Corso di Porta Romana, sicuramente, negli ultimi cent’anni, ha perso monumentalità e bellezza. Come spesso ci è capitato di scrivere, il lungo corso, che da piazza Missori arriva sino a piazzale Medaglie D’Oro, dove si trova l’arco di fine Cinquecento, nel corso di questo centinaio d’anni è stato lentamente privato della sua veste antica per assumere quella di una porzione di città mai completata veramente e priva di personalità. Nella parte alta, verso piazza Missori vi sono ancora, per fortuna, i palazzi della borghesia meneghina del 5/600, come Palazzo Acerbi, Palazzo Annoni e Palazzo Mellerio, ma già mischiati a nuove architetture, che molto stridono con lo stile antico di quei palazzi. Più discendiamo verso l’arco di Porta Romana, e più ci rendiamo conto di come il corso sia stato snaturato e reso asettico. Rientranze, brutture moderne e vecchi caseggiati costellano oggi il corso, rendendolo molto “sciatto” (Porta Nuova è dalla parte opposta e qui nessuno pare voglia investire per ora).
Tra le disgrazie di questo lungo rettilineo, giunti in largo Crocetta, non potremo non notare uno spazio abbandonato e brutto. Uno dei tanti “buchi” urbani mai completati.
Due alti muri bianchi sottolineano il fatto che manchi qualcosa, giusto un palazzo.
Sino all’inizio del Novecento, a Crocetta si diramavano solo due strade: il Corso di Porta Romana e il Corso di Porta Vigentina. Via Lamarmora infatti venne aperta nei primi del Novecento. Sul finire degli anni Sessanta del Novecento, l’unica palazzina della vecchia Milano che ancora esisteva in quest’angolo (si veda foto qui di seguito), venne demolita completamente per qualche progetto speculativo mai portato a termine. .
L’area posta ad angolo tra largo Crocetta e via Lamarmora, doveva venire colmata da un palazzo mai realizzato. Negli anni Ottanta, durante la costruzione della M3 una porzione venne utilizzata per collocare il cantiere della sottostante stazione. Questo piccolo lotto doveva essere acquistato dalla Metropolitana Milanese e diventare spazio pubblico con uscita spettacolare per la M3.
Vi fu anche un importante progetto dell’architetto Guido Canella, che prevedeva la sistemazione in superficie con una tettoia di riparo tra il corso di Porta Romana e il corso di Porta Vigentina, con una fontana e un gruppo scultoreo. La statua di San Calimero doveva venire spostata al centro dello slargo, ai lati nuove alberature e sopratutto nell’area menzionata prima, una scalinata circolare che portasse nel mezzanino della stazione. Il progetto non venne mai realizzato, ma soprattutto non vennero mai aperte le uscite della metropolitana verso via Lamarmora (se ci fate caso sono tutte sul lato di corso di Porta Vigentina).
Ricorsi, cause e un contenzioso si sono succeduti dopo l’apertura della stazione e ancora oggi, risulta di proprietà privata (forse in parte), senza che sia mai stato fatto alcun progetto di costruzione o sistemazione. Una cosa è che, essendoci una presa d’aria per la stazione, lo spazio deve rimanere pulito da arbusti e altri tipi di cespuglio, così ecco perché in tutti questi anni non è mai cresciuto un albero, nemmeno selvatico.
Sarebbe tutto più bello se lo spazio diventasse pubblico con un bel giardinetto e qualche panchina. E magri, quei due brutti muri ciechi, venissero decorati con grandi murale. Noi abbiamo provato a fare qualche fotomontaggio, sperando ispiri qualche autore e qualche finanziatore.
Crocetta è l’area dove si trovava l’antico Arco trionfale di Mediolanum e da dove partiva la via porticata verso il centro.
due pareti vegetali potrebbero essere un buon compromesso non troppo costoso
E’ veramente vergognoso quell’angolo. Ci passo spesso e mi son sempre chiesto le motivazioni. Grazie per la spiegazione
MI sembra molto strano che si potesse pensare un progetto di uscita della metropolitana in quell’angolo. Quello era il pozzo d’attacco per gli scavi che a fine cantiere sarebbe stato trasformato -come poi è stato effettivamente fatto- in camera di ventilazione, uscita di sicurezza e accesso vigili del fuoco (alle gallerie, non alla stazione). Sarebbe molto complicato collegarsi al mezzanino perché proprio a metà tra la superficie stradale e la parte superiore della volta della galleria c’è una grande condotta fognaria.
Piuttosto del giardinetto mi chiedo se sia possibile costruire un edificio, nonostante appunto il pozzo e mantenendone ovviamente le funzioni. Di fatto la sagoma in pianta è già ben disegnata (è quel pentagono irregolare), le altezze consentite dovrebbero essere quelle dei due edifici attigui (7-8 piani).
Di chi è la proprietà? Ci sono diritti edificatori sopra?
Che brutta cosa!
tutto il Corso di porta Romana è di una tristezza infinita. Un cunicolo di traffico e sferragliamento di tram con marciapiedi troppo stretti per pedoni e selciato impraticabile per ciclisti a causa del pavé (sconnesso) e rotaie.
Sarebbe stato meglio che avessero portato a termine gli sventramenti progettati dal Piano Albertini degli anni Trenta
i problemi sono altri
Con il “ci sono problemi ben più importanti”non si migliora mai…
Speriamo non si inventino di aprire un Salmoiraghi & Vigano