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Milano | Trasporti – Uscite M4: nella città del design scelte stilistiche dozzinali

Quando vi abbiamo mostrato come saranno le fermate della M4 in città, (quelle già in fase di finitura e alcune mostrate in ricostruzioni M4) avevamo sottolineato la discutibile scelta stilistica al ribasso dei vertici della nuova metropolitana blu.

In settimana, a tal proposito, è intervenuta la portavoce del Comitato
Foppa-Dezza-Solari, Orietta Colacicco: «Nei rendering spiccano le immagini di pensiline e ascensori in acciaio nero, l’esempio per tutti è la stazione Repetti, la prima ad essere “spacchettata”, infrastrutture banali che nella capitale del design fanno storcere il naso.
Perché non indire un bando, visto che c’è ancora tempo, al netto di tutti i
ritardi, per raccogliere i migliori progetti per la struttura delle 21 fermate? I
primi rendering avevano fatto ben sperare ma già con i successivi si era capito che sarebbero state fatte scelte al ribasso».

Qui di seguito gli ultimi rendering che mostrano l’ultima scelta stilistica per il design delle uscite delle stazioni M4. Decisamente banali e evidentemente al ribasso. Che poi non è necessario spendere molto per realizzare qualcosa di originale e bello. O anche non originale, ma comunque bello.

Qui di seguito le immagini della stazione Repetti (ex Quartiere Forlanini), da poco ‘spacchettata’.

Come dare torto a chi si lamenta? Soprattutto se si pensa alle stazioni spettacolari che possiamo ammirare a Napoli. Roba da far invidia a tutto il mondo.

Quando venne realizzata la M1, sul finire degli anni Cinquanta, venne incaricato lo studio Franco Albini e Franca Helg, in collaborazione con Antonio Piva e Bob Noorda per la grafica, che realizzò un design moderno e iconico, che, sebbene un po’ maltrattato ultimamente, è considerato ancora oggi una delle opere di comunicazione visiva più note a livello internazionale grazie alla sua semplicità ed efficienza, divenendo da subito un modello di riferimento per molte altre metropolitane, a partire da quella di New York.

Quando venne presentata, la linea Blu pareva discostarsi un po’ dalla criticatissima (per la resa estetica, successivamente sistemata cormaticamente) linea Lilla, mostrando un filo in più di attenzione al design. Design che pare aver perso originalità con la realizzazione e che ricorda invece parecchio le scelte della M5.

Molti, lo sappiamo già, si affretteranno a replicare che “basta che funzioni”; invece no: è ora di smettere di considerare gli elementi tecnici (tipo discenderie, ascensori e le stazioni stesse) come qualcosa la cui forma è irrilevante, perché sono elementi che impattano sul circostante e su chi li utilizza e quindi, no, la questione non è irrilevante.

Ci consoleremo col fatto che M4 abbia deciso di “decorare” le stazioni con opere d’arte, soprattutto murali, attraverso il bando Arte4 che vaglierà i progetti creativi migliori per le 21 stazioni. Speriamo almeno in questo per avere arte nella metropolitana anche a Milano.




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


17 thoughts on “Milano | Trasporti – Uscite M4: nella città del design scelte stilistiche dozzinali

    1. Anonimo

      Ma basta con questi attacchi gratuiti al Comune che qui non c’entra tanto. Se leggesse bene l’articolo leggerebbe chi è responsabile.

        1. Anonimo

          Ti vorrei sommessamente ricordare di leggere bene il contratto di gestione della M4, prima di sparare cazzate da dietro una tastiera sarebbe intelligente informarsi.

          1. Anonimo

            La tua difesa d’ ufficio senza argomentare è patetica.
            E ti permetti anche di insultare.

          2. Anonimo

            Nascondersi dietro la foglia di fico di un contratto che è stato modificato ennemila volte è patetico.

            Ma poi, chi se ne importa se il Comune ha toppato alla stragrande (quando ha fatto il contratto o quando nei 10 anni seguenti si è completamente disinteressato degli aspetti estetici): l’importante è che metta una pezza e ci siano uscite meno ridicole di quelle di Forlanini!

    2. Ale

      La vergogna d’Italia? Sostieni che c’è una città italiana con un sistema di mezzi con la stessa efficienza e stazioni della metro di alto design?
      Ma va’ a ciapà i rat…

      Poi concordo che le uscite della metro 4 potrebbero essere fatte meglio… ma vergogna d’Italia?!?!

      1. V.

        Credo che “vergogna d’Italia” si riferisse all’Arredo Urbano e non al sistema di Trasporti o alla città tutta.

        In questa accezione io concordo al 100% e imploro Sala – se rivince le elezioni – di scorporare l’Assessorato Arredo Urbano dall’Urbanistica: è stato l’Assessorato più fallimentare della sua pur brillante Giunta e qualcosa va fatto per dare un segnale che a Milano non è che si può far passare tutto in cavalleria (vogliam parlare di quel pietoso documento dell’anno scorso chiamato “manuale dell’arredo urbano”?)

    3. Anonimo

      Öh la Peppa, “la vergogna d’Italia”!!!! Ma dai…. Fatti un giro in altre città!
      È pur vero che queste uscite si meritano qualche critica (costruttiva, magari), visto che alla funzionalità si potrebbe aggiungere anche l’estetica; ma fossero quelli i problemi della M4…. I ritardi e, soprattutto, l’assenza di reali raccordi con le altre linee, queste a parer mio sono le reali gravi mancanze della M4.
      Quanto alla gestione da parte del Comune, quante altre pisquanate sta combinando! Questa è la minore.

  1. Anonimo

    Voi vi “consolate” con Arte4? Viste le premesse, io piuttosto mi preoccuperei.

    L’arte nelle stazioni andava prevista CONTESTUALMENTE al progetto, come appunto a Napoli, o a Stoccolma, non aggiunta in seguito.

    Sarei felicissimo di sbagliarmi, ma prevedo un profluvio di opere posticce e scollegate dal contesto. Sperèmm.

    1. Raffaella

      Mi spiace molto che non venga promossa la cultura dell’estetica perché vivere circondati dall’arte e da strutture esteticamente piacevoli fa vivere meglio tutti . l’influenza sulla psiche umana del contesto in cui si vive è fondamentale solo che ci vuole personale preparato ed in grado di capire questi concetti per poterli trasformare in realtà ….

  2. paolo

    Ma quante menate a Milano:Siamo l’unica città italiana ad avere una metro efficente e ci mettiamo a discutere sulla bellezza…..eddai guardiamo oltre, con 100 e passa km con una poplazione di circa 1400000ab

  3. paolo

    Ma quante menate a Milano:Siamo l’unica città italiana ad avere una metro efficente e ci mettiamo a discutere sulla bellezza…..eddai guardiamo oltre, con 100 e passa km con una poplazione di circa 1400000ab

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