Milano | San Siro – Via Paravia: un futuro per la cascina… in mezzo ai piedi

Dopo decenni d’abbandono, finalmente un futuro per la cascina che taglia in due via Paravia a San Siro.

Si tratta di un’antica costruzione rurale del 1600, conosciuta come Casanova, Case Nuove o Ca’Nuova (anche Ca’Noeuv in milanese). La cascina è segnalata nella “Carta dei fieni, legne, seminerie de risi…” dell’ing.G. B. Clerici (Claricio) del 1659 col nome di Casanova.

La cascina Case Nuove col tempo si è ritrovata “incastonata” nel reticolo viario della città che si è sviluppato senza considerarla, con l’intenzione di cancellarla per sempre demolendola. Ma lei, misteriosamente ha resistito sino ad ora, anche se in terrificante degrado. Peraltro ci troviamo in una zona di belle case signorili, per buona parte realizzate dal dopoguerra in poi.

Di proprietà del Comune, la cascina era stata interessata da un risanamento già nel 2012, quando venne concessa la costruzione dell’edificio di via Don Carlo Gnocchi che confina con la cascina. Abbandonata per lungo tempo, era diventata rifugio di disperati, oltre ad essere anche pericolosa per i passanti visto che stava letteralmente crollando. La ristrutturazione però non è stata portata a termine: troppi interventi moderni, troppe ricostruzioni hanno completamente stravolto la storica cascina che ad ogni modo era vincolata dalla Sovrintendenza. Così i lavori sono stati bloccati e il risultato è questo che si vede dalle nostre foto, degrado e abbandono completo da ormai 5 anni.

Finalmente il Comune, dopo anni, è riuscito a sbloccare una situazione in stallo da troppo tempo. Infatti sono stati assegnati i primi sette immobili dismessi di proprietà del Comune ad altrettanti operatori del privato sociale, al termine di una procedura di avviso pubblico durata alcuni mesi. Le proposte contengono progetti di recupero edilizio dei beni, con consistenti investimenti economici da parte degli assegnatari che valorizzano il patrimonio immobiliare. Progetti che prevedono il rilancio degli spazi con attività socio-culturali ed educative destinate alle comunità locali.

Uno di questi riguarda la Cascina Casanova di via Paravia 22.

La cascina sarà ristrutturata dalla Fondazione Terzo Luogo ETS che pagherà un canone di 297mila euro per la durata del diritto di superficie e investirà 9,3 milioni di euro per realizzare uno spazio culturale-educativo (biblioteca multimediale, servizi per l’infanzia, laboratori di creatività e formazione) che fornirà servizi quantificati in 3 milioni di euro l’anno.

Pertanto il recupero avverrà attraverso il restauro del fabbricato principale e del muro perimetrale, la demolizione delle superfetazioni moderne aggiunte anni fa e la realizzazione di nuovo portico a due piani per definire lo spazio della corte interna e di nuove volumetrie per la biblioteca (pubblica affidata ai servizi comunali -trasferimento dell’attuale biblioteca harar) e per gli spazi polifunzionali.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Google, Fondazione Terzo Luogo ETS

Tag: San Siro, Via Paravia, Fondazione Terzo Luogo ETS, via Celio, Cascina Casanova, Cascina

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

7 commenti su “Milano | San Siro – Via Paravia: un futuro per la cascina… in mezzo ai piedi”

    • Il verde ci sarà. Al quartiere mancano una biblioteca, un luogo di aggregazione per anziani, per giovani. Nel progetto di Terzo Luogo queste cose ci sono. Piuttosto sono passati due anni e ancora non si vede l’inizio dei lavori…

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  1. Sono nata in via gianicolo e la cascina negli anni 70 era ancora abitata e si facevano feste e il baretto all’angolo tra via gianicolo e via paravia era ancora funzionante e c’erano tante persone soprattutto anziani della zona che vi si ritrovavano per un caffe’ un bicchiere di vino ed una partita a carte.
    I miei ricordi sono un po’ sbiaditi ma la cascina era parte integrante del quartiere ,
    ho sempre sperato negli anni che ci fosse una entita’/impresa/comune che si prendesse carico della ristrutturazione di questo spazio, ogni volta che c’erano in vista le elezioni si palesavano gruppi striminziti che inneggiavano al rifacimento della cascina per il bene comune, piantavano due alberi, uno striscione e poi non succedeva niente.
    Successivamente con la costruzione delle nuove abitazioni di via don gnocchi abbiamo potuto constatare quanta stupidita’ e’ stata attuata e concessa per la sistemazione parziale della cascina per evitare che il decadimento offendesse il decoro delle nuove abitazioni di lusso.
    Ora da qualche giorno vedo che la cascina e’ stata ripulita, tolti i rovi che durante il mese di agosto offrivano more succose ai passanti , disturbato con il lavoro dei mezzi per trasportare i rifiuti il rifugio di una colonia felina e forse anche di qualche senzatetto.
    Sono stati nuovamente piantati alberelli e poi da qualche giorno di nuovo tutto tace…
    Rimango ottimista che finalmente a questo punto il progetto che e’ stato descritto di rifacimento della cascina come luogo utile e fruibile per gli abitanti della zona con biblioteche e spero anche un punto ristoro cosi’ da creare un minimo di aggregazione, si portera’ avanti , ne guadagnerebbe la collettivita’ tutta, tenendo conto che stiamo attendendo da piu’ di 50 anni che alla cascina venga ridata vita e decoro .

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