Milano | San Cristoforo – Cantieri in zona piazza Ohm: giugno 2023

Aggiornamento fotografico da alcuni cantieri sparsi attorno a piazza Ohm e viale RIchard nel distretto di San Cristoforo.

Cominciamo dal cantiere sito proprio in piazza Ohm, dove si trova il grande lotto occupato in precedenza da capannoni industriali in abbandono ormai da decenni. Qui, verso via Cottolengo, sta sorgendo il bel complesso residenziale di Porta Naviglio Grande. Si tratta di un complesso residenziale sviluppato da AbitareIn che troviamo particolarmente interessante.

La palazzina lungo via Faraday è praticamente giunta al tetto, mentre siamo ancora aspettando di scorgere le fondamenta della torretta di 10 piani. (nella mappa sigla: SC12)

Di fronte si trovano le Torri Richard. Da oltre un anno sono cominciati i lavori per la riqualificazione della torre numero 5 (E5).

Le torri vennero progettate dall’impresa dell’imprenditore Ligresti negli anni Ottanta. Sono state in parte occupate sino a qualche anno fa dalla Nestlè e altre società. Le torri ora appartengono alla società Aedes Siiq, che ha riqualificato la terza torre (C3) affittandola al gruppo WPP, primario gruppo multinazionale della comunicazione.

Le torri Richard sono un complesso direzionale edificato dove vi era parte dello stabilimento della Richard Ginori e sono distribuite lungo la via Giulio Richard. Si tratta di 4 torri gemelle di 13 piani e 3 edifici più piccoli di sei piani. L’aspetto esteriore era caratteristico del periodo: parallelepipedi incorniciati da una cornice e facciate in pannelli di vetro a specchio. Il progetto di riqualificazione è dello studio BMS.

Le bonifiche e lo stripout sono stati compiuti, ora dovremo attendere l’avvio del cantiere per la riqualificazione. Abbiamo notato anche un certo movimento all’interno della torre 1, quella verso il Naviglio Grande. (nella mappa sigla: SC10)

Sempre nei dintorni, troviamo un angolo in cantiere da anni ormai. Via Watt 42 (o 40), dove da qualche mese sono in corso i lavori di costruzione di una palazzina a completare l’edificio ex industriale qui presente.

Le bonifiche al sito posto ad angolo tra le vie Watt e Morimondo con affaccio su piazza Ohm erano state realizzate tra il 2018 e il 2019, per conto della Ashland Industries Italia Srl, rimasto poi inattivo sino a queste ultime settimane. Al momento non sappiamo cosa sia in progetto.

Da cartello sappiamo che il committente è FIAMMAVIVA S.R.L. e l’impresa appaltatrice è GEOMOVI S.R.L. (nella mappa sigla: SC17)

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Via Savona, San Cristoforo, Lorenteggio, Savona 136, Demolizioni, via Bruzzesi, via Giambellino, via Bellini, Barona, Lorenteggio, Demolizioni, Via Ogliari, Via Watt, Piazza Ohm, Piazzale delle Milizie, Stefano Boeri, Bosconavigli, Stefano Boeri Architetti, Arassociati, AG&P greenscape

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5 commenti su “Milano | San Cristoforo – Cantieri in zona piazza Ohm: giugno 2023”

  1. Buonasera,
    Abito in Via Ripamonti e mi affaccio su via Passinetti n®4 dove da oramai tre mesi circa sono iniziati lavori di abbattimento di una vecchia fabbrica di catene d’oro divenuta poi un locale jazz “la salumeria della musica” e un altro capannone famoso per essere stato per anni il dopolavoro dello Srylanka.. Cosa ci aspettiamo di vedere? Ancora vanitose e luccicanti palazzine vendute a prezzi super sognanti? Questo rivalutera’ la zona, è il ritornello che dimentica un altro vivere più umano è forse più bello! Grazie

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  2. Buongiorno… qualche novità sulla pista ciclabile che dovrebbe affiancare la ferrovia tra via Brunelleschi e via Tolstoj? Grazie.

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  3. Il cantiere ‘Via Watt 42’ procede, ma non è effettivamente chiara la destinazione d’uso dell’isolato (composto da un capannone industriale e da un ampio cortile. Innanzitutto sono contento che, per una vota, non sia stato abbattuto l’ennesimo edificio industriale. Ormai questo quartiere, che ben conosco, non ha più un’anima. Si salva via Morimondo, dove, l’intelligenza e il gusto degli imprenditori della moda, ha salvato gli edifici industriali (forse anche per necessità di ampie cubature espositive). In ogni caso l’edificio è stato ristrutturato in maniera conservativa con pochissimi interventi. Praticamente è stato svuotato, messo in sicurezza e intonacato. Non sembra poter essere convertito né in abitazioni, né ad uso uffici. Infatti nessun intervento ha riguardato la coibentazione, gli infissi, gli accessi. In buona sostanza l’edificio è tale e quale, ma ristrutturato. Domina purtroppo ancora in facciata l’orribile impianto pubblicitario grande formato dal quale è stata finalmente ‘sradicata’ l’orrenda e antiecologica edera sintetica (diverse decine di metri quadri) che, degradandosi, si stava disperdendo nell’ambiente.
    Lascia comunque abbastanza perplessi il fatto che, se da una parte (Porta Naviglio Grande) si procede a realizzare edifici residenziali, definiti di lusso e per i quali la richiesta è di circa 8.000 euro/mq, dall’altra, a 50 metri, sorge invece un magazzino edile. Altrettanto bizzarro è che si costruiscano abitazioni di alta gamma in luoghi che non brillano per pari qualità della vita (quartieri dormitori, palazzoni del boom economico, edifici degradati dal tempo e dall’incuria, sporcizia diffusa, assenza di negozi, vialoni senza alberi, arredo urbano annientato o assente, traffico elevato, e un enorme rumorosissimo ponte, vero e proprio viadotto ‘autostradale’). Il melting pot sociale è sempre una ricchezza per un quartiere. Lo è anche il mix tra edilizia popolare (nata come tale o diventata popolare de facto) ed edifici di qualità. Ma ragionando in termini di investimenti sembra esserci un paradosso tra spesa e valore reale, tra aspettative e sviluppo possibile della zona che, al momento (edilizia a parte), è in fase di regresso e ha quasi terminato gli spazi da rinnovare architettonicamente e urbanisticamente. L’indizio più grave di un grande dormitorio è he su 5 grandi edificazioni (2 in via Watt, piazza Ohm, via Pestalozzi, via Olgiati), in nessun caso sia stato previsto un locale commerciale, un negozio. Normalmente chi spende 8.000 euro al metro quadro chiede di più di una zona sprovvista di qualsiasi attività. Per me rimangono misteri insoluti.

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    • Come darle torto. Purtroppo gli spazi commerciali, i negozi, non funzionano più. Rimangono vuoti se non usati come ristorazione (che anche questa sta diventando sempre più preponderante e spesso dalla durata di un paio di anni o mesi). Quello spazio di via Watt è sempre stato un mistero. Grazie per la segnalazione.

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