Milano | Porta Monforte – La torre di via Mascagni 21

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, Milano ne usciva devastata, interi quartieri distrutti dalle bombe, sopratutto le zone centrali, dove interi palazzi storici e chiese, avevano subito gravi danni nel migliore dei casi. Con l’arrivo del 1950, Milano sembrava si fosse dimenticata delle ferite subite e anzi, sembrava proiettata già verso il futuro. Uno degli elementi che iniziarono a diffondersi quale simbolo del progresso e della modernità, furono i primi grattacieli. A Milano si era costruita la torre Torre Rasini nel 1935 (12 piani), il Palazzo Montecatini in via della Moscova nel 1936 (13 piani), la Torre Snia Viscosa di piazza San Babila nel 1937 (15 piani) e il Palazzo Locatelli di piazza della Repubblica nel 1939 (16 piani), ma con l’arrivo dei primi anni Cinquanta del Novecento, ecco la voglia di salire in altezza. Così arrivò Palazzo Argentina di Corso Buenos Aires nel 1951 e il Centro Svizzero, terminato nel 1952 (21 piani) in piazza Cavour.

Il primo vero palazzo residenziale di notevole altezza fu la Torre Ariberto di Corso Genova (17 piani per 60 metri), completata nel 1952 su progetto di Mario Bacciocchi, ma la Torre Monforte di Corso Monforte 36 e via Mascagni 21, realizzata nello stesso periodo, la superò di un piano, infatti coi suoi 18 piani raggiunse l’altezza di 78 metri.

L’edificio, sorto con il grande affaccio sulla via aperta in quegli anni, venne progettato dal team formato dagli architetti Mario Borgato e Alessandro Pasquali e dall’ing Carlo Galimberti.

La via Mascagni venne aperta a partire dalla fine degli anni Trenta con la costruzione del palazzo dell’ex Casa dell’Opera Nazionale Balilla aperta nel 1937, ma con lo scoppio della II Guerra Mondiale, fu completata solo negli anni Cinquanta e Sessanta. 

Le facciate laterali della Torre Monforte sono scandite dal movimento dei balconi che ne caratterizzano l’aspetto. Balconi arricchiti da molta vegetazione. Le ampie finestre sono caratterizzate da tapparelle color azzurro intenso contrastano col clinker color beige chiaro delle facciate.

Ai piedi della torre si trovano due giardini condominiali, di cui quello posto a est è più bello e ricco, dove fra l’altro si trova una grande vasca-fontana con getto centrale.

Referenze immagini: Robert Arsuffi; Stefano Gusmeroli

Porta manforte, Corso Monforte, Via Mascagni, Torre Monforte, Grattacielo

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9 commenti su “Milano | Porta Monforte – La torre di via Mascagni 21”

  1. Non ho mai capito perché la scelta di quelle tapparelle blu, siamo in città non al mare!

    Veramente rovinano tutta l’ architettura !

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    • Una scelta estetica tipica di quegli anni di effervescenza creativa e voglia di colore, di vita, di nuovo, di sperimentazione in qualche modo.
      Oggi storciamo il naso, ma dobbiamo contestualizzare.

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  2. Adattissima per una riqualificazione firmata Stefano Boeri!

    Che poi basterebbe semplicemente un alberello e qualche edera per balcone e la magia è fatta!!

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  3. Interessante articolo, questo grattacielo è la dimostrazione che il voler rifiutare le brutture architettoniche attuali non c’ entra nulla col “dire sempre no” (che critica stupida, tra l’ altro, che nulla vuol dire),; perchè anche le moderne costruzioni, non certo villette liberty, hanno saputo innovare e rendere bella Milano. Certo che se si pretende di dire che sia bella la roba che c’è a citylife…
    Inoltre questo grattacielo (e non solo) è la dimostrazione che gli attuali fenomeni sostenuti a spron battuto dai media di regime, nulla hanno inventato, solo peggiorato.

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  4. Architettura bella, fedele al suo contesto storico e attuale, è questo che contraddistingue il classico. Grazie UF per il contributo

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