Milano | Lorenteggio – La riqualificazione di via Giambellino: fine novembre 2020

Dallo scorso settembre sono in corso i lavori di riqualificazione di via Giambellino al Lorenteggio, nel tratto compreso tra piazza Tirana e Largo dei Gelsomini. Come abbiamo avuto già modo di raccontare, sono stati eliminati i parcheggi selvaggi ai lati della sede tranviaria e piantumate diverse specie arboree, cosa che è già stata fatta.

Ecco la situazione di fine novembre 2020. Alcune piante, purtroppo, non sono sopravvissute e, come da contratto, in questi giorni sono in fase di sostituzione con altre messe a dimora dalla ditta che sta eseguendo l’intervento. Intanto è stata riportata terra sul parterre, ammonticchiata a formare un piccolo terrapieno (come da progetto) che sarà poi ricoperto d’erba e che avrà la funzione di impedire l’attraversamento dei binari ove non consentito.

Il marciapiede lato sud è stato ormai da tempo terminato, allargato rispetto a com’era in precedenza, e rivestito in pietra. Attualmente stanno iniziando i lavori per fare lo stesso intervento sul marciapiede del lato nord della via Giambellino. Nel frattempo, finiti i lavori di sistemazione delle pedane di attesa con il nuovo rivestimento, è stata ripristinata la fermata del tram all’incrocio di via Odazio.

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13 commenti su “Milano | Lorenteggio – La riqualificazione di via Giambellino: fine novembre 2020”

  1. Bell’intervento! Il contrasto tra questo tratto risistemato e quello che va da Largo Gelsomini a via Bellini è stridente: che voi sappiate, è previsto che si metta mano anche lì?

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  2. La via adesso è troppo stretta: in bici è un incubo, specie perchè è pieno di bus ATM che vanno al deposito e di furgoni di tutti i tipi.

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    • Complimenti al “genio” che ha allargato gli spartitraffico centrali, per intenderci quelli delle banchine e dei filari d’alberi, talmente tanto, anche se non serviva perchè le banchine già esistenti dei tram erano larghe abbastanza, che la carreggiata/strada ora è strettissima, tanto che le auto e le bici possono procedere affiancate a grande fatica con il rischio che un’automobilista tentando di passare urti il ciclista, o che qualcuno che sta salendo o apre la portiera dell’auto parcheggiata urti l’auto che sopraggiunge. Chissà se il “genio” ha simulato appunto il caso di auto e ciclisti che procedono affiancati, insomma ha fatto una valutazione sulla sicurezza del suo intervento. A giudicare dalla strada strettissima di sicuro no.

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  3. Interventi necessari perché sembrava di essere a Sarajevo negli anni della guerra. Ora che la sede tranviaria é dignitosa (almeno in quel tratto), la tranvia potrà avere velocità degne di una città del XXI secolo? I tram a vapore erano più veloci… ATM dovrebbe investire seriamente sulla gestione delle rete tranviaria aumentandone la velocità commerciale che é ridicola. Siamo a circa 11 km orari contro i 22 dei tram Europei. Non ci vogliono milioni di euro,per iniziare un cambio di passo nella gestione. Ma quando manca la volontà non si va da nessuna parte e siamo qui da oltre vent’anni ad aspettare la priorità semaforica e fermate distanziate il giusto per permettere tempi di percorrenza plausibili con una città d’Europa.

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  4. Avanti tutta con le riqualificazioni. Per troppi anni siamo rimasti fermi, con dei quartieri che erano più vicini al terzo che al primo mondo. Milano solo reinventandosi può sopravvivere: verde, decoro, vivibilità, cultura!

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    • A proposito di “cultura” che fine ha fatto la superbiblioteca nuova di via Odazio, quella col megaconcorso intercontinentale via web e annunci in pompa magna?

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  5. I marciapiedi non sono stati allargati, ma ristretti leggermente (nel verso verso il Duomo).
    L’intervento ci stava tutto, peccato solo per il tram che senza asservimento semaforico resta una lumaca e la mancanza totale di attenzione per i ciclisti.

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  6. Tutto mio bello ma pensiamo anche a riqualificare i palazzi ormai fatiscenti e non degni di una città come Milano. Ci hanno buttato la sabbia nei occhi con il rifacimento della sede tranvaria ,dei marciapiedi e di alberi già passati a miglior vita.
    Guardiamoci intorno, facciamo un giro nelle vie limitrofe; sembra di essere in una discarica a cielo, aperto sporcizia e incuria ovunque.

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