Milano | Cascina Merlata – Presentato ufficialmente il progetto Inspire Uptown

Come abbiamo visto nell’anteprima di qualche giorno fa, a Cascina Merlata sta per prender forma una nuova torre di 24 piani affiancata da una di 20 piani. Il nuovo progetto si chiama Inspire UpTown (sempre sti nomi in inglese, but we’re international now).

Inspire UpTown sarà un complesso residenziale di 428 appartamenti inseriti in un ecosistema di servizi condominiali teso a conciliare i ritmi della vita quotidiana con la dimensione più privata dell’abitare.

Cinque edifici, due torri da 20 e 24 piani, due stecche da 13 e una stecca da 11, disposti intorno ad un giardino pensile, cuore dei servizi offerti ai residenti. Il dialogo con la natura, declinato nell’apertura dell’isolato verso il parco, nel trattamento delle facciate e nel disegno del paesaggio, sono la cifra del progetto promosso da Euromilano e firmato da Mab arquitectura per il concept architettonico e Dva – Dvision architecture per la progettazione definitiva ed esecutiva.

Operazione da 238 milioni di euro, per alloggi con tagli differenti, da 60 a 300 mq, con logge a partire da 8 mq e terrazzi fino a 150 mq. Nella fase di lancio (fino al 14 maggio) ci si attesta sui 5.300 euro/mq come prezzo medio, poi il prezzo di listino è di 5.500 euro/mq, medio confermando il successo di questo nuovo quartiere avviato dopo Expo 2015 su terreni della vecchia Cascina Merlata. Da settembre via al cantiere.

Al piede di ciascun edificio, e all’interno del giardino pensile centrale, sono presenti le amenities e gli spazi relax all’aperto (per oltre il 25% della superficie complessiva): un wellness pavilion, una struttura leggera e vetrata, immersa nel verde (con piscina, spogliatoi e aree spa, spazi relax e solarium) ma anche una club house (con area giochi da tavolo, wine library e area relax) a cui si aggiunge una dining area (con spazio-grill attrezzato all’aperto, e postazioni con pergolato) per la fruizione esclusiva da parte degli abitanti.

Un nuovo tassello nel percorso di crescita di UpTown, con la considerazione da parte di Attilio Di Cunto, ad di EuroMilano che «Inspire si conferma un valido asset di investimento: chi ha investito in UpTown in questi anni ha visto un incremento del valore del proprio appartamento del 35-40 per cento. Siamo ad oltre il 60% dell’operazione a livello di masterplan, per la residenza libera siamo ad un terzo del progetto, mancano altri 1.700 alloggi, si parte con questi 428 con consegna entro la fine del 2026, l’ultimo lotto (R1) sarà terminato nel 2030. Nell’ultimo trimestre del 2023 sarà consegnato il centro commerciale e la scuola (per 900 bambini) sarà pronta per l’anno scolastico 2025/2026».

Inspire UpTown potrà contare sulle numerose partnership attivate come Italianway che si occuperà per conto del proprietario di tutte le fasi della gestione dell’immobile a Milano alla gestione degli incassi, fino alla gestione degli ospiti dalla prenotazione al check-out e delle manutenzioni e delle pulizie (per chi sceglie questa soluzione come investimento). Altro partner è Rinnow! che propone una soluzione d’arredo completa dalla progettazione al montaggio. Arricchisce l’offerta anche il cosiddetto “Smart Life Book”: un manuale di utilizzo della casa, progettato in collaborazione con il Politecnico di Torino e realizzato sulla base della conformazione e delle caratteristiche degli appartamenti di UpTown, che illustra agli utenti informazioni per fruire al meglio degli spazi, incoraggiando comportamenti sostenibili.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; UpTown

Milano, Cascina Merlata, Uptown, East Uptown, Città Contemporanea, via Daimler, Via Pier Paolo Pasolini, Studio Scandurra, Zanetti Studio, Antonio Citterio e Patricia Viel, Beretta Associati, Greenway, SCE Project, MAB Arquitectura, Dva – Dvision architecture

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Cascina Merlata – Presentato ufficialmente il progetto Inspire Uptown”

  1. Comunque sempre più a rischio di essere un quartiere dormitorio. E manco han finito di costruire. 1 centro commerciale (che ormai credo che solo la gente nei paesi di provincia provi gioia nell andare nei centri commerciali, o forse son solo obbligati) e 1 scuola. Speriamo aprano locali e varie ed eventuali altri servizi (centro sportivo è previsto?)

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  2. Temo che oltre il mega centro commerciale… niente. Chi sopravviverebbe alla concorrenza del centro? Anche per questo Merlata diventerà un quartiere poco vivibile.

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  3. Capisco che commentare senza nemmeno informarsi sia ormai la norma, ma lo sapete che già esiste la cascina con i suoi servizi? E sono previsti anche i campi sportivi in realtà, sia accanto al parco sia a MIND. Perché tra l’altro sto “quartiere dormitorio” sarà collegato appunto a tutto quello che ci sarà a MIND…

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    • Sono felicissima di essere tra i futuri abitanti del quartiere 😉
      Altro che Affori/Bovisa dove viviamo ora, la spazzatura di Milano.
      In quelle zone è impossibile creare socialità perchè ad oggi sono pericolose.

      L’invidia e la visione ottusa spesso fa lasciare commenti vuoti di critica costruttiva. Non sapete vedere oltre e sicuramente non vi informate su quello che porterà una riqualifica di questo tipo non solo al quartiere in se ma anche alle zone limitrofe.

      Probabilmete vivete tutti in San Babila o a Samarate.

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      • E’ vero che molti criticano per il solo gusto di farlo, ma a tanti non piacciono semplicemente i quartieri dove tutti i condomini sono spazi esclusivamente residenziali, spesso circondati da ringhiere e dove per farsi un caffè non basta scendere al bar sotto casa. Io non vivo in San Babila, ma in una ben più modesta Maciachini, ma almeno sono immerso nella città e nei suoi servizi, il bar più vicino è sotto casa, ristoranti e pizzerie sono sparsi ovunque e di sera sui marciapiedi è un continuo viavai di persone. A molti non piace, ma c’è chi non potrebbe farne a meno e dopotutto è proprio questo a creare tessuto sociale urbano. In generale mi piacerebbe che si tornasse a costruire condomini polifunzionali, con spazi commerciali, luoghi di lavoro e che seguano il corso stradale anziché essere rinchiusi sempre da recinzioni. L’alternativa (che in realtà sta diventando sempre di più una scelta obbligata) è raggruppare tutti luoghi di incontro in pochi posti prescelti, dove magari per aprire un bar devi per forza affittarti uno spazietto in un non-luogo (i centri commerciali sono un ottimo esempio di non-luogo) e alla fine lasci fare tutto alle grandi catene che possono permettersi gli affitti (perché se questi spazi sono limitati, per quanto brutti va a finire che ti chiedono cifre da capogiro).

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  4. Sono felicissima di essere tra i futuri abitanti del quartiere 😉
    Altro che Affori/Bovisa dove viviamo ora, la spazzatura di Milano.
    In quelle zone è impossibile creare socialità perchè ad oggi sono pericolose.

    L’invidia e la visione ottusa spesso fa lasciare commenti vuoti di critica costruttiva. Non sapete vedere oltre e sicuramente non vi informate su quello che porterà una riqualifica di questo tipo non solo al quartiere in se ma anche alle zone limitrofe.

    Probabilmete vivete tutti in San Babila o a Samarate.

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