Nel distretto di Porta Vittoria (Ovest) nella zona compresa tra Corso Indipendenza e corso XXII Marzo, in Via Archimede 53 (AGNONA SHOWROOM), si trova un vecchio edificio commerciale (forse un vecchio magazzino di inizio Novecento) già trasformato in ristornate nel 2017 con tinteggiatura nera da fare pendant col dirimpettaio di via Archimede 21 (ora sede della Tomorrow Milano), forse i primi edifici tinteggiati in total black (scusate l’inglesismo) a Milano.
Probabilmente l’edificio venne realizzato sul tracciato della famosa ferrovia per la vicina stazione di Porta Tosa (ne abbiamo parlato nell’articolo su via Lincoln e le casette colorate) che si attestava nell’odierno viale Premuda.
L’intervento di rinnovo ha cancellato la memoria dell’edificio, nascondendola sotto una nuova pelle in mattoncini bruni che comunque conferiscono all’edificio un certo carattere.
Il nuovo rivestimento è realizzato con mattoni in cotto color bruno scuro disposti in maniera sfalsata inclinati a 45° e allineati. Creano così una sorta di “plissettatura”, fino a dare la sensazione di una trama a griglia col gioco di ombre e luci, cangiante in qualsiasi momento della giornata e da qualsiasi punto la si osservi. Un sistema antico, ma efficace che dona alla facciata eleganza e raffinatezza.
Si tratta di un intervento dello studio d’architettura Marco Costanzi Architects di Imola.
Referenze immagini: Duepiedisbaglaiti
Porta Vittoria, Via Archimede, Riqualificazione, via Lincoln, Corso Indipendenza, Corso XXII Marzo
Intervento senza senso, era meglio prima !
Molto probabilmente adesso è in classe A, no?
l’effetto è bello ma è un peccato aver rinunciato del tutto alla silhouette da capannone 800esco
già, andava realizzata da un’altra parte su una palazzina molto più anonima o su un palazzo costruito ex nihilo. così ha solo danneggiato un elemento caratteristico della città, un ricordo della sua vita passata, un strato di storia che si accumula pian piano col tempo.
molto bello l’effetto del nuovo rivestimento, non avrei però cancellato e appiattito gli stilemi originari dell’edificio. Trovo brutte e fuori contesto invece le vetrature effetto specchio, spero abbiamo mantenuto all’interno quelle precedenti.
Beh l’effetto pelle di serpente è perlomeno singolare e non comune, meglio sicuro di tutti i nuovi noiosi palazzi fatti con lo stampino.
leggerissimo…-_-
vero, l’idea in sé non è male, magari andava applicato da un’altra parte, qui hanno solo rovinato una palazzina storica
Negli anni 80/90 (ed ancora prima) fu una carrozzeria auto, dopo la sua chiusura la trasformarono in un ristorante.
Se era meglio prima? Si, ma moda e design hanno oramai “strade privilegiate”