Aggiornamento di inizio 2022 da uno dei cantieri presenti nel neonato quartiere di Symbiosis posto nel distretto del Vigentino. Si tratta del palazzo D, uno degli edifici per uffici progettato dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV). Il cantiere è giunto ormai a buon punto, almeno esternamente. Infatti sono già in opera le sistemazioni alle parti comuni e su strada.
Uno sguardo anche al confinate cantiere dove sorgerà il nuovo edificio Snam, progettato dallo studio di architettura Piuarch, tra via Condino e via Vezza d’Oglio. Con una superficie complessiva di circa 19.000 mq, sarà composto da tre volumi sovrapposti articolati in 14 piani.
- Committente: Covivio – www.covivio.eu
- Project management: Covivio Projects & Innovation
- Progetto architettonico e Direzione artistica: Antonio Citterio Patricia Viel – www.citterio-viel.com
- Progetto Paesaggistico: Arch. Carlo Masera
- Progetto Esecutivo Civile, Impianti Meccanici, Impianti Elettrici e Speciali e Coordinamento Progettuale: Artelia Italia S.P.A. – www.it.arteliagroup.com
- Progetto Strutture e Direzione lavori Strutture: SCE Project – www.sceproject.it
- Progetto Antincendio: FSC Engineering Srl
- Facciate: Studio Di Ingegneria Rigone
- Progetto Costruttivo: Planimetro S.t.p (architettonico), MBM (strutture metalliche), Redesco Progetti S.r.l (strutturale e cementi armati), Electromeccanica Galli Italo S.p.A (Impianti elettrici), Gianni Benvenuto S.p.A (Impianti meccanici), ISA S.p.A (Facciate)
- Direzione Lavori: In PRO S.r.l
- Impresa generale: C.M.B.Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi
Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi
Scalo Romana, Porta Romana, Vigentino, Symbiosis, Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV), Piuarch, via Condino, via Vezza d’Oglio, Covivio, Snam,
I volumi sono davvero imponenti e le sistemazioni a verde “ridicole”, soprattutto in relazione al fatto che nel progetto le si investe di un fantomatico effetto riducente dell’isola di calore. Servirebbe un gioco di prestigio dato che sono estesissime le superfici pavimentate e riflettenti che l’isola di calore la accentuano. Il poco verde é ridotto alla funzione di “soprammobile” e di quinta scenica in spazi esigui e frammentati. Un progetto che si definisce sostenibile sulla carta, in cui le superfici permeabili con suoli profondi sono risibili. Nei rendering, per ottenere un effetto meno impattante, si sono resi trasparenti i volumi degli edifici. A mio avviso la forbice tra quanto viene promesso/dichiarato e quanto effettivamente realizzato é sempre piuttosto ampia. Passeggiare in estate in piazza Olivetti é una sfida all’isola di calore ed i ruderal garden sono sterpaglie a copertura dei parcheggi interrati. Siamo nell’era del greenwashing…
> Passeggiare in estate in piazza Olivetti é una sfida all’isola di calore
Idem per la “bellissima” P.zza Gino Valle al Portello dove all’impossibilità di piantumazione non si è pensato a sedute con qualche arbusto (ma poi chi avrebbe irrigato ?) si aggiunge la fantastica scelta cromatica della pavimentazione dove in estate devi avere gli occhiali da sole come su un ghiacciaio.
Continuano a fare imponenti edifici con il giardinetto da rendering davanti.
Bello finchè ti pare ma è un masterplan della zona serio?
La Fondazione Prada è bellissima ma non può fare in eterno da foglia di fico di un quartiere ad uffici che sembra venire dagli anni 70. Parere personale.
Concordo con tutti e due. le superficie a verdi sono ridicole e non adatte a piantumazioni di alberi ad alto fusto. Si tratta appunto non di verde ma giardini di cartone ridotti a quinte scenografiche.
Quando si capirà che il verde non è una parte risibile del progetto ma un componente essenziale? Dov’è il giardino promesso dal rendering?
Nel complesso Symbiosis la quantità di verde mi pare coerente con l’insieme architettonico, del resto si tratta di giovani piante che una volta diventate adulte e verdeggianti, quando la stagione lo consentirà, conferiranno maggior equilibrio armonico all’intero contesto, diversamente il complesso Snam a giudicare dai rendering è decisamente piu’ accattivante e armonioso…….Fondazione Prada, invece mi pare un coacervo di edifici senza arte ne parte, pregevole la rsitrutturazione, ma il risultato finale è mediocre, certo il brand Prada è un elemento di richiamo che conferisce un tono glamour all’intero complesso, inoltre anche l’edificio di Rem Koolhas non mi pare un capolavoro da archistar
Non ho mai visto nessun tipo di controllo sui cantieri, mai un auto della polizia locale. Le auto sono parcheggiate ovunque, gli orari dei cantieri non sono MAI rispettati, l’inquinamento acustico supera spesso i limiti consentiti, c’è occupazione abusiva di suolo pubblico (da anni ci sono delle transenne senza nessun tipo di autorizzazione comunale), la polvere ricopre ogni cosa nel raggio di chilometri, la strada è simile ad una pista nel deserto e viene lavata ogni 4/5 mesi. Detto questo, il risultato finale è un enorme distesa di calcestruzzo con ridicoli spazi “verdi” assolutamente inadeguati e che sanno di costante sberleffo. Se questa è riqualificazione, allora io sono Napoleone Bonaparte.