Milano | Porta Volta – Piazzale Baiamonti: non ci resta che piangere

Ma quante volte dobbiamo chiederci… perché piazzale Baiamonti a Porta Volta è finito nell’oblio e nel disastro urbanistico?

Varco aperto sul finire dell’Ottocento e intitolato ad Alessandro Volta, ha vissuto un breve periodo di gloria, quando i bastioni, ancora presenti, erano alberati ed erano utilizzati per le passeggiate. Poi la decisione negli anni Cinquanta di attestare qui i trenini per Giussano, Limbiate e la Brianza, verso la Brianza, portarono all’abbattimento di tutto questo.

Da allora, nessuno si curò più di questo spazio urbano. Due caselli ottocenteschi ridotti nella sciatteria totale, immersi da cartelli pubblicitari ormai inutili, muri rabberciati, sporcizia e disordine. Ogni oggetto o manufatto della piazza pare buttato a caso, cartelli, binari, pavé, asfalto, automobili e pista ciclabile, ancora incompiuta.

Insomma, quello che si definirebbe caos totale. L’arrivo di Feltrinelli aveva dato una speranza, le promesse di una riqualificazione a distanza di tre anni, ormai sembrano cadute nel vuoto. SI era sperato anche nella pista ciclabile, ma si vede che appena giunta nel piazzale, come per una maledizione, è rimasta bloccata, non terminata e realizzata in fretta e furia. Porta Volta e piazzale Baiamonti sono sprofondati nel dimenticatoio nuovamente?

Noi continueremo a mostrarvi questo “schifo” fino a quando non troveremo conferma di qualche volontà cosmica, che recuperi il tutto al più presto.

Di seguito le ennesime immagini che non vorremmo più vedere.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Porta Volta – Piazzale Baiamonti: non ci resta che piangere”

  1. Lavoro in zona chinatown ed abito in zona buenos aires, ogni tanto vado a lavoro in bici e confermo che, dopo praticamente tutta la prime parte del percorso su piste ciclabili, arrivato in porta volta sale un po’ lo sconforto. Una zona che è a un passo dal poter essere ben riqualificata e vivibile, in quanto ha vicino via paolo sarpi, Garibaldi e corso Como, molte strade in zona sono già pseudo pedonali o ad accesso limitato, ci sono molti locali carini.. ma a causa di uno-due stradoni per macchine e una manciata di interventi fatti male o lasciati a metà è in uno stato confusionario, semidegradato e dificilmente usurfruibile in bicicletta; ma pure a piedi.

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    • Hai votato al referendum per l’autonomia della Lombardia? Dato che non hai votato o al massimo hai votato NO, i tuoi piagnistei non hanno diritto di esistere

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    • Scrivo continuamente al Sindaco, all’ufficio urbanistica per lamentare l’incredibile e immotivato stato di degrado della piazza ma tranne una prima risposta in cui si comunicava l’inizio dei lavori dello spazio verde lungo Fondazione Feltrinelli e Microsoft più nulla.
      I pochi lavori realizzati sono pessimi il marciapiede di fronte all’auchan una orrenda colata di asfalto con due aiuole mai , è veramente inspiegabile che una piazza di Milano sia lasciata in queste condizioni.

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  2. Piazzale Baiamonti non è un luogo semplice da riqualificare, sia per quanto rigaurda l’aspetto estetico ma anche e soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della mobilità.

    Per avere un lavoro fatto bene servono progettisti che, invece di disegnare rendering di effetto, si mettano ad analizzare i diversi flussi di spostamento della piazza (pedoni, bici, micromobilità, auto, mezzi pubblici, …) e pensino ad una soluzione che dia la priorità agli spostamenti più sostenibili.

    A Milano serve coraggio e innovazione sul tema mobilità quando si progettano restyling di piazze o vie perché per quanto riguarda il design e i rendering siamo già tra i più bravi al mondo.

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  3. A Barcellona non esiste un marciapiede che non sia o in pietra o con mattonelline o autobloccanti.

    Milano la città del catrame sciolto sui marciapiedi.

    Ps.
    Per tacer dei dissuasori antiauto…
    Vogliamo essere internazionali ma siamo ancora a livello di provinciali

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  4. P.le Baimonti non è peggio di p.le Loreto o p.za Firenze, ma tutto ciò che lo circonda ha avuta una trasformazione in meglio, e ora la sua condizione stride con il contesto in cui si trova. Il contagio del bello arriverà anche qui.

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  5. ci abito, forse ma dico forse qualcosa si muove sul lato della fondazione, di fronte al casello dei reduci. potrebbero essere i lavori per il famoso giardino/parchetto di viale crispi.

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