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Milano | Urbanistica – Ex scali ferroviari, l’accordo è legittimo: il Consiglio di Stato rigetta il ricorso

Ieri (17-10-2022) è uscita la sentenza del Consiglio di Stato che rigetta l’ultimo ricorso contro gli Scali Ferroviari.

L’accordo di programma per la rigenerazione degli scali ferroviari sottoscritto il 20 giugno 2017 da Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato italiane, FS Sistemi urbani, Rete ferroviaria italiana, Savills e ratificato dal Comune di Milano il 13 luglio 2017 è definitivamente legittimo.

Il Consiglio di Stato ha infatti respinto, ritenendolo infondato, l’appello presentato a febbraio 2020 contro la sentenza del TAR Lombardia che, nel 2019, aveva già rigettato il ricorso presentato da parti terze per chiedere l’annullamento dell’Accordo di programma per la rigenerazione degli ex Scali ferroviari. L’accordo risulta quindi legittimo, così come l’intero procedimento che ha portato alla sua approvazione.

“Siamo molto soddisfatti della sentenza, attesa da tempo – commenta l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi –. Finalmente non ci sono più ombre su uno dei più grandi progetti di ricucitura e riqualificazione cittadina in Italia e in Europa. Non abbiamo mai dubitato della legittimità dell’accordo di Programma che ci permetterà di recuperare, destinandole a diverse funzioni, sette aree ferroviarie dismesse, 1.250 milioni di metri quadrati da restituire ad un utilizzo pubblico, tra nuovo verde, servizi edilizia residenziale, anche sociale, attrezzature pubbliche e di interesse pubblico. Un ringraziamento all’Avvocatura comunale e a quanti ci hanno sostenuto in questo lungo percorso. In tutto il tempo trascorso non ci siamo mai fermati, abbiamo sempre continuato a lavorare per portare avanti il processo di attuazione dei progetti previsti ed ora proseguiremo ancora più spediti verso il traguardo di riapertura delle aree alla città, senza dubbio il più importante piano di rigenerazione di Milano 2030”.

In particolare la sentenza ritiene infondata l’accusa di insufficienza delle dotazioni pubbliche e degli standard, ovvero le dotazioni di verde, servizi, edilizia residenziale, come peraltro già aveva deciso il TAR nel 2019. Era proprio questo il motivo principale su cui fondava il ricorso in appello al Consiglio di Stato presentato da alcuni privati cittadini residenti nelle vie attigue all’ex Scalo Farini. Il Comune ha sempre replicato di aver rispettato, in materia di standard, sia la Legge Regionale lombarda del 2005 sia quella nazionale vigente. Una conformità confermata ora dalla sentenza.

L’accordo di programma  
Oltre 675.000 m2 di verde, pari al 65% della superficie complessiva, almeno il 32% delle volumetrie previste destinate a funzioni non residenziali e almeno il 30% delle stesse vincolate a residenza sociale e convenzionata, 97 milioni di euro per interventi sulla Circle line, 50 dei quali garantiti dal Gruppo FS italiane grazie all’accordo di programma. Sono questi i punti chiave dell’accordo sottoscritto nel giugno 2017, firmatari il Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato italiane con FS Sistemi urbani e Rete ferroviaria italiana e Savills investment management SGR (all’epoca proprietaria di una porzione di area all’interno dello scalo Farini, oggi di proprietà di Coima SGR), che servirà a riqualificare 1.250 milioni di m2 di territorio da anni sottratto all’utilizzo pubblico, di cui circa 200.000 m2 rimarranno a funzione ferroviaria.

L’accordo recepisce anche le richieste indicate dal Consiglio comunale e le istanze emerse durante il lungo percorso di partecipazione e dibattito pubblico che ha visto il coinvolgimento di oltre 60.000 persone attraverso incontri pubblici promossi dall’Amministrazione e dal Gruppo FS. La sua attuazione consentirà, tra l’altro, l’insediamento del Campus delle arti dell’Accademia di Brera allo Scalo Farini, la costruzione del Villaggio olimpico (che una volta concluse le Olimpiadi del 2026 verrà convertito in uno studentato) allo Scalo Romana e alcuni dei maggiori parchi previsti, tra cui quelli di Farini e di San Cristoforo.

Referenze immagini: Comune di Milano

Scali ferroviari, Scalo Farini, Scalo San Cristoforo,




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


15 thoughts on “Milano | Urbanistica – Ex scali ferroviari, l’accordo è legittimo: il Consiglio di Stato rigetta il ricorso

  1. Sandro

    Buona Notizia per poter trasformare Milano in una specie di San Francisco entro il 2035 🤔🙄 affanculo gli odiatori frustrati che odiano torri residenziali e grattacieli 😂🤣

    1. Anonimo

      Dai, Sandro anche oggi ti sei umiliato. Sei fortunato che UF non richiede una foto profilo, altrimenti non riusciresti a mettere piede fuori casa dall’imbarazzo.

    2. Maurizio

      Il problema non è tanto il poter fare un ricorso, deve essere sempre un diritto di tutti dissentire, ma semmai sono i tempi folli della giustizia amministrativa il vero problema.
      Si parla nell’articolo di una prima sentenza del Tar già nel 2019, ci sono voluti altri tre anni per arrivare alla sentenza definitiva? Pazzesco!

    3. GG

      Ahahah Sandro meno emoji e più sostanza…non sai neanche di che stai parlando!! Milano è una volta e mezza SF per popolazione e ha all’incirca la stessa densità di abitanti/km²…
      Esattamente cosa volevi intendere?

      1. Agata

        Penso intendesse come quantità di Grattacieli?

        Però ci sono città migliori città se uno vuole puntare sul numero o l’altezza dei grattacieli. Inoltre Milano e San Francisco hanno due strutture estremamente diverse, una è completamente piatta, l’altra famosa per le sue salite ripide, una è nel bel mezzo di una pianura, e senza rilevanti corsi d’acqua, l’altra è sul mare su una delle baie più famose del mondo.

    4. Anonimo

      Giusto Sandro! Meglio avere davanti casa un campo incolto dove dormono i senzatetto poi però andiamo nelle altre capitali europee e ci meravigliamo della qualità degli interventi.

  2. V.

    Peccato che tra ricorso e controricorso ci siamo persi gli anni “buoni”
    Adesso che è finito il ciclo immobiliare, chissà cosa faranno e soprattutto quanto ci metteranno

  3. Anonimo

    spero in una condanna alle spese da centinaia di miglia di euriss visto il tempo che hanno fatto perdere con questi ricorsi.

  4. Anonimo

    Segnamoci questo:

    Oltre 675.000 m2 di verde, pari al 65% della superficie complessiva, almeno il 32% delle volumetrie previste destinate a funzioni non residenziali e almeno il 30% delle stesse vincolate a residenza sociale e convenzionata,

    perchè io non ci credo per nulla.

    1. Anonimo

      tra trent’anni ci lamenteremo come sempre dei colli di bottiglia perché abbiamo stupidamente soffocato la ferrovia senza lasciare spazio per ampliamenti, come da tradizione in questo sventurato paese

  5. Anonimo

    Grande soddisfazione e contentezza per questa sentenza, non ci sono motivi giuridici fondati per contestare questo tipo di accordo. Una riqualificazione in grande stile che permetterà una valorizzazione immobiliare di questa zona come sta già avvenendo.

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