Aggiornamento di fine ottobre di alcuni cantieri a Cascina Merlata. Cominciamo con l’avanzamento del cantiere di Merlata Bloom, il nuovo centro sviluppato da Nhood Italia e che si porrà tra il nuovo quartiere residenziale e l’autostrada.
Si tratta di uno spazio dedicato al commercio e al divertimento – con un grado di innovazione piuttosto importante (l’ultimo nell’area comunale di Milano escludendo per ora quello in forse a San Siro) creato a servizio di Cascina Merlata e del futuro quartiere di Mind a Cascina Triulza, col quale sarà connesso dalla vecchia passerella pedonale utilizzata durante Expo 2015. Si svilupperà su una superficie di circa 70.000 mq con +150 negozi, una food court (area ristoro) con 40 ristoranti e un mercato del fresco, un cinema multisala, oltre 10.000 mq di intrattenimento e cultura e 20.000 mq di fattoria urbana.
Immagini: Valter Repossi
Cascina Merlata, Centro Commerciale, Merlata Bloom, via Pier Paolo Pasolini, East Uptown, Via Pier Paolo Pasolini, Studio Scandurra, Città Contemporanea, via Daimler, Studio Scandurra, Antonio Citterio e Patricia Viel, B22, Cino Zucchi, Mario Cucinelal Architetti
Ah sì, altri centri commerciali pronti a far morire il poco commercio locale rimasto in zona.
Il centro commerciale si trova schiacciato tra il vecchio sito di Expo (+ autostrada +ferrovia) e il nuovo quartiere interamente costruito da zero.
Quale sarebbe il commercio locale che ne risulta pregiudicato? È stato collocato in quella posizione proprio per essere distante da tutto il resto e consentire l’apertura di attività “di quartiere” negli spazi alla base degli edifici residenziali.
Per la cronaca, a Milano esistono solo altri due centri commerciali.
Su questo sito scrivono anche persone di un certo livello intellettuale, mi rivolgo a loro con una domanda a cui non riesco a dare risposta: l’unico “format” che ormai si riesce a concepire nei nuovi progetti degli ultimi anni è quello “case-parchetto-centro commerciale”. Ma davvero non c’è un’altra alternativa, una diversa visione della città?
Ma in fondo la “città dei 15 minuti” cos’è se non la versione glorificata di casa-parchetto-supermercato/negozi-uffici?
Vogliamo tornare alle utopie dei “piani regolatori” con il verde tutto ammassato in grandi parchi esterni e interi isolati tutti di cemento e case dormitorio? Gallaratese 2 la vendetta?!
(l’ho detto in modo provocatorio, ma siamo pratici….)
Ma quando inizieranno i lavori delle due fermate del passante ferroviario Mind e via Stephenson?
Macché stai addì.
Sempre a piangersi addosso.
Se anche Vittor Pisani e Piazza Duca d’Aosta stanno messe malaccio, non facciamo di tutta un’erba un fascio.
Buonissima idea.
Magari impedendo alle bisarche di caricare e scaricare auto…