Milano | Cordusio – Loggia dei Mercanti, il progetto sulla Resistenza

Una ventina di sedute di varie dimensioni di fronte a due stele commemorative in vetro che riportano citazioni di Piero Calamandrei sulla Resistenza italiana. 

È così che si trasformerà la Loggia dei Mercanti (di Piazza dei Mercanti, tra il Cordusio e il Duomo) secondo il progetto “Milano per la Resistenza”, donato al Comune dall’Anpi – Comitato provinciale di Milano e firmato dallo Studio Stefano Boeri Architetti. 

Con una delibera di Giunta e nell’ambito dell’impegno portato avanti con la piattaforma Milano è Memoria, l’Amministrazione ha accettato la donazione, che definisce un percorso iniziato nel 2014 con la posa di una prima stele nella Loggia. 

La seconda parte del progetto prevede 2 stele commemorative in vetro stratificato e base zavorrata di 160 x 40 centimetri, sulle quali verranno inserite due frasi di Calamandrei: “Lo avrai camerata Kesselring il monumento che pretendi da noi italiani ma con che pietra si costruirà a deciderlo tocca a noi” e “Su queste strade se vorrai tornare ai nostri posti ci ritroverai morti e vivi collo stesso impegno popolo serrato intorno al monumento che si chiama ora e sempre RESISTENZA”.

Le 20 sedute in beola di diverse dimensioni – 40x40x40, 40x40x60 e 40x40x80 centimetri – saranno poste di fronte alle due stele.

Speriamo di sbagliarci, ma conoscendo la situazione di piazza dei Mercanti e il facile bivacco che vi regna da anni, secondo noi questa scelta stilistica per commemorare la resistenza si trasformerà in qualcosa di irriverente e sciatto.

Sedute sotto il portico? Ma chi ha progettato l’intervento lo sa come viene utilizzato quello spazio urbano?

Purtroppo, piazza dei Mercanti, attraendo poco in generale, inquinato molto defilata, se non i pochi turisti informati e che vogliono ammirare il pozzo, la splendida Loggia degli Osii e il coperto dei Panigarola, da qualche anno è occupata dai tavolini dei due fastfood che, onestamente, radunano a volte nullafacenti, ragazzini e perditempo, che usano anche il portico, come luogo appartato, e a volte qualcuno, specie la sera, lo usa come un orinatoio. Perciò, temiamo, sperando di sbagliarci, che le nuove sedute agevolino l’utilizzo poco corretto del luogo storico e di memoria come da intenti dei progettisti.

Forse, il Comune avrebbe dovuto trovare innanzi a tutto, i soldi per riqualificare la scale e togliere quelle assi per impedirne l’utilizzo, che rendono il loggiato un luogo sporco e degradato. Speriamo sia solo un nostro timore.

Qui di seguito alcune immagini della loggia dopo l’ultimo restauro.

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | Cordusio – Loggia dei Mercanti, il progetto sulla Resistenza”

  1. Belli questi progetti, ma alla fine saranno solo nuove superfici da dare in pasto ai writers/vandali. In questo caso, saranno pure accompagnate da frasi e insulti neo nazi/fascisti…

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  2. Una grandissima lezione di come si possa sprecare malamente uno degli spazi più interessanti della città.
    Chissà la Scrofa, trovandosi ai suoi piedi l’ennesima inutilità sulla Resistenza, cosa penserà…

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  3. Poteva avere senso se il Museo della Resistenza lo facevano li….ma così rimane solo un angolo morto e abbandonato di Milano come era ora.

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  4. premettendo che le mie considerazioni vogliono essere del tutto slegate da qualsivoglia caratterizzazione politica, qualcosa non mi convince.

    innanzitutto la trasformazione della loggia dei mercanti, ambito di passaggio e storicamente adibito a commercio, in luogo di fermata e di seduta. fermata e seduta contemplative, certo, ma come ci si chiede nell’articolo, con quali garanzie di un utilizzo consono?

    secondariamente, l’uso della loggia stessa come sede di un monumento alla resistenza, per il quale vengono in mente ubicazioni, anche centrali, che potrebbero essere migliori, ad esempio incorporandolo nella tanto attesa riqualificazione di piazza Fontana, in cui potrebbe anche inserirsi in un dialogo storico con quanto di triste la piazza ci ricorda.

    paradossalmente, si restituirebbe maggior dignità alla loggia rendendola luogo di commercio…

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    • Ha senso ma in quel punto sono state messe le lapidi coi nomi dei deportati nei campi di sterminio e dei caduti.
      Sicuramente avrebbe più senso spostare le lapidi e metterle in un contesto che le valorizzi un minimo, in piazza Fontana o meglio ancora nella facciata del nuovo Museo della resistenza, ma con la resistenza (perdonate il gioco di parole) al cambiamento che c’è in Italia, non se ne farà mai nulla..

      Quindi ci terremo il Museo da una parte e le lapidi da un’altra. Immerse nello squallore e nel degrado di una piazza meravigliosa non valorizzata, ma è altro discorso.

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  5. La loggia e la piazza dei mercanti sono il più grande mistero (non buffo) di Milano. L’età dell’area, la centralità e l’esposizione potrebbero farne il fulcro della città e invece è negletta e sfruttata in modo cervellotico.

    Anch’io non ne faccio un discorso politico. Ma ve lo vedete un monumento/istallazione sulla resistenza davanti a Palazzo Ducale a Venezia, i fori imperiali a Roma o davanti agli Uffizi. Stiamo parlando di valore storico e artistico di quel cslibro

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    • Con le poche panchine che ci sono a Milano invece secondo me può diventare un posto di stacco e riflessione anche per i turisti.

      Adesso si bivacca in luoghi oscuri.
      Speriamo che quando le sedute siano messe in luce le persone normali la utilizzano.

      Se fanno una cosa pulita bella e interessante non vedo perché pensare sempre male.

      Non possiamo sempre riempire ogni luogo di Milano con vetrine di mutande e orologi

      ..
      Oggi comunque è un luogo sciatto e buio

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  6. No ma dai!!! Idea tremenda ci passo ogni giorno e mi chiedo quando ci saranno qualcosa di bello? E soprattutto perché non è presidiata visto la piazza a uso spaccio?

    Mi annoia troppo che uno dei miei posti preferiti sia pieno di gentaccia, non posso mai fermarmi e ammirare con tranquillità.

    Ritornando al progetto progetto è da cancellare! Troppo deprimente.

    Visto la posizione stupenda e il palazzo sarebbe adattissimo a museo secondo me, mi sono sempre immaginato un’ Ara pacis milanese dedicata a moda e design chiuso da vetrate.

    Ogni turista e non sarebbe attratto da un gioiello simile.

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      • anche io non sono molto convinto dell’idea di chiudere con vetri. anche un museo del design sarebbe l’ennesima duplicazione di altro che in città già esiste, e comunque l’uso museale dei palazzi storici diciamo che è un po’ “la prima cosa che viene in mente”. io vedrei invece bene, sia nella loggia che nella piazza, un commercio al dettaglio di qualità e ordinato (non, per intenderci, le solite palline con la neve e sciarpe delle squadre di calcio), con stand mobili e magari occupanti a rotazione, una sorta di presidio permanente della fiera dell’artigianato che avrebbe funzione di riqualificazione senza negare la vocazione storica del luogo.

        monumento alla resistenza, invece, in piazza Fontana. Inserito in un discorso logico tra il palazzo un tempo tribunale, il monumento a Cesare Beccaria, le due (tre) targhe per Pinelli (che meriterebbero di essere esposte tutte con un pannello che ne spieghi la storia), l’arcivescovado in cui si cercò di mediare tra occupanti, fascisti e forze partigiane, la banca luogo della strage che rappresentò il riemergere degli irrisolti conflitti interni del Paese.

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    • Cerca su Google Ara Pacis Roma e guarda come un cubo di vetro può essere attraente con arte al suo interno, quasi a custodire come uno scrigno.

      Dentro immagino la mostra di abiti di Gianfranco Ferre’.

      Abiti scultura meravigliosi! Chi non si fermerebbe a spiare il suo interno?

      Parigi sicuramente ne avrebbe fatto un tempio dell’arte. Vogliamo Milano capitale della moda? Pensiamo da tale!

      La realtà? pattumiere dei fast food e odor di frittura mista.

      Che rabbia!

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    • Cerca su Google Ara Pacis Roma e guarda come un cubo di vetro può essere attraente con arte al suo interno, quasi a custodire come uno scrigno.

      Dentro immagino la mostra di abiti di Gianfranco Ferre’.

      Abiti scultura meravigliosi! Chi non si fermerebbe a spiare il suo interno?

      Parigi sicuramente ne avrebbe fatto un tempio dell’arte. Vogliamo Milano capitale della moda? Pensiamo da tale!

      La realtà? pattumiere dei fast food e odor di frittura mista.

      Che rabbia!

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      • La moda ha rotto il c…

        Non possiamo trasformare tutto in una grande vetrina del commercio.

        Ci sono anche altri valori

        Non può essere tutto un temporary shop

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  7. “La cosa curiosa della Loggia (ndr: dei Mercanti) è che funge da galleria dei sussurri, un fenomeno acustico insolito che si verifica sotto le arcate perfettamente a cupola e che consente anche ai sussurri di raggiungere il lato opposto della costruzione. Secondo le leggende, mercanti e spie del medioevo si servivano della Loggia per scambiarsi segreti senza farsi vedere insieme.” (fonte: dailybest.it).

    Vi siete mai fermati con qualcuno a parlarvi nella loggia come facevano le spie?

    Se non avete ancora provato, fatelo prima che ci mettano un’altra vetri… Ehm… Il nuovo Museo della Moda di Milano!

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    • Hai ragione, sarebbe il luogo perfetto per dedicarsi alla lettura e allo studio lontani dai fastidiosi schiamazzi dei turisti.

      Non sono ancora sicuro se sarebbe meglio vetrinare la biblioteca o se invece dare la possibilità ai frequentatori di concentrarsi all’aria aperta. Forse si può pensare ad una via di mezzo, con una vetrina che arriva fino a metà dell’altezza delle colonne ma sufficientemente alta per impedire che i senza tetto possano scavalcarla e disturbare gli studiosi.

      Tu che dici?

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      • Comunque è innegabile dalle foto che quelle colonnine di marmo unite con le catenelle sono solo fonte di degrado. Sempre sporche e usate come orinatoio, per di più catene che le connettono sono state rotte appositamente dai malintenzionati per minacciare i turisti. Inoltre, come si può vedere ad immagine 15, tali colonnine sono state pure posizionate male dal Comune e formano con il suolo delle sottili fessure nelle quali gli spacciatori nascondono la droga.

        Io propongo di sostituire tutte quelle inutili colonnine in marmo con nuove e moderne colonnine di ricarica per le future auto elettriche.

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      • Il punto è che anche l’idea più fantasiosamente assurda è in fondo meglio di quel che si vede nelle foto: quattro svogliati gradoni per sedersi ed un paio di pannelli con delle spiegazioni/testi che saranno pieni di scritte e adesivi dopo 3 giorni.

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