Milano | Porta Vercellina – Il Carcere di San Vittore, da ristrutturare o trasferire

Oggi, venerdì 28 ottobre, il sindaco è andato in visita a San Vittore per un’iniziativa del Politecnico e ha voluto esternare alcune sue preoccupazioni riguardo all’edificio che ospita il penitenziario di Milano, uno dei più importanti d’Italia.

San Vittore? «È un carcere indegno in una città come Milano. O ci si mette mano con degli investimenti o è meglio trasferirlo altrove». Così il sindaco di Milano, Beppe Sala, è torna su una vicenda che si trascina da quasi vent’anni e forse più, ossia le pessime condizioni del carcere cittadino e la necessità di trasferirlo altrove. «Mi rivolgerò al nuovo ministro con questa istanza». 

Il Sindaco ha proseguito: «Solo per fare un esempio, ho visitato il reparto femminile. Una stanza con più recluse con un solo bagno alla turca. Vi sembra possibile nel 2022 e in una città come Milano? Non mi sono mai espresso con questa chiarezza. O San Vittore viene rimesso a norma, anche a costo di ridurre gli spazi e i numeri delle persone che ci vivono oppure così non si può più andare avanti. Abbiamo superato il limite». 

Va ricordato che il carcere di San Vittore è una costruzione di fine Ottocento: è infatti dopo l’Unità d’Italia che si decise di dotare la città di una casa penitenziaria moderna e grande. Così venne prescelto un terreno poco edificato al bordo della cinta muraria del 1500, verso il Fopponino, un cimitero in zona di Porta Vercellina. Il Comune incaricò l’ingegner Francesco Lucca, che si rifece al modello settecentesco del panopticon e disegnò un edificio a sei braccia di tre piani l’una. Tra i raggi vennero costruite le cosiddette “rose” di passeggio, divise in venti settori destinati ciascuno a un singolo detenuto, per impedire la comunicazione tra i reclusi. Su piazza Filangieri venne costruito un edificio in stile medievale in cui vennero collocati gli uffici e l’abitazione del direttore. Originariamente era in stile medievale anche il muro di cinta, ma oggi è stato quasi completamente ricostruito per motivi di sicurezza. Il corpo di guardia alle spalle degli uffici costituisce un’ulteriore barriera tra l’interno e l’esterno.

Già tempo fa avevamo provato a chiederci che futuro sarà riservato a questa parte di città nel caso il carcere venisse dismesso: come convertire questo edificio in qualcosa di utile e fruibile?

Raderlo al suolo e fare un bel parco potrebbe forse essere la soluzione migliore, vista la scarsità di verde che c’è in centro città, ma sarebbe un peccato perdere anche questa struttura storica.

Al mondo esistono esempi di ex carceri trasformate in hotel, come l’Hotel Het Arresthius – Roermond, nei Paesi Bassi o il Clink78 Hostel a Londra.

Forse la soluzione potrebbe essere quella di mantenere solo una parte, magari uno o due raggi giusto a ricordo, con la parte centrale e l’edificio di accesso come memoria storica e demolire il resto per creare un parco per il quartiere.

Si potrebbe trasformare in hotel o uffici la palazzina delle guardie e i due raggi potrebbero diventare un ostello. Qualcuno tempo fa ipotizzava anche il riutilizzo degli spazi per la creazione di un museo, ma bisognerebbe prima valutare sicuramente quali possano essere i contenuti.

Abbiamo provato a immaginare come sarebbe la zona se si trasformasse in area verde parte dello spazio attualmente in dotazione al carcere.

Carcere_Di_San_Vittore_1
Carcere_Di_San_Vittore_2

Referenze immagini: Google; Roberto Arsuffi

Carcere di San Vittore, Porta Vercellina, Fopponino, piazza Filangieri, Carcere

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

37 commenti su “Milano | Porta Vercellina – Il Carcere di San Vittore, da ristrutturare o trasferire”

  1. Potrebbe diventare una sorta di Louvre milanese, dove trasferire tutte le collezioni sparse per la città. Un grande concorso internazionale per trovare l’idea geniale, come trasformare un carcere in museo. Ovviamente è solo una suggestione, non so se sarebbe tecnicamente ed economicamente fattibile.

    Rispondi
  2. i raggi si potrebbero demolire anche tutti, non hanno alcun valore architettonico. si può mantenere il cuore dei raggi, che è l’unica struttura apprezzabile.

    ben venga un parco… anche se scommetto che un terreno così vasto in una zona a ridosso del centro storico sarà preda dei soliti avvoltoi palazzinari, ai quali il nostro sindaco senza macchia e senza paura stenderà il tappeto rosso come sempre

    Rispondi
    • Volare basso ragazzi Sala non è favorevole al trasferimento, o alla riqualificazione di questa zona. Vorrebbe solo ridurre le persone nella celle. Così le zingare e gli assassini staranno più comodi!
      E noi paghiamo 850 per un loculo senza lavatrice.
      Scusate sono avvelenato! Sto cercando casa oltre a sentire dei prezzi assurdi mi viene pure detto di non pretendere lavatrice o finestre in un monolocale.

      Milano città del futuro e del design.

      Assurdo !!

      Rispondi
      • Allora vai dallo psicologo a sfogarti, non qui a lanciare le tue accuse penose. Critichi Sala ma non sai che i prezzi si sono alzati per progetti come citylife e porta nuova che per quanto belli hanno creato quartieri solo per ricchi e rilanciato la città senza però creare case a basso costo. Almeno da pisapia in poi si sono creati progetti di housing sociale, informati per cercare casa qui invece che sparare cazzate da ignorante.

        Rispondi
        • Anonimo delle 17.09, ora che hai detto la tua cazzata di sinistra prova a ragionare: i numerosi appartamenti di lusso di City Life hanno aumentato l’offerta di abitazioni. Quindi se mai hanno abbassato i prezzi. Curioso poi che sia stato proprio PD a bloccare nuove costruzioni di condomini con l’uterina paura del “consumo di suolo”. E cosi facendo hanno fatto salire i prezzi.
          Sull’housing sociale di Pisapia, invece, hai fatto un meraviglioso autogol visto che ha varato provvedimenti della giunta Moratti.
          Diciamo che sei tu a essere poco informato. Forse per la tua poca dimestichezza coi libri di economia.
          Leggi, studia e ragiona con la tua testa e non trasformarti nel becero elettore di sinistra

          Rispondi
      • E dove hai cercato casa, in zone centrali? Senza andare troppo in periferia, con 850 euro trovi tranquillamente dei bilocali e anche sopra i 50 mq… magari cercare meglio?

        Rispondi
  3. Che sciocchezza. O si abbatte tutto o niente. Si dovrebbe invece creare un area edificabile e con il ricavato piantumare tutte le strade del quartiere

    Rispondi
  4. Si potrebbero mantenere tutti i raggi, semplicemente accorciandoli di metà. Amputarne 4 non mi piace come idea. E trasformare tutto in hotel o case di lusso. Con il ricavato costruire un carcere ex novo altrove.

    Ha ragione Sala, non si possono ammassare così le persone e tenerle in quel modo, è indegno.

    Rispondi
  5. Hotel e uffici hanno francamente rotto il cazzo!

    Ma basta.

    Sarebbe un bellissimo museo di qualcosa di archeologico o storico o culturale.

    Oppure una biblioteca centrale e multimediale con spazi di coworking e caffetteria.

    I Servizi pubblici e sociali e culturali vi fanno così schifo.?

    Solo danè profitto e reddito da un bene pubblico?

    La città ha bisogno anche di culturale e socialità.
    Non solo di tr… e cocaina

    Rispondi
    • I musei non si costruiscono a caso giusto perché si è liberato dello spazio. Servono soldi e un progetto ben preciso e qualcosa da metterci dentro. Ovvio che tra hotel e museo sceglierei anch’io un museo. E comunque si sta parlando a vuoto, non c’è nemmeno una precisa volontà di chiudere/trasferire San Vittore.

      Rispondi
    • Potremmo trasferire tutti i vai violenti comunisti caro Wf, da metterevin celle con nordafricani e negri vari che spacciano e violentano.
      O forse sarebbe meglio demolirlo e ricostruirlo fuori città per poi riempirlo coi suddetti gentleman che voi rossi di merda amate vedere in strada più che in cella

      Rispondi
  6. Scusate ma quale sarebbe il valore architettonico di San Vittore?
    Se Milano vuole essere una città moderna che guarda al futuro deve potersi permettere di ammettere a se stessa che alcuni “pezzi poco pregiati” sono sacrificabili…
    e se non si vuole finire preda dei soliti amici palazzinari si faccia un parco.. stop!
    saluti
    Gio

    Rispondi
    • Toc toc, il tuo cervello è in casa?
      Si tratta di un edificio di fine ottocento. Qual è il suo valore storico? Mah, vedi un po’ te.

      Rispondi
  7. Bella l’idea e anche il parco, relativamente rapida da fare ed economica.
    Però immagino che realisticamente lo stato da San Vittore ci vorrà tirare fuori dei soldi, legittimamente (anche solo x rifare una struttura di capienza analoga), quindi immagino palazzinari.
    Nel mondo dell’immaginazione sarebbe bello recuperare l’area a servizio del museo della scienza e della tecnica, facendolo evolvere con nuovi allestimenti e sempre meno magazzini di residuati bellici.

    Rispondi
    • Ad avere più spazio, ci starebbe bene una sezione sui mezzi di trasporto pubblici. E’ un peccato che la collezione Ogliari sia stata lasciata a fare la ruggine a Malpensa…

      Rispondi
  8. Potrebbe diventare il distretto dei musei e della cultura… e invece…

    Mneti ottuse e chiuse ci vedono solo alberghi e palazzi…

    La tristezza milanese.

    Chissà xosa ci avrebbero fatto a Parigi.

    Ci sono pure i soldi del Pnrr.

    Ma il Presidento li darà tutti a confindustria

    Rispondi
  9. Situazione analoga alla “storica” prigione di Bruxelles – Saint Gilles. Qui si è deciso per il trasferimento altrove.
    Come insegnamento: la proprietà (Ministero degli Interni) vuole giustamente fare cassa in una zona di valore E vista la scarsità di posti, il trasferimento è stato allungato per sfruttare ancora per qualche anno (non specificato quanti) gli extra posti.

    Rispondi
    • Lo stato siamo noi.

      E se decidiamo per un superiore bene pubblico di migliorare la città con un museo o una libreria possiamo farlo.

      Che i soldi si prendano dal pnrr o dal cambio del nome dei ministeri. Che bisogna spendere per rifare tutte ke carte intestate e targhe.

      Lo stato siamo noi.
      Tutto il resto è noia.

      Cosa ci rimane indietro dalle tasse se non possiamo nemmeno trasformare la città in Servizi e vita nostra migliore?
      Il senso del bene pubblico.

      Rispondi
  10. Io lo lascerei lì.
    E comunque se dovesse smettere di essere un carcere, di certo non abbatterei la struttura.
    E se proprio si dovesse abbattere la struttura, di certo non ci farei un parco, ma migliaia di alloggi in social housing da buttare sul mercato in modo da abbassare i prezzi di tutto il centro, che la gente sta lasciando e rischia di morire per questo.

    Rispondi
  11. Se costruissero qui e allo Scalo Romana come hanno fatto a Cascina Merlata, penso proprio che un effetto sul mercato si vedrebbe.
    Ad esempio lo scalo ha una superficie di 0,187km^2, costruendo con una densità abitativa simile a quella della zona Centrale/Gioia/Maggiolina (ma con torri alte in modo da avere più spazio pubblico libero a terra) cioè 12.000 abitanti/km^2, si potrebbero creare cani per 12.000×0.187=2244 persone.
    Considerando il nucleo famigliare medio di 2 persone, significa immettere sul mercato 1122 appartamenti…

    Rispondi
  12. Considerando che su immobiliare.it ci sono 5200 appartamenti in vendita all’interno della cerchia filoviaria, significherebbe aumentare il volume di offerta del 20%

    Rispondi
  13. Un bel sogno sarebbe trasferirvi il museo della scienza e della tecnologia, che potrebbe così contare su una ubicazione adeguatamente monumentale. Al contempo si libererebbe il chiostro di san Vittore, senz’altro più appetibile per uso alberghiero, e si potrebbe liberare l’area verso via Olona per una zona pubblica/a verde. La struttura carceraria, di per sè basata su un’idea di azione sulla società tramite la tecnica, potrebbe essere a sua volta parte del museo.

    Rispondi

Lascia un commento