Proseguono le interviste di Urbanfile ai protagonisti della trasformazione urbana: dopo Manfredi Catella abbiamo incontrato Attilio Di Cunto, CEO di EuroMilano.
L’intervento di Cascina Merlata è di fatto un piccolo atlante di architettura dove sono protagonisti importanti nomi del panorama architettonico attuale. Quali saranno i prossimi passi e quali le motivazioni che hanno spinto a una scelta così variegata anche attraverso lo strumento dei concorsi.
Per noi il tema del concorso è una regola; la selezione di idee attraverso questo meccanismo ci permette di valutare cosa di meglio esista su piazza.
Nella selezione dei soggetti che invitiamo ai concorsi cerchiamo di avere un equilibrio tra architetti affermati e giovani professionisti, selezionando studi che abbiano dimestichezza sul tema residenziale.
A monte di questo c’è una scelta di base: noi vorremmo evitare che il luogo in cui interveniamo sia senza anima, l’indirizzo che diamo sempre è di rispettare lo stile, la cultura e la tradizione italiana.
Lotto per lotto individuiamo, in funzione della morfologia e delle analisi di trend di architettura e design, una linea guida che poniamo alla base del brief con il quale coinvolgiamo gli studi di architettura.
Quali sono i tempi di realizzazione dei vari lotti di UpTown? Quali i tempi della scuola, della stazione della Circle Line e del mall?
Finalmente siamo riusciti a partire con i due bandi pubblici relativi alla scuola UpTown e alla riqualificazione del piazzale antistante il cimitero Maggiore.
La realizzazione della scuola è per noi un momento molto importante nello sviluppo di UpTown; i lavori dovrebbero partire per l’estate 2021 e terminare nella primavera del 2023 con apertura dall’anno scolastico 2023/2024.
Il secondo bando riguarda il rifacimento della parte antistante il cimitero Maggiore, con una serie di migliorie intorno al quartiere (piazzale e una porzione del perimetrale) e con allargamento della parte del parco con annessione del vivaio Gaslini e predisposizione di alcuni servizi come la ricicleria.
Questa gara dovrebbe essere assegnata per giugno 2021 e i lavori dovrebbero durare circa 18 mesi.
Sulla stazione noi siamo un soggetto passivo: ne finanziamo la realizzazione che fa però capo ad altri soggetti. E’ partita la selezione della società che deve effettuare la progettazione e dagli incontri a cui partecipiamo, e che coinvolgono FS, Arexpo e Mind, si stima l’apertura della stazione per il 2025 che coincide con l’anno di inaugurazione della Statale di Milano in Mind.
Per quanto riguarda i lotti residenziali, in questo momento siamo impegnati con la commercializzazione del terzo step, Feel UpTown, che sta andando molto bene e ha già raccolto oltre il 35% di prenotazioni. Il prossimo sarà R8, per il quale saranno resi noti nei prossimi mesi gli esiti del concorso per la progettazione, e che dovrebbe partire nel 2022.
A seguire ci occuperemo di R10 (2024) e di R1 (2026).
L’area del Mall è ora di proprietà di Nhood (ex Ceetrus), i lavori sono partiti e stanno impegnandosi molto per rispettare le tempistiche che hanno ipotizzato.
La pandemia che ha così cambiato le abitudini degli italiani in che modo influirà sulle scelte residenziali del prossimo futuro?
Penso che noi fossimo già su questo trend: siamo uno sviluppatore abituato a guardare avanti e quando ci cimentiamo nella definizione di un luogo dobbiamo necessariamente pensare a cosa succederà in un tempo medio lungo di trasformazione urbanistica. Dalla prima fase, quella di pianificazione, a quando effettivamente l’intervento prende vita intercorre mediamente un tempo tra i 10 e i 15 anni). Per forza di cose dobbiamo fare uno sforzo di proiezione verso il futuro.
Noi avevamo già immaginato l’evoluzione del futuro che si incrocia anche con gli effetti della pandemia. Non che avessimo immaginato le nostre soluzioni in un’ottica pandemica, ma immaginare abitazioni all’interno di un nuovo quartiere, con un parco e dei servizi di distretto e al piede degli edifici, con ampie logge e terrazzi, con alta qualità costruttiva e con una infrastrutturazione fisica e virtuale all’interno di temi di sostenibilità ambientale, sociale e economica hanno reso questo prodotto molto coerente con quello che le persone oggi cercano.
Oggi il mercato sta penalizzando l’usato, nonostante ci siano molti contributi statali per la riqualificazione, e spinge una determinata tipologia di nuovo, che sta andando molto bene perché le persone si stanno accorgendo dell’importanza di avere una casa flessibile e multifunzionale, con una spiccataqualità del manufatto: dalla vernice atossica ai cartongessi che assorbono formaldeide, dal riscaldamento e raffrescamento a pavimento ai filtri dell’aria. I temi del benessere e della salubrità dell’abitazione e della qualità della vita sono tornati al centro dell’attenzione.
E’ un trend che ovviamente non è solo di Euromilano.
Quando durante il fuorisalone ci siamo trovati a raccontare il quartiere abbiamo potuto constatare che esiste una tendenza collettiva rispetto alla scoperta di questi valori che era partita ben prima del Covid. Sta cambiando l’attenzione rispetto al valore della casa e del quartiere nella vita delle persone. Esiste una tendenza che il Covid ha ovviamente accentuato e che risulta premiante anche dal punto di vista commerciale. Noi forse l’abbiamo riconosciuta prima di altri, ma tutti gli sviluppatori si stanno muovendo in questa direzione.
Già ai tempi del PRU Certosa (parliamo del ‘96) avevamo immaginato un quartiere con un grande parco al centro, la parte commerciale intorno al parco, l’appartamento domotico, il primo quartiere teleriscaldato e la ricucitura della città che ad esempio nel caso di Quarto Oggiaro ha portato a una rinascita del quartiere.
Su UpTown / Cascina Merlata c’è stato un lavoro di pianificazione a monte, con la presenza di tutti i servizi, compresa la scuola e il ripristino della Cascina, che ha dato l’occasione di creare una nuova piazza, consentire la ricucitura con il Gallaratese e lo sbarco verso Mind: questo tipo di modo di vedere le cose è qualcosa che fa parte del nostro DNA che abbiamo nel tempo valorizzato. Abbiamo poi avviato per primi l’attività di placemaking assumendo un District manager per creare identità e continuità lavorando direttamente sul campo.
Distretto più green in Italia, cosa significa?
Da un punto di vista ambientale noi fin dal 2006, anno in cui abbiamo acquisito le aree e iniziato il percorso di trasformazione urbanistica, abbiamo pensato di costruire un quartiere che evolvesse verso un impatto sull’ambiente il più possibile neutrale.
Pensare di realizzare un distretto sostenibile a emissioni zero in cui tutte le strade passassero ai margini o nel sottosuolo, dove la spina dorsale fosse un parco e le fonti di energia portanti fossero il teleriscaldamento, la geotermia e il fotovoltaico restituisce il risultato della nostra visione.
Gli edifici sono tutti in classe A o A+, grazie alla continua ricerca delle migliori tecnologie e alla partecipazione a bandi che ci hanno permesso di ricevere contributi per implementare la smart grid sul quartiere ed estendere questo sistema coinvolgendo anche i cittadini a diventare migliori nell’utilizzo delle risorse che fanno funzionare la loro abitazione.
Recentemente abbiamo inaugurato due nuove stazioni di bikeMii, interamente finanziate da noi e Investire SGR, che vanno ad aggiungersi ad altre azioni rivolte alla mobilità sostenibile, come la flotta di community car sharing elettrico e la predisposizione per tutte le rimesse delle prese per ricarica automobili elettriche.
Oltre agli elementi prestazionali lo spirito è quello di una sorta di “design” sistemico della sostenibilità, che parte da un approccio olistico e individua le azioni complessivamente più efficaci.
Faccio un altro esempio. Ponendo molta attenzione al design del territorio, abbiamo realizzato il parco su un piano inclinato che ponesse il Mall nella parte più alta del quartiere in modo che fungesse da barriera acustica e visiva, separando il distretto dalla visione e dal rumore che possono arrivare dall’autostrada.
Inoltre, nella progettazione del Mall abbiamo deciso di posizionare tutti i parcheggi sotto l’edificio e di separare la viabilità extra-urbana da quella locale al servizio degli abitanti.
Gli abitanti come contribuiscono a mantenere il livello di sostenibilità ambientale?
Per noi è molto importante questo tema, a cui abbiamo dedicato due strumenti specifici. Il primo è il manuale della casa, che abbiamo chiamato “Smart life book”. Si tratta di un vero e proprio libretto delle istruzioni, al cui interno si possono trovare indicazioni pratiche, ma anche consigli su come rendere davvero efficiente la complessa struttura dell’appartamento e dell’edificio. Per essere davvero sostenibili, i residenti devono essere consapevoli. Il secondo strumento è un’app per smartphone, che serve non solo a gestire la domotica della casa, ma anche a interagire con il condominio (prenotazione degli spazi comuni, del car sharing, controllo dell’efficienza energetica, comunicazione con l’amministratore) e con il distretto (news di pubblica utilità, info su eventi e relativa iscrizione, orari dei mezzi e dei servizi pubblici): il manuale della casa e la app contengono tutte le informazioni e gli stimoli alle persone affinchè utilizzino al meglio l’appartamento e abbiano comportamenti efficienti dal punto di vista energetico e ambientale. Questo si rivela ancor più importante oggi: il tema della salubrità dell’ambiente interno che viene abitato per molte più ore al giorno rispetto al passato non ci ha colti impreparati.
Concordo e già adesso i parcheggi in strada sono un miraggio. L’area verrà sfruttata al massimo con la costruzione di megacondomini e torri tanto care ai costruttori. A me sembra più una colata di cemento che non un distretto green.
In effetti i parcheggi in un complesso come quello sono fondamentali.
Non vai a vivere li per poi scoprire che la sera se inviti qualcuno non trova un posto per parcheggiare nemmeno a pagarlo o che se vengono i genitori avanti con gli anni a darti una mano devono venire in treno anche se con la macchina ci mettono un quarto d’ora.
Hai ragione! Un ammasso di palazzoni che si fanno ombra a vicenda! Il sole tramonta alle 14, neanche un angolo per vedere l’orizzonte! Bleah!