Milano | Centro Storico – Riapertura Cerchia Navigli: scelto il vincitore del concorso internazionale

A metà luglio è stato rivelato il vincitore del concorso internazionale per il grande progetto che prevedrebbe la riapertura della Cerchia interna dei Navigli, quella chiusa ormai 93 anni fa. Infatti era il 1930 quando la cerchia dei navigli che aveva caratterizzato il nucleo antico della Milano storica e medievale, veniva definitivamente coperta e “tombinata” per sparire per sempre, rimanendo un ricordo in sbiadite foto d’epoca.

Di quest’argomento così complesso non se n’è più discusso molto perché, purtroppo, le priorità da un po’ di tempo sono ben altre, soprattutto in questi ultimi due anni e soprattutto perché, nonostante il volere del popolo che si era espresso favorevole alla loro riapertura, i politici e il governo della città han fatto fatica a trovare una soluzione ragionevole preferendo una pausa riflessiva. 

Ad ogni modo, dallo scorso novembre è stata avviata una competizione internazionale di architettura per immaginarsi la cerchia dei vecchi canali riaperta. Competizione organizzata, fra l’altro, dall’Associazione Riaprire i Navigli. 

Qui troverete le foto d’epoca della Cerchia dei Navigli.

Buildner ha annunciato nei giorni scorsi i risultati del Milan Navigli Canal Challenge. Ai partecipanti è stato affidato il compito di concepire la Milano del futuro immaginando un rapporto simbiotico tra la città e il suo storico canale navigabile dove ha lavorato anche Leonardo da Vinci.

Ai progetti è stato chiesto di concentrarsi sugli aspetti ambientali della progettazione per una migliore sostenibilità urbana: design amichevole, mobilità e relazioni tra l’acqua e gli spazi urbani. La Milano Navigli Canal Challenge è stata condotta in collaborazione con l’Associazione Riaprire i Navigli e lo studio Primitivo Milano, che propone un completo rinnovamento del canale esistente e la sua riapertura e ricostruzione. L’obiettivo di questi gruppi è creare un nuovo percorso per il funzionamento della città, con le iscrizioni al concorso che rappresentano un potenziale mezzo per ispirare il pubblico in generale.

Buildner ha lavorato con una giuria regionale e internazionale per valutare le iscrizioni ricevute da tutto il mondo.

Il vincitore è stato: RE-CONNECT: Re-Opening the Navigli for Milan

Nome del Progetto: RE-CONNECT: Re-Opening The Navigli For Milan

Paese: Netherlands Paesi Bassi

Autori del Progetto: Shuangyun Chen (from China), Stefano Agliati (from Italy), Raul Martinez Medina (from Mexico)

Reconnect propone una rete di superblocchi in cui l’auto è facilitata solo su una manciata di arterie primarie, dove una “rete stradale declassata” produce ulteriore spazio verde e pedonale. La nuova struttura ad anello porta un nuovo potenziale per il biosistema cittadino e nuovi modi di vivere la città, fornendo ulteriori spazi sociali e più tranquilli al tessuto urbano.

Secondo la giuria: “Il kit di parti e una serie di approcci strategici alla miriade di momenti che necessitano di risoluzione contraddistinguono questo progetto. Le migliori pratiche di città sull’acqua come Amsterdam e Venezia riecheggiano in un solido stile milanese. Il tratto stradale è stato ripensato da zero con razionalità e successo.

La Conca dell’Incoronata si trasforma in un nuovo luogo vibrante dove l’acqua emerge come protagonista.”

Riferimenti fotografici: Roberto Arsuffi e Google Streetview

RE-CONNECT, Centro Città, Cerchia dei Navigli, Riapertura Navigli, Navigli, Concorso internazionale, Arredo Urbano

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

86 commenti su “Milano | Centro Storico – Riapertura Cerchia Navigli: scelto il vincitore del concorso internazionale”

  1. Purtroppp i navigli a milano sono fossi maltenuti dove la gente incivile (e ce ne è tanta a milano) ci butta dentro di tutto. Sognare una milano stile Amsterdam è bello, ma non fa per Milano, non ancora almeno, forse tra mezzo secolo…

    Rispondi
    • Ma perché scrivete a caso? Ha mai visto i canali di Amsterdam? Ci è mai stato? Per carità la città funziona molto bene ma i canali di certo non sono puliti e ti posso assicurare che anche lì ci sono i cafoni che ci buttano dentro di tutto.

      Rispondi
      • A proposito di Amsterdam avevo visto un reportage dove facevano vedere cosa tirano su periodicamente dai canali.. tra gli oggetti più presenti ovviamente centinaia se non migliaia di biciclette.

        Rispondi
    • a parte tutti i problemi… milano non può rimanere ferma. ha bisogno di conciliare passato e futuro. questa città ha merita cura e di bellezza e ogni passo in questa direzione è sacrosanto.

      Rispondi
    • La gente parla di Amsterdam come se fosse nata pulita, virtuosa e piena di piste ciclabili. Leggetevi la storia dell’urbanistica della città degli ultimi 60 anni e capirete che se è arrivata a essere quello che è è solo dopo un processo lungo e radicale di trasformazione, che può affrontare anche Milano.

      Rispondi
    • Ero a Parigi quando hanno svuotato il canale di Saint Martin e non le dico cosa hanno tirato fuori: non siamo i migliori ma nemmeno i peggiori in quanto a civiltà. Sicuramente siamo tra i peggiori a sfruttare le risorse che abbiamo e a fare investimenti per attirare i turisti: basta vedere cosa non naviga tra La villette e la Senna e cosa si potrebbe fare sui Navigli di Milano dai laghi a Pavia. Al netto di questo tra la bruttura di una superstrada in centro e la riapertura del Naviglio non ho dubbi, come non ne hanno avuti la maggioranza che HA VOTATO A FAVORE della riapertura… speriamo prima di mezzo secolo!

      Rispondi
  2. Tante belle parole e forse un bel progetto.
    Però dai rendering non si capisce molto e (purtroppo) sembra completamente avulso dalla realtà (ossia quanto costa e cosa implica tecnicamente)

    Ma magari un giorno… 🙂

    Rispondi
    • CHE DUE BALLE quelli che come prima cosa pensano “Quanto costa?” Come se i soldi li tirassero fuori loro. Da decenni certe opere vengono pagate da privati, sponsor, finanziamenti europei. Ma l’importante è scrivere “L se costa sta roba?” come dei vecchi brontoloni.

      Rispondi
      • Il Comune sta vendendo tutto il suo patrimonio e autorizzando costruzioni ovunque pur di far quadrare il bilancio. Oltre ad avere un livello di indebitamento alle stelle e le aliquote di tassazione ai massimi.

        Ma certo… il problema sono i brontoloni….

        Rispondi
      • I privati pagano se c’è un ritorno economico diretto (come è giusto che sia).

        Qui, sicuramente ci sarebbe un ritorno economico INDIRETTO sulla città, ma non vedo ritorni immediati che possano convincere un privato ad investire.

        Rispondi
  3. Visto che a Milano si parla per numeri,
    butto una cifra .. 400 milioni di euro!
    Sapete che hanno comprato con questa cifra???

    È la somma battuta per un quadretto di Leonardo Da Vinci acquistato dal principe dell’Arabia Saudita.
    4 0 0 milioni di euro ! ! Sembra quasi una barzelletta è la cifra calcolata per l’apertura del naviglio.

    Comunque questo per dire Che valore attribuiscono al genio di Leonardo e quanto sono capaci a spendere per il brand “Da Vinci” e che l’interesse dopo tanti secoli, suscita!

    Tutti sappiamo che i Navigli sono progettati per portare l’acqua a milano dal maestro, e in più sono stati utilizzati attraverso i barconi per trasportare il marmo del duomo;
    tanto per dire due cosine di poca importanza.

    Adesso la mia domanda è;
    possibile che Milano non è in grado fruttare il nome del grande genio dove ha vissuto e creato?
    Per creare ricchezza, turismo e interesse ?????

    Possibile che dopo il grande errore di (Distruggere) la più grande opera di Leonardo Da Vinci non siamo capaci a reinventarci sotto il nome del grande genio riaprendo il naviglio.

    Il progetto avrebbe un eco gigantesco, oltre che a rendere a città bella, ecologica e a misura d’uomo.

    Milano non è Amsterdam, Milano dovrebbe essere la città capace di reinventarsi dal suo passato produttivo o ancora meglio da gli errori quelli che ci fanno crescere !

    Rispondi
    • Veramente no….

      Leonardo ha progettato alcune opere idrauliche, ma quando è arrivato a Milano i navigli c’erano già, non li ha progettati lui.

      Rispondi
    • Tutti “sappiamo” cose sbagliate. Leonardo ha progettato solo il tratto della conca di SanMarco. I Navigli ce n’erano già parecchi quando Leonardo è arrivato a Milano.

      Rispondi
    • Simpatico l’ingenuo Mario delle 9.15 😀

      Con 400 milioni di euro ci fai a malapena l’estensione della MM4 da Linate a Segrate (3 fermate) – è il costo del finanziamento appena ottenuto.

      Riprrire i Navigli, tra opere idrauliche, viabilistiche e sistemazioni urbanistiche, costerebbe probabilmente 10 volte tanto, sempre che bastino….

      Rispondi
      • Il costo effettivo è difficile a dirlo !
        Ma il appoggio a pieno il pensiero di Mario ingenuo o no, ha centrato il punto !
        Non siamo capaci a sfruttare le nostre risorse.
        Da quando sono nato sento dire ridateci la nostra Gioconda!!

        Siamo tanto bravi a lamentarci!
        E poi ? Il naviglio è un pezzo di storia di Milano e va rimesso al proprio posto ! E per tutti quelli che dicono a cosa serve ho la risposta, ha dare dignità e valore al centro storico !

        Grazie al signor Biscardini per questo splendido concorso !!!!!

        Rispondi
  4. facciamolo. milano ha bisogno di spazi per la città e di verde di qualità. nulla sarà mai perfetto ma senza coraggio non si va da nessuna parte. nel centro c’è troppo catrame. avanti tutta.

    Rispondi
  5. Milano non può permettersi il lusso di restare immobile secondo le idee di 4 boomeroni nostalgici degli anni 80.

    Milano non può essere frenata dai 60enni in automobile.

    Milano deve potersi rinnovare.

    Non può andare avanti con il freno a mano.

    Rendiamo Milano una città europea.
    I navigli ci sono in tutte le moderne città del mondo.
    Lo fanno.
    Si può fare benissimo

    Noi abbiamo questi boomeroni come dei piombi attaccati ai colgioni della città che ti impediscono di volare

    Rispondi
    • Ti pareva che non arrivava il fesso dei boomeroni.
      Lo sciocco che senza un’etichetta non sa guardare agli altri. A quelli che non la pensano come lui.
      Perchè lui è furbo, in gamba e la sa lunga.

      Rispondi
    • A Milano ci saranno sempre questi soggetti incapaci di avere una visione . Per loro è meglio lo status quo anche se si sta come in una camera a gas perché è la città più inquinata d’Occidente te dopo Città del Messico . Ad ogni modo con tutte queste crisi in arrivo ….. la vedo proprio grigia , ma brucia …. Sognare fa bene .

      Rispondi
  6. Città fluviali:

    Londra, Parigi, Firenze, Varsavia,
    Bangkok e New Orleans,
    Vienna, Philadelphia, Roma,
    Berlino, Francoforte,
    Torino, Pavia,
    Dublino, …. (Milano?)

    Rispondi
  7. Quantomeno abbiamo il coraggio di chiudere la cerchia dei Navigli e renderla ztl, piante e tavolini fuori per strada!! È davvero un anello NERO pieno di smog dove nessuno osa andare, assurdo vista la posizione super centrale !

    Rispondi
    • Imho siete fuori strada. Spiegatemi razionalmente quale è il vantaggio di avere un corso d’acqua e non piuttosto un parco verde lineare a parità di superficie interessata.

      In sintesi: non serve a nulla aprire i navigli. Serve trasformare il loro tracciato in una high line verde.

      Ma se potete convincermi del contrario, sono pronto ad ascoltare.

      Rispondi
      • A parte Boeri quando deve fare il rendering per vendere qualche cosa, nessuno potrebbe fare un “parco lineare” serio negli spazi della cerchia dei navigli. C’è lo spazio giusto per un filare, forse due. Tipo le ramblas. Che son carine, ma non sono un “parco lineare”

        Rispondi
      • ma perché usate termini inglesi a vanvera per fare i fighi?

        ma lo sai cos’è la High Line???

        E’ una passeggiata SOPRAELEVATA ricavata da un rilevato ferroviario abbandonato

        Vuoi costruire una sopraelevata sulla Cerchia dei Navigli?????

        Parla. Come. Mangi.

        Rispondi
      • Perché i Navigli sono l’anima vera, secolare di Milano. Perche Milano quando correva il naviglio interno era meravigliosa, una delle città più belle ed eleganti d’Europa … Perché Milano la sua anima la deve ritrovare, anima che ritrovavo nei racconti dei miei nonni e che io stesso ho fatto in tempo a lambire da piccolo, negli anni ‘70… la Brera delle case di ringhiera e a due passi i palazzi patrizi di via Cusani, Foro Buonaparte, via Dante o via dell’Orso…
        Perché riaprire (bene) la cerchia interna sarebbe un vantaggio e non uno svantaggio, una risorsa in più . Milano nasce come città d’acqua e questa acqua è sacro che la riprenda .

        Rispondi
  8. Forse verrà prima progettata e conclusa la M6 che la riapertura della Cerchia dei Navigli.

    Forse la città sarà più fresca.

    Ma ovviamente ci sono tantissime priorità come ad esempio risanare le periferie senza che sia la solita promessa elettorale.
    Già il divario tra centro e periferia è molto ed aumenterà.

    Rispondi
  9. Spero che il progetto, da attuare per fasi senza illudersi di poterlo realizzare come intervento unitario, abbia una utilità pratica e non solo ludica, ovvero una migliore gestione delle acque superficiali in genere e/o il controllo della falda.

    Rispondi
  10. Le foto caricate hanno tutte ponti ad arco, che sono oggettivamente belli ed eleganti.
    I progetti nuovi hanno tutti ponti dritti, manco fossimo in epoca fascista.
    Immaginate ponte sant’angelo a Roma tutto dritto che schifo.

    Rispondi
  11. Si deve realizzare in qualche modo, Milano cambierebbe completamente la cerchia dei Navigli è un luogo non luogo, fateci caso i residenti non aprono neanche le tapparelle, i palazzi sono ricoperti di smog e ogni volta che si passi scappi via per il disagio!

    Tutto ciò nel CENTRO STORICO !!!!!!!!
    Poi parlate di periferia ma credetemi la cerchia dei Navigli non è messa meglio !

    Lavoro in centro e abito in periferia per la cronaca !

    Rispondi
    • Esatto! Anche io prende l’autobus su la cerchia dei Navigli e tra un bus e un’altro noto anche io l’assenza di persone. È un AUTOSTRADA nel centro storico.
      Troppo caldo troppo smog !

      Rispondi
  12. Pensiamo ai grandi progetti e non alle cose semplici e realizzabili come non far circolare le biciclette nei parchi (vanno come pazzi e investono cani e persone anziane) ok il parco, ma farle delle piste ciclabili intorno?

    Altra cosa che il comune potrebbe fare é eliminare quei terribili tubi che invece che spazzare foglie e altro spargono la spazzatura dappertutto specie nei parchi con la scusa che poi passa il camion che lava, ma nei parchi come lava? In Belgio ci sono dei giganteschi bidoni aspira tutto che tirano su lo sporco e non fanno polvere, aggiorniamoci!!!

    Rispondi
    • Non è che se pensi a una cosa non puoi fare anche l’altra

      per fortuna il cervello umano è multitasking (per molti ma non per tutti)

      Rispondi
    • La signora Senza Speranza è proprio senza speranza, poveretta. Che visione limitata del vivere in una città…

      Mi raccomando soprattutto attenzione alle bici che sfrecciano e che fanno strage di cani e di anziani, una strage senza vittime che fa un baffo ai dieci morti ammazzati ogni giorno dalle auto.

      Rispondi
      • I dati dicono 26 pedoni e 7 ciclisti morti a Milano in un anno, leggermente diverso da “10 al giorno”

        Incidenti in città 8.000 e feriti 10.000
        E nel numero non piccolo di feriti ci son dentro anche i pedoni tirati sotto dalle bici (e monopattini) sui marciapiedi. Che magari a 70 anni ti rompi l’anca e ci metti un anno a riprenderti, ma che se ne importa?

        Rispondi
        • Wow.

          Quindi 8000 incidenti sono causati dalle biciclette!

          E 10.000 feriti dai monopattini!

          L’auto è molto più sicura a questo punto!

          10.000 feriti sono una xifra enorme. Manco una guerra!

          Rispondi
        • Guarda che intendevo 10 morti al giorno in Italia. Ovvio e per fortuna che non ci sono 10 morti al giorno nella sola Milano a causa di incidenti stradali, sarebbe una strage.
          Che pesantezza.

          Rispondi
          • E’ più pesante lo stillicidio di post sulle povere innocenti biciclette che non rispettano nessuna regola ma non uccidono nessuno. Mia mamma ha fatto 6 mesi ricoverata per un cretino che l’ha stesa mentre usciva dal portone, non so dove nelle vostre statistiche ma quel coglione che è pure scappato ce l’ha sulla coscienza.

          • È l’approccio al problema che è sbagliato.

            La maggioranza dei problemi di sicurezza in città è dovuto alle auto, non alle bici.

            Limitando lo spazio e la libertà di movimento delle auto si otterrebbe più spazio per far convivere pedoni e ciclisti che già ora, al di la delle singole e spiacevoli esperienze personali, creano pochi danni rispetto agli altri mezzi e che potrebbero dunque crearne ancora di meno.

          • Non è benaltrismo è realismo. Il rischio 0 non esiste, l’unico modo per far rispettare a tutti le regole è impedire a tutti di uscire di casa e anche così non sono sicuro che funzionerebbe.

            L’alternativa è dare alle persone i mezzi e le strade giusti per ridurre il rischio il più possibile.

            Se aspetti che scenda la giustizia divina in terra non discuteremo mai di come risolvere o mitigare il problema.

  13. Al netto dei disastri compiuti nel dopo guerra che ci hanno lasciato una foresta di cemento e di brutture (il brutalismo architettonico è bello se paragonato alla qualità e aspetto dei palazzi costruiti nei 50/60) è curioso notare che il vincitore di è dimenticato che in Santa Sofia etc passa la M4 per cui la vedo strana l’idea di un naviglio sopra.

    Vale la pena anche pensare a quanto + fresca in queste settimane sarebbe stata Milano se tutti i suoi originari corsi d’acqua non fossero stati coperti ma bonificati e alberati.

    Rispondi
    • La metro di Santa Sofia è stata progettata in profondità. Parte da San babila sotto la metro rossa.
      Quindi nessun problema per il naviglio!
      Tranquillo !

      Che sogno il progetto! Complimenti.

      Rispondi
    • Aprire i Navigli per migliorare la qualità dell’aria dell’area Milanese ha la stessa efficacia pratica di spianare il Turchino.

      Ma forse spianare il Turchino costa meno…

      Rispondi
      • Si vede che siete giovani…
        Oggi Milano è incommensurabilmente più verde e pulita di quanto non lo fosse 30/40 anni fa…
        Andate a vedervi un film poliziesco qualsiasi su Milano degli anni ‘70….
        Quando bosco in città, Parco delle Cave e Parco nord erano appunto cave , circondate da capannoni e fabbriche . Dove il cemento arrivavava ovunque e l’unico polmone era parco Sempione …

        Rispondi
  14. Max, la M4 passa molto in profondità. Questi ipotetici navigli sarebbero poco profondi, quindi potrebbero benissimo stare al di sopra della M4.

    Rispondi
  15. TOP ! ora servirebbe un gruppo di “Capitani Coraggiosi” in grado di lanciare il progetto a un altro livello per arrivare cioè a una vera fattibilità.
    Per salvare Milano e poi….salvare il Paese…

    Rispondi
  16. Progetto bellissimo ma come al solito si riqualifica il centro a discapito delle periferie, che invece avrebbero un gran bisogno di interventi per renderle più vivibili .

    Rispondi
    • Con la città che si sta allargando sempre di più credo sia sacrosanto che il centro diventi sempre più centro.

      Si alla ztl
      Si al naviglio aperto
      Si a una Milano verde e blu
      Questa è la direzione, concordo assolutamente!

      Rispondi
      • Metro rosa, scali ferroviari, mind, museo del 900, nuova Brera, il portico, nuovi parchi e il naviglio aperto. Ecco la Milano che vorrei !

        Rispondi
    • Ma sai dire sempre la stessa cosa? Tutto merita attenzione, ma i il Progetto Navigli stranamente si trova in CENTRO. Vuoi spostare i Navigli in periferia? Proponi tu una rete di Navigli navigabili per tutte le periferie intorno a Milano, perchè no!

      Rispondi
  17. Mi rende felice sapere che dal 2011 anni in cui andammo a votare si alla riapertura del naviglio ancora oggi siamo tutti ancora della stessa idea!

    SI e ancora Si!

    Rispondi
  18. Concordo meraviglia mi stupisco che ancora non sia stata chiusa la cerchia per permettere già ai pedoni di poter vivere il centro. Assurdo stare a litigare dove mettiamo le macchine in un posto dove già non dovrebbero esserci.

    Rispondi
  19. i navigli ERANO belli!!!! quella bellezza non ritornerà più! tutto verrà fatto ex novo con materiali di pessimo gusto e trovate patetiche! I navigli milanesi non trasmetteranno più poesia, quella poesia generata dalla gente che viveva per i navigli, ma nostalgia di un’autenticità che fù e non sarà più. Quella poesia che si è costruita man mano ATTORNO e ACCANTO ai nasvigli! il processo opposto se non viene fatto ricreando l’atmosfera che possiamo vedere in tante vecchie foto e dipinti sarà una ennesima plastificazione del fake più becero, che serve solo a dare valore di altro tipo alla città , ma sicuramente non poetico! Questà città ha bisogno di scorci belli non di meri riflessi.

    Rispondi
  20. Amici milanesi stiamo calmi, ho letto moltissimi post tutti con il loro senso: bella l idea, quasi un sogno, lasciamo perdere amsterdam che é completamente diversa da Milano per vocazione e per struttura cittadina e cerchiamo di considerare tutti gli aspetti. Diciamocelo sarebbe un gran casino fare i lavori, la città subirebbe grandi disagi, ma il risultato sarebbe grandioso e il turismo ne gioverebbe. Andiamo per gradi, c’è il progetto ora cominciamo a trovare i soldi, cosa non certo facile e stabiliamo tempi certi con delle penali per i ritardi (uso il “noi” perché in realtà non so chi avrebbe potere decisionale forse palazzo Marino o anche la regione,boh) visto quanto ci stanno mettendo per fare 5 km di pista ciclabile lungo i navigli …
    Ma avete visto le foto d epoca come erano belli i ponti in città solo questo mi convince

    Rispondi

Lascia un commento