Milano | Lorenteggio – Il grazioso Giardino Gonin Giordani e future connessioni

Abbiamo fatto un salto dove si trova il bel Giardino Gonin Giordani del Lorenteggio, sito tra la ferrovia e il quartiere residenziale di via Gonin.

Il giardino, che prende il nome da due vie che lo fiancheggiano, è stato realizzato nell’ambito del Programma di Riqualificazione Urbana dell’ex area dismessa delle industrie Scac e Ponteggi Dalmine nei primi anni 2000.

Il nuovo spazio verde è costituito da una porzione di terri­torio larga tra i 50 e i 100 metri e lunga fino a 700 metri, per una superficie di circa 70.000 m2, posto tra il rettifilo delle vie Bisceglie e via Giordani e il nuovo quartiere residenziale di via Gonin. Il parco si sviluppa come un grande boulevard verde, per lo più a prato con alberi e macchie arbustive, non recintato.

Al centro della parte più ampia del parco, verso la stazione di San Cristoforo e la torre residenziale di Settimo Cielo (72 metri, progetto realizzato nel 2006 da Quattroassociati), si trova un anello di asfalto rosso, che può essere utilizzato come pista di pattinaggio, di atletica o come piccolo velodro­mo. Nell’area sud, dove termina il parco, comincia il cavalcavia Giordani/Gonin che supera il traccia­to ferroviario e il Naviglio Grande collegando Milano con Buccinasco dove c’è una piccola area gioco in prossimità delle recenti costruzioni.

Sul parco si affaccia ormai anche la nuova torre residenziale Terminal Tower di via Gonin.

Dallo scorso anno è in fase di realizzazione la posa della rete a media tensione di Unareti con cabina elettrica nei vialetti nella sezione verso il cavalcavia Giordani. Lavori che dovrebbero volgere al termine a breve.

Il parco Gonin Giordani si trova adiacente, come dicevamo, alla ferrovia e alla Stazione di San Cristoforo, ma soprattuto all’ex scalo ferroviario che sarà riqualificato e trasformato (chissà quando) in un nuovo grande parco che si estenderà lungo il Naviglio Grande e l’antico borgo di Rocchetto sul Naviglio.

Progetto che sarà sviluppato assieme e in conseguenza col più vasto progetto allo Scalo Farini. Il masterplan dei due scali (Farini e San Cristoforo), chiamato Agenti Climatici e stato prodotto dal team OMA e Laboratorio Permanente. La superficie totale dell’area che sarà trasformata in parco è di 140.200 mq.

Il parco che sorgerebbe al posto dello scalo ferroviario avrà, secondo il masterplan scelto, un forte legame con l’acqua, vista la vicinanza del naviglio e perciò saranno ricavati alcuni stagni e laghetti. Probabilmente potrà esser collegato al vicino parco Gonin Giordani, diventando un tutt’uno.

Superficie: 70.000 m2
Anno di realizzazione: 2005
Progettisti: Nonis, Berlanda, Gatti, Comune Milano 

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

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6 commenti su “Milano | Lorenteggio – Il grazioso Giardino Gonin Giordani e future connessioni”

    • Poi si è scoperto che costruire grattacieli con aiuole fa fatturare di più e la gente è contenta lo stesso… Da allora i parchi sono diventati un’utopia economicamente insostenibile.

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  1. Mi auguro che nell’inserimento degli specchi d’acqua si evitino le mezze soluzioni che creano la classica occasione sprecata: fontane al posto dei laghetti, acqua stagnante disconessa dai flussi del naviglio, tombinamenti, e tutto quanto contribuisce a rendere troppo artificiale ciò che si crea.

    Il masterplan è nella posizione perfetta per poter diventare un ampliamento del corridoio verde del naviglio, che anzi spero venga ampiamente integrato e adeguato al nuovo, senza i soliti timori (o scuse) di alterare e falsificare la storica configurazione delle sponde…

    L’integrazione con quanto già esistente dovrebbe poi passare anche attraverso accessi, connessioni e abbattimento di ogni barriera visiva, come ad esempio i vecchi muri prefabbricati delle fabbriche dismesse, che tra l’altro spesso, insieme ad altri angoli nascosti (vedi spazi sottovia del ponte giordani) diventano facile catalizzatore di degrado.

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  2. Nel progetto di riqualificazione dello scalo San Cristoforo mi domando perchè non si sia pensato di interrare i binari del treno. C’è sufficiente spazio per scavare a cielo aperto, tranne che in prossimità dell’ incrocio con la metropolitana 4, stesso discorso per lo scalo Romana. In questo modo si sarebbe recuperata altra zona verde, oltre ad avere un impatto acustico e visivo nullo. Ma forse lo faranno in seguito, a parco terminato, così spenderanno il doppio o il triplo.. a pensare male non si sbaglia mai diceva qualcuno più importante di me….

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