Milano | Porta nuova – Torre Gioia 22: completato

Il 16 novembre 2017 il gruppo Coima Sgr ha presentato il progetto di costruzione del nuovo grattacielo direzionale che avrebbe preso il posto dell’ormai datato blocco ex INPS nel Quartiere del Centro Direzionale nel distretto di Porta Nuova.

La prima fase del progetto consisteva nell’abbattimento dell’ex palazzo dell’INPS di Via Melchiorre Gioia 22 avvenuto il 22 marzo 2018.

L’edificio era in disuso dal 2012 e risaliva al 1961, si elevava per 18 piani fuori terra con una superficie di circa 40.000 metri quadrati. È poi iniziata la fase di bonifica e rimozione di oltre 200 tonnellate di amianto che erano presenti nel palazzo.

Nel 2016 l’immobile, allora detenuto dal FIP (Fondo degli Immobili Pubblici), veniva acquistato da Coima sgr, la società presieduta da Manfredi Catella, capofila dell’operazione Porta Nuova che, dopo aver completato la cessione dell’intero complesso al fondo sovrano del Qatar, ha iniziato ad operare in proprio con la società di famiglia.

Dopo un concorso internazionale di architettura che ha visto partecipare le firme più importanti dei progettisti presenti nel panorama nazionale ed internazionale, il progetto è stato affidato all’Arch. Gregg Jones dello studio Pelli Clark Pelli Associati di New York, società già incaricata nel 2006 per il masterplan di Porta Nuova e per la progettazione delle Torri Unicredit site in Piazza Gae Aulenti.

Sul sedime del vecchio edificio INPS sorge oggi una nuova torre ad uso uffici il cui progetto strutturale è a firma dell’Ing. Alessandro Aronica, sviluppato all’interno della MSC Associati S.r.l. di Milano, a cui ha partecipato come supervisore l’Ing. Danilo Campagna, Consigliere delegato della stessa società.

L’edificio è costituito di trenta piani (di cui quattro interrati) per una superficie lorda totale di 68432 m² e si eleva sino 122 metri d’altezza.

Torre Gioia 22 ha ottenuto la certificazione LEED grazie anche un approccio Cradle to Cradle (usando materiali naturali, in questo caso la falda acquifera sottostante) nella scelta dei materiali. Inoltre, la torre è dotata di oltre 6000 m² di pannelli fotovoltaici che consentiranno una riduzione di tre quarti del fabbisogno energetico delle altre torri di Porta Nuova. Inoltre la torre ridurrà l’emissione di anidride carbonica di 2.260 rispetto all’edificio precedente. Il palazzo è pensato per l’integrazione delle piste ciclabili, delle aree pedonali e delle zone verdi della città.

Qui di seguito alcune viste da “lontano” della torre.

L’aspetto della Scheggia di Vetro o come molti l’hanno ribattezzata, la Brita (per via della forma che ricorda la caraffa in plastica con filtro per la riduzione del calcare contenuta nell’acqua), non è particolarmente accattivante e, anzi, l’aspetto della torre appare abbastanza anonimo e stanco. Realizzata nello stile chiamato Decostruttivismo di particolare ha la conformazione dei solai che le danno la forma in torsione piegandosi verso Est, così da non farlo apparire come un semplice parallelepipedo. Simbolo classico dei progetti dello studio Pellli sono i frangizolle che decorano la facciata, come nella torre Pelli Unicredit di piazza Gae Aulnti, qui però concentrati solo nel punto dove piega.

La facciata posta a Est è quasi interamente rivestita coi pannelli solari.

Al contrario del vecchio edifici INPS, la nuova torre occupa più superficie e perciò si è sacrificato più terreno un tempo alberato (ad esempio su via Cardano, foto qui di seguito).

Da meridione la torsione appare molto evidente tanto da apparire una torre pendente. Ma, come dicevamo, la forma non ci piace particolarmente.

Ad ogni modo sono stati creati spazi aperti al pubblico attorno alla torre con giardino e piazza pedonale.

La torre sarà inaugurata l’anno prossimo, con l’arrivo definitivo dell’inquilino, una banca internazionale, ma noi la consideriamo già completata.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Porta nuova – Torre Gioia 22: completato”

  1. “La torre sarà inaugurata l’anno prossimo, con l’arrivo definitivo dell’inquilino, una banca internazionale”, non doveva entra Fideuram, visto che Intesa ha inglobato UBI?

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  2. Oh, mai una foto del retro della “vela” dove si vede la squallida finitura con lo scheletro a vista e i pannelli solari messi a ca**o. Una cosa che a NY o anche Parigi non si sarebbe mai vista, ma a Milano sì, perché non siamo all’altezza, evidentemente.

    Mai che si sia vista su UB, che – con tutto il bene – viene anche un po’ da pensare sia leggermente in ginocchio di fronte a Catella & co…

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  3. Ma inaugurata quando esattamente? Perché è pronta e finita da mesi ormai e vedere sempre queste recinzioni enormi davanti ogni volta che ci si passa davanti non è che sia proprio uno spettacolo…

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