi e attività non solo per le inaugurazioni ma anche nei mesi successivi”.

Le due piazze con il nuovo look saranno inaugurate con due eventi distinti che coinvolgeranno i cittadini, i Municipi e le associazioni di quartiere: il 22 settembre, in occasione del World Car Free Day, sarà la volta di Dergano, mentre  il 29 settembre toccherà ad Angilberto, nell’ambito della Milano Green Week.

“Piazze Aperte” segue gli esempi di successo realizzati in grandi città del mondo come Bogotà a Buenos Aires, Sao Paulo, New York City e Los Angeles, Addis Abeba, e Bombay.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

20 commenti su “Milano | Dergano e Corvetto: due piazze in fase sperimentale”

  1. Garda caso, a Parigi e NY hanno tolto spazio alle auto a favore delle persone. Direi che siamo sulla strada giusta, purtroppo tempi italiani, ma la direzione è corretta.

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      • NY e le città americane sono nate intorno all’auto… in Europa abbiamo basi romane o medioevali. Nonostante questo anche a NY il traffico è un incubo e ti assicuro che in USA per parcheggiae in città paghi ovunque… OVUNQUE. Altro che sosta sotto casa o in doppia fila solo per 5 minuti…

        Bene pedonalizzare per rigenerare spazi più vivibili. Gli esempi vincenti ci sono, basta girare per le migliori città d’Europa.

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  2. Off topic ma di poco

    Sono passato in Via Torino a Milano e ho visto l’ex palazzo fnac/trony tutto impacchettato.

    Avete news do cosa si faccia?

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  3. Dopo più di 10 anni dalla risistemazione, alberatura e riduzione carreggiata in Via Polesine, finalmente i lavori ricominciano nel suo prolungamento (Piazza Angilberto)

    Però mi fa pensare che nel Bilancio Partecipato in quella zona eran stati presentati e votati decine di progetti che prevedevano pedonalizzazioni ed umanizzazioni di vie e piazze ma nessuno su quella piazza.
    Forse i cittadini vedevano le priorità altrove in zona.

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  4. Non ho assolutamente pregiudizi verso le pedonalizzazioni, ma in piazza Angilberto immagino più problemi di viabilità che reali vantaggi per i cittadini.
    La zona pedonalizzata rimane comunque troppo piccola per essere fruibile e troppo vicina ai veicoli che arrivano da via Comacchio per esse un luogo piacevole dove incontrarsi in quanto in quella piazza c’è sempre traffico. Inoltre chi arriva da via Ravenna per andare verso piazza Bonomelli sarà costretto a fare due curve anziché andare dritto. Chi invece arriva da via Comacchio non potrà più svoltare a sinistra in via Ravenna ma sarà costretto a svoltare in via San Dionigi, creando un inutile collo di bottiglia al semaforo e conseguente aumento di traffico.
    Mi sembra un’idea pessima.
    Di positivo c’è solo il fatto che è una sperimentazione.
    L’assessore Granelli, se vuole rendere più vivibile la zona in questione, dovrebbe piuttosto occuparsi di attivare finalmente il cosiddetto ambito 39 per le strisce blu tra Rogoredo e San Luigi, già previsto da anni ma mai realizzato.
    Per Dergano non mi esprimo in quanto non conosco quella zona.

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  5. Caro Silvio , ma perché gli automobilisti devono andare dritti? Per prendere velocità? La città non è un autostrada e quelle semicurve servono anche a far capire agli automobilisti che devono andare piano nei centri abitati. Più zone 30 km. Finalmente si rifanno delle piazze e tu proponi solo delle strisce blù per terra? mi sembri schiavo del quotidiano. Qui si sogna.

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    • Caro salame Milano dop, il mio era un commento specifico per quell’quell’incrocio perché abito in quella zona da 50 anni.
      Ma l’hai visto com’è?
      Ho il timore che tu abbia fatta un commento in termini generali, per niente pertinente al progetto specifico, e senza conoscere la realtà. Infatti chi proviene da via Ravenna deve comunque fermarsi (da sempre) e dare la precedenza, e infatti quello non è un incrocio soggetto a incidenti.
      Ritengo invece che uno dei problemi di Milano siano certe strozzature che niente hanno a che vedere con la sicurezza e invece hanno un grosso impatto sul traffico perché creano inutili ingorghi. Quelle che tu chiami semicurve sono delle curve a 90° da fare a 10 km/h!!! Non confondiamo la scorrevolezza entro i 50 km/h con le autostrade, dai!!!
      Ma sai a cosa servono le strisce blu in quella zona? A evitare che entrino a Milano auto provenienti dell’hinterland perché il parcheggio è gratuito. Conosco gente che da via ripamonti viene in Corvetto a lasciare l’auto per tutto il giorno e prendere la linea gialla. Le strisce blu danno respiro alle zone, tanto quanto il limite a 30. Ecco perché ne ho parlato. Ma secondo me, ripeto, tu non conosci la zona. Io stesso mi sono ben guardato da commentare l’analogo progetto per Dergano perché non volevo dire fesserie.

      Ciao

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      • Il senso delle zone 30 è proprio caratteristico nelle semicurve che rallentano obbligatoriamente la tua automobile.

        Suggerendoti che essa non è più un mezzo così veloce in tal modo da farti prendere la metro li a 5 metri.

        E anche i pedoni che devo attraversare strade con semicurve ringraziano.

        Prima devi capire il senso della zona 30 per criticarla.
        Non è un errore progettuale.
        È proprio questo il suo effetto.
        È giusta così come la hanno fatta.

        Comprendi.

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        • Ma io nel progetto di piazza Angilberto non vedo scritto che è zona 30. E infatti ho parlato di auto che saranno costrette a fare giri più lunghi. Non avete proprio capito il senso di quello che ho detto. Mi spiace.

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          • Se non hanno capito,caro Silvio che abiti in zona e quindi sai di cosa parli, e’ solo colpa dei paraocchi che certa gente non riesce a togliersi nel nome del basta auto, che straparla di Parigi e NewYork senza averci mai messo piede magari, per non parlare di quel genio del ns. caro assessore che pensa di migliorare la qualita’ della vita di un quartiere mettendo due tavoli da ping-pong

      • La realtà è che in quella zona non dovrebbero passare tutte quelle auto.

        Scontiamo la mancanza di una circonvallazione sud esterna (prevista fin dal 1912 e mai realizzata) che colleghi Corvetto (e Viale Campania, Puglie ecc) con Piazza Tirana. Il risultato è un devasto di traffico in attraversamento su strade inadatte: la piazza in questione, via Quaranta, Giovanni da Cermenate ecc ecc).

        Parliamo di collegamenti trasversali, “periferia su periferia” che sono i tipici collegamenti dove il trasporto pubblico non è purtroppo assolutamente competitivo e utile, per come è concepita la rete (radiale).

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        • Sono perfettamente d’accordo, anche per questo motivo ritengo che non sia una buona idea. Da lì passa anche la 95, la quale non ha certo bisogno di ulteriori rallentamenti dovuti ad auto che per via della nuova viabilità verranno ad intralciare il flusso da Corvetto verso via Quaranta.

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          • Se invece la sperimentazione non funziona, inseguiamo che l’ha decisa con la scopa per sperpero di soldi che si poteva spendere in qualcosa che aveva qualche chance di funzionare 🙂

            Bello sperimentare, ma non è che va bene qualsiasi cosa basta farla – ti invito a passare in quella piazza, a parole non è facile spiegare.

  6. Quanti soldi buttati inutilmente in Piazza Angilberto.. lasciamo stare il fattore estetico ma mettere delle panchine e dei campi da ping pong non mi sembrava il caso..attualmente e diventato un ritrovo perfetto per spacciatori e delinquenti. Anche perché nessun italiano con un briciolo di cervello farebbe mai giocare i propri figli un un pezzo di asfalto con dei cerchi colorati attraversato da tre strade dove passano moltissime macchine.
    Vogliamo parlare del traffico che avete creato? mai vista una coda cosi lunga che parte dall’inizio di Via Polesine. Prima di cercare di abbellire le periferie dovreste conoscere le zone di Milano, le abitudini e le ore di punta di traffico.
    Piazza bocciatissima!!!!

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  7. Il restringimento della carreggiata tra Via Comacchio e P.zza Angilberto ll non ha scoraggiato gli automobilisti. Al contrario, il traffico sia leggero che pesante è enormemente aumentato fino a creare al mattino ed alla sera per molte ore una viabilità a passo d’uomo. L’aria è irrespirabile per la quantità di emissione di gas di scarico dei veicoli in circolazione.
    Sono stati, invece, incoraggiati i ciclisti italiani e stranieri, nonché i riders a scorrazzare sui marciapiedi con grave pericolo per la sicurezza dei pedoni che non si sentono più tranquilli neanche sulle zone pedonabili.
    La qualità dello spazio pubblico con l’installazione delle panchine e dei tavoli da ping ping ( sostituiti al momento da una tristissima e deprimente area di…si fa per dire… pattinaggio su ghiaccio )sarà forse migliorata ( !! ) giusto per le decine di diseredati del mondo, compreso il nostro, che lì si raccolgono per familiarizzare tra loro, lasciando per terra abbondante pattume a disposizione di piccioni che banchettano e fanno integrazione!
    Le fioriere sfido chiunque a percepirle come capaci di rallegrare ed abbellire il paesaggio periferico urbano che, tra incuria, sporcizia, inciviltà e imbarbarimento umano, non aveva proprio bisogno di essere ancor più umiliato. Non bastasse ciò le pioggie autunnali hanno determinato la fuoriuscita abbondante di terra che si sparge intorno, creando ulteriore degrado e bruttezza.
    Si era parlato di riqualificare le periferie, non di deprimerle. Sarebbe questa la sfavillante Milano che compete con le maggiori capitali europee? O si é deciso che le periferie debbano raccogliere il modello del ghetto e lasciare alle zone di rappresentanza della città la palma del ben vivere?
    Consiglio vivamente agli amministratori comunali un piacevole giretto in questa zona: respirare profondo, godere in Via Polesine della cura prestata alle aiuole, constatare la presenza massiccia di contenitori per smaltimento piccoli rifiuti, bearsi del nitore assoluto dei marciapiedi e a bordo strada…and so on. Li sfido poi a ritornare muniti di maschera antigas, stivaloni e guanti di gomma, ramazza e kit per la pulizia profonda degli ambienti a disposizione di grandi e piccini, giovani e vecchi, italiani e stranieri, donne e uomini, uniti da un identico afflato per ogni similare progetto di tatticismo urbano!!

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