Milano | Sempione – Riqualificazione di Corso Sempione con ciclabile: giugno 2023

Aggiornamento dei primi di giugno 2023 dalla Tratta 4 dei lavori relativi alla ciclabile di corso Sempione, che interessa il corso da via Melzi d’Eril a via Procaccini, partendo dal primo parterre lato civici pari (compreso tra le vie M.d’Eril – Moscati).

I lavori in corso vedono la riqualificazione dell’area centrale con le aiuole laterali di Corso Sempione per la realizzazione di una nuova passeggiata pedonale e di pista ciclabile bidirezionale.

Il progetto, presentato ai cittadini nel 2019, prevede lo sviluppo del verde e corsie dedicate alla ciclabilità e ai pedoni, più sicurezza agli incroci, l’eliminazione del degrado e della sosta selvaggia, ma anche più parcheggi regolari per i residenti. Qui più dettagli sul progetto. Deltapav si occupa della pavimentazione in calcestruzzo drenante Deltafloor Drain.

Cominciamo il nostro percorso dall’incrocio di Corso Sempione con via Losanna e Arona, scendendo verso l’Arco della Pace.

Prosegue il nostro reportage dall’incrocio del corso con via Ferrucci e Procaccini, sempre scendendo verso l’Arco della Pace. Qui alcuni tratti sono stati già aperti al passaggio pubblio, anche se non completati.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; 

Corso Sempione, Sempione, Arredo urbano, Verde Pubblico, Pista Ciclabile

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

39 commenti su “Milano | Sempione – Riqualificazione di Corso Sempione con ciclabile: giugno 2023”

  1. Ho fatto tutto il corso a piedi per valutare la qualità dell’intervento e obiettivamente mi sembra davvero modesto anche per qualità del Lavoro in corso di esecuzione oltre che per progettazione.

    Laddove era presente una area verde nel centro del Parterre è stato creata una pavimentazione mentre poteva ragionevolmente essere in modo molto più rapido economico e di minore impatto allargata la fascia in aderenza al marciapiede interno contro Viale

    Progetto bocciato

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      • A Milano bisogna andarci con i piedi di piombo su questo tema, perché andare allo scontro frontale con gli automuniti (civili o incivili) significa perdere automaticamente le successive elezioni.

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        • Minga vera, i recenti sindaci dell’ area b e poi c hanno continuato a farsi eleggere…patetiche al proposito le dichiarazioni del candidato di Italexit alle ultime comunali: criticava ferocemente chi andava in bici a Milano e non era favorevole alle ciclabili; il suo risultato elettorale non sembra avergli dato tanto ragione.

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      • >Vorrei veder sparire tutte la auto in sosta >irregolare da tutti i parterre alberati di Milano. Ce >la faremo mai?
        Non c’è la volontà politica anche perché le soluzioni dovrebbero essere drastiche ma anche e soprattutto progettuali e il Beppino Sala ha già detto che è un problema andare sottoterra.. mi chiedo dove viva mai e se si è mai fatto un giro in una qualsiasi città europea. Si era indietro di 40 anni e se ne sono persi un altra decina

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    • Questo viale potrebbe (dovrebbe) essere il nostro equivalente della Diagonal, invece siamo al minimo sindacale, come al solito a Milano.

      Una città dove pullulano a ogni angolo designer di ogni tipo, dalla lampada al cappotto, ma che inspiegabilmente sembra non avere (almeno a livello istituzionale) nessuna consapevolezza della qualità degli spazi pubblici.

      Capisco che il meraviglioso progetto di Alvaro Siza fosse troppo costoso, ma tra quello e una semplice manutenzione straordinaria forse si poteva trovare una via di mezzo più decorosa.

      Va beh, guardiamo al bicchiere mezzo pieno con i due punti di forza di questa striminzita riqualificazione: pista ciclabile e via le auto dal parterre.

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      • Se la città pullula di designer e al contempo pullula di gente che parcheggia in sosta vietata trarre le conclusioni viene facile.

        D’altra parte anche la creatività con la quale vengono parcheggiate le auto a Milano è unica nel mondo.

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        • Mi sfugge il nesso tra chi parcheggia sui parterre e l’incapacità di progettare a livello europeo.

          Mica sono gli automobilisti incivili a obbligare i progettisti a mettere lampioni da raccordo autostradale e panchine anni 70 invece di oggetti di arredo urbano con un design dignitoso.

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          • La mia era solo una battuta per insinuare che ci sono ottime probabilità che i progettisti siano anche automobilisti incivili che progettano esattamente come parcheggiano: minima spesa massima resa.

    • Bastano anche i doppi cordoli, che sono anche meno invasivi esteticamente e richiedono meno manutenzione (anzi direi praticamente nulla)

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  2. Grandissima ennesima occasione persa.
    Minimo sindacale aver eliminato le auto dalle aiuole.

    Purtroppo la pista ciclabile in mezzo a un viale, lontana da negozi/locali e dagli ingressi dei palazzi è totalmente da bocciare.

    Una pista del genere obbliga il ciclista ad attraversare un controviale trafficato per imboccarla, e riattraversarlo per svoltare a destra o semplicemente per andare in un negozio o in una qualsiasi attività commerciale o palazzo. Mi sembra assurdo progettare in questo modo. In moltissimi casi sarà più comodo stare direttamente nel controviale, come prima. Mi ripeto: che colossale occasione persa.

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    • Esatto, era un progetto mirabile, rimasto purtroppo sulla carta come molti altri che lo hanno preceduto. Chiediamoci perché da decenni il viale non veniva riqualificato. Forse qualche resistenza? L’ottimo è nemico del bene.

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      • Penso che fosse soprattutto un problema di costi. Anche solo spostare i binari del tram sarebbe costato un patrimonio. Ma magari si poteva rivedere il progetto stralciando quella parte. E chissà, magari con i fondi del PNRR, oggi si sarebbe potuto fare.

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      • Proprio quello che ho detto, ma non si poteva forse evitare l’ingresso alle auto e lasciare alberi e prato al posto di fare due ciclabili e comunque non bastava farne una sola a doppio senso. Ci passeranno i soliti 4 gatti in bicicletta, il gioco non vale la candela!

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        • Esatto, la stragrande maggioranza di chi non usa l’auto si sposta a piedi coi mezzi! I ciclisti sono pochissimi in proporzione. Strutturare una città sulla base di numeri così bassi fa male alla città e ruba spazi preziosi che possono essere destinati al verde ed a zone pedonali più estese.

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      • Si ma un parcheggio alberato, che fine hanno fatto gli alberi ? Forse piantumati con quelle piantine che ci metteranno decenni a diventare grosse come le precedenti sempre che non muoiano disidratate.

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  3. Ma poi mi chiedo perché, perché piste ciclabili ancora una volta non riconoscibili? Una diversa dall’altra, niente asfalto rosso ma questa volta un cementino chiaro che sembra un marciapiede per pedoni.

    Decidiamoci, le piste ciclabili andrebbero fatte uguali ovunque almeno all’interno della stessa città, quindi con un asfalto rosso, invece ogni pista è a se, diversa una dall’altra. Che schifezza di progetto.

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  4. Ma perchè fare sempre i soliti ragionamenti? Cioè: “quel progetto, che bello! ma perchè non è stato realizzato?”

    E’ tutto tempo perso, inutile chiederselo…i motivi sono due: primo, Milano non può, non deve diventare (o tormare…) ad essere troppo bella: c’è già tanto lavoro, tanto di tutto, in bene, in questa città, che se poi diventa simile a una grande città europea, c’è il rischio che i milanesi si inorgogliscano e comincino ad avere strani pensieri per la testa, del tipo: “ma perchè non siamo una capitale…? Di conseguenza, altro strano pensiero:
    :”non sarebbe ora che…”

    Il secondo motivo è che per render concreti certi progetti ci vogliono grandi risorse, ma ora persino i leghisti pensano ai ponti sullo stretto di Messina…

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    • nessun milanese dotato di due dita di cervello vorrebbe portare a Milano i carrozzoni pubblici, dei quali non abbiamo nessun bisogno.

      Le uniche istituzioni che dovrebbero stare a Milano sono la Banca d’Italia e la CONSOB. In Germania la Bundesbank sta a Francoforte, mica a Berlino.

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      • Tipica risposta da global o RINO (che poi la stessa cosa sono), come dicono negli States, che insulta quando mancano gli argomenti validi per replicare, che inoltre si contraddice da solo e che, nemmeno, sa quel che dice: la Germania è una repubblica federale e dunque è normale che si abbia una redistribuzione istituzionale noi no, siamo centralisti, pertanto o ci danno il federalismo, quello vero ma è un’ idea difficile, o la captale…siamo noi. capisci? No…

        Inoltre definire carrozzoni puibblici le istituzioni democratiche fa parte di un modo di pensare pseudo federalista e da liberali da strapazzo stile bocconiani, molto lontano dall’ autonomia e dalla libertà, più propenso alla sottomissione perenne continuata vista fino adesso.

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    • Secondo me, invece, solo perché a Milano non c’è mai stata nessuna attenzione al bello: in nome dei soldi, l’unica cosa che conta davvero, l’urbanistica si è da tempo immemore arresa ai palazzainari che hanno storpiato interamente la città nel giro di un secolo.
      Anzi, direi che grazie anche alle mode del momento, sicuramente oggi c’è una attenzione al verde e agli spazi condivisi che prima non c’era, e, a meno che non ti stai riferendo all’800, oggi nel complesso Milano è un pò più gradevole rispetto al tardo 900.
      Sulle risorse, invece, hai perfettamente ragione, anche in questo caso le istituzioni locali non riescono a ottenere remunerazioni sufficienti (vedi ad esempio gli oneri di urbanizzaizone) pure a fronte dei guadagni straordinari che si riescono ad ottenere dalla città. E’ incredibile come sia attraente costruire a Milano, e come siano povere le casse della città.
      In entrambi i casi, le vere responsabilità sono piuttosto locali, e si possono sintetizzare nel fatto che Milano è luogo pensato più per favorire piccole e grandi speculazioni, che per il bene pubblico.
      Però conviene ogni tanto blaterare contro Roma, perché in effetti c’è sempre l’italianissima possiblità che qualcuno possa farci carriera con ste cose. E’ successo, come giustamente ricordi, alla Lega, che, a onor del vero, raccoglieva comunque più consensi in contesti più provinciali rispetto a Milano.

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  5. gentmi tutti, siamo in una citta’ dove un cittadino ha bisogno e diritto comunque di spostarsi su auto personale, per cui il primo problema da risolvere e’ la ricerca di spazio, sotterraneo, per parcheggiare l’automezzo in box e garage per residenti, o a pagamento per il traffico estemporaneo. Automaticamente le aiuole si liberano e sistemano, senza sovrapprezzo consistente in lavori infiniti e restringimento delle carreggiate.
    Vedi scempio e trombosi relativa del traffico in vle monza, corso b Aires…..

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  6. Andate a contare quanti alberi enormi sono stati tagliati per realizzare queste piste ciclabili! Sono proprio curioso di vendere quanti ciclisti ci passeranno!

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    • Se così fosse sarebbe uno scempio imperdonabile; finora nessuno del comune ha mai realizzato ciclabili abbattendo piante, tantomeno d’ alto fusto, ma sempre sfruttando i già presenti filari, come in zona indipendenza.

      Gli alberi enormi sono stati abbattuti dappertutto in città, perchè quest’ ultima estate nessuno si è degnato di “sprecare” una qualche autobotte d’ acqua per salvarli da pochi mesi di siccità, vedasi, ad esempio, quello che è successo in piazza castello lato sinistro proveniendo da via Dante, ma non solo.

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      • Purtroppo é andata così, senza abbattere alberi non sarebbe stato possibile costruire 2 piste ciclabili, una per senso di marcia, i viali pedonali non potevano non farli. Poi che siano stati abbattuti perché lasciati morire di sete (volontariamente o involontariamente) ha poca importanza visto che le piste ciclabili ci passano proprio sopra

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