Milano | San Siro – Nuova vita per il Meazza?

Ci sarebbe la conferma sul vincolo allo stadio di San Siro, come era stato prevedibile secondo gli addetti ai lavori, da Vittorio Sgarbi il 4.11.22 e a DLA Piper, studio legale internazionale l’11.1.23: “…Sarà molto improbabile, quindi, che l’amministrazione comunale e le società sportive possano continuare il dialogo sul progetto in pendenza della declaratoria del vincolo”; le due società, sempre tramite i media, continuano a indicare ipotesi di scelte alternative per un proprio impianto sportivo, sempre da verificarne la reale fattibilità come tutte quelle fatte in precedenza.

Sconcerta che questo tema non sia stato approfondito a fondo prima, e che le due società e l’amministrazione comunale, si siano mossi così incautamente senza aver tenuto conto delle varie possibilità in questo caso. Avendo di fatto dissipato in tal modo, gli investimenti fatti finora, purtroppo a carico dei contribuenti quello del Comune, a partire da un dibattito pubblico, risultato inutile e costato 300mila euro.

Lo stadio Meazza è stato sottoposto all’ultima ristrutturazione con la creazione del terzo anello tra il 1987 e il 1990, per aumentarne la capienza dei posti, in occasione dei campionati mondiali di calcio che si sono svolti in Italia.

Il secondo anello dello stadio, allora chiamato San Siro, fu creato con un suo caratteristico stile tra il 1954 e 1955. Lo stadio di San Siro fu inaugurato il 19 settembre del 1926, prima di proprietà del Milan e poi acquisito dal Comune.

Dal 2019 al 2022, le due società proprietarie delle squadre hanno presentato diversi rendering con studi di fattibilità, che prevedevano, nell’ambito di una ristrutturazione in quell’area di San Siro di ben 133mila mq, un nuovo stadio in condivisione, oltre a spazi commerciali e direzionali al suo intorno, per aumentare i ricavi, ma in modo obsoleto. Fin d’allora quasi tutti oppositori alla demolizione del Meazza, hanno insistito nel contrapporre a tutto ciò, solo un progetto di tipo accademico, dell’ingegnere Riccardo Aceti, docente di Tecnica delle costruzioni al Politecnico di Milano (senza esperienza in architettura), che non risolveva le criticità createsi con la realizzazione del terzo anello, e non era dotato di alcuna allure. Anche per questi motivi è stato rifiutato nettamente dalle controparti.

«La Scala del calcio» può e merita di essere ristrutturata al meglio come è già successo per diversi stadi europei.

  • • È stato considerato recentemente dal Times il secondo stadio più bello del mondo.
  • • San Siro è candidato per ospitare la finale di Champions League nel 2026 o nel 2027
  • • Un importante simbolo della città che sta cambiando, continuerebbe a vivere rigenerandosi: con una soluzione realmente più economica e con un risultato risolutivo sotto ogni aspetto, con un intervento più misurato dal punto di vista urbanistico e dell’impatto ambientale per la zona, e così diventando un’occasione esemplare di rinnovo urbano non solo per la zona di San Siro.
  • • I limiti creatisi con la realizzazione del terzo anello potrebbero essere superati con una finalizzata ristrutturazione: il «fuori scala», l’attuale stile architettonico, la manutenzione del terreno di gioco e quelli acustici.

Citiamo, come obiettivo realizzabile, l’esemplare e affascinante proposta di restyling di Norman Foster del 2007 per il Camp Nou di Barcellona, che non èstata realizzata a causa del cambio di presidente della società a quel tempo.

La ASM Global società internazionale, leader mondiale nella gestione di centinaia di stadi nei cinque continenti e produttore di eventi dal vivo con oltre 350 sedi in tutto il mondo, si è offerta nell’ottobre del 2022, con una lettera al sindaco e in seguito in un incontro di gestire direttamente lo storico stadio milanese, come da noi a suo tempo indicato; per definire una soluzione (eventualmente ora per una sola squadra o senza alcuna delle due), che eviti l’abbattimento del Meazza, ma di poterlo ristrutturare ed evitare al Comune di Milano la gestione diretta dell’impianto.

Ricordiamo che il concept “Diamante” di J M Architecture, pur essendo stato presentato secondo noi in modo poco comunicativo, è invece un modello, pur migliorabile, di livello internazionale per una ristrutturazione mirata del Meazza, e un possibile spunto per un concorso di progettazione internazionale aperto.

  • Capienza degli spettatori da aumentare potendo di circa del 10%.  
  • • Copertura in particolare da ristudiare, eventualmente totale con tettuccio apribile.
  • • Sostenibilità durante i lavori e, come per la Johan Cruijff Arena, una volta che l’impianto sarà ultimato.
  • • Opportunità, dimostrabile con video in BIM, di continuare a utilizzare il Meazza, nel corso dei lavori.
  • • Eventuale prato retrattile o divisibile in due parti, come presente in diversi stadi europei.
  • • Conferma della sistemazione a verde esterna allo stadio con eventuali servizi accessori per il pubblico.
  • • La più plausibile attenzione all’impatto acustico interno ed esterno.

In alternativa, può essere dato l’incarico di progettazione a uno studio di fama mondiale, per esempio come Herzog & de Meuron, ideatore anche dell’Allianz Arena, la sede dell’FC Bayern Monaco che accoglie cinque milioni di visitatori all’anno per le sue due attrazioni: il tour dell’Allianz Arena e il Museo dell’FC Bayern.

Un altro modo per incrementare il fatturato è realizzabile creando un eventuale prato divisibile o retrattile, come allo Stade Pierre Mauroy di Lille o alla Johan Cruijff Arena di Amsterdam.

Qui il link ad un video che mostra l’esempio proposto per il Camp Nou di Barcellona anni fa, con le fasi di ristrutturazione misurabili, mentre si continuano a giocare le partite.

(Video da realizzare in BIM, richiedibile ai partecipanti al concorso di progettazione o allo studio incaricato)-

Questa potrebbe essere una valida chance, per ospitare almeno una delle due squadre (l’Inter)? Siccome le ipotesi indicate finora appaiono controverse, sarebbe forse opportuno prospettare altre soluzioni solo per il Milan, a Porto di Mare o nell’area metropolitana, dove le norme urbanistiche vigenti e le strutture di trasporto pubblico siano adeguate?

Referenze immagini: Internet, varie

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

41 commenti su “Milano | San Siro – Nuova vita per il Meazza?”

    • Se le due squadre di Milano se ne vanno via dalla città per di più facendo la pernacchia ai milanesi, peggio per noi ma anche peggio per loro!

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      • San Donato e Assago sono come due quartieri di Milano, nel cuore della Città Metropolitana.

        Tra l’altro, è molto possibile che Italia e Turchia organizzino gli Europei 2032 e ci sarà modo di accedere ai finanziamenti per adeguamenti infrastrutturali di queste due importanti aree intorno a Milano.

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      • Non è una questione di “ragione” ma di tifo. È difficile che venga voglia di tifare una squadra che lascia in stato di abbandono uno degli stadi più belli del mondo e per di più si allontana da casa tua per fare speculazione edilizia. Costringendoti per di più ad usare l’auto, in controtendenza rispetto a quello che vorrebbe la città.

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        • Eh già, perché tu sei il centro del mondo e il Milan o l’Inter sono meno milanesi se si allontanano da casa tu, mentre gli interisti e/o milanisti in tutto il resto della Lombardia, d’Italia e di tutto l’orbe terraqueo non sono un cazzo, giusto?

          Si allontana da casa tua e si avvicina a casa di altri (e, come direbbe Asia Argento, e sticazzi).

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          • Di “altri” al Parco Sud ce ne sono ben pochi.

            Aspettiamo un po’ di anni per contare il numero di tesserati delle due squadre e vedremo chi ha ragione.

    • E certo, se c’era i cdx ora stavano già facendo il nuovo stadio a S.Siro.
      Da LaRussa a Salvini sono tutti x tenere il vecchio SSiro, ovvero si arrivava dove siamo ora…
      Troppa incompetenza ontorno a questo tema e una sovraintendenza senza visione del futuro.

      Comunque, anche se le squadre fanno i loro 2 nuovi stadi, per alneno 10 anni SSiro sarà in uso, i tempi per queste cose saranno lunghi anche per i privati… sempre che li facciano davvero.

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      • una sovrintendenza che protegge il muro di porta Genova ma lascia abbattere le palazzine liberty.

        Che vuole tenere i rattoppi in cemento sulle sponde dei navigli, le tracce dei binari dei tram, il traliccio dell’antenna Rai, ma permette che si rovini la prospettiva sulla Centrale piazzando un ascensore proprio in mezzo a piazza Duca d’Aosta…

        andiamo bene.

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  1. Basta.

    Credo ci voglia una moratoria a qualsiasi ulteriore chiacchiera da bar sul futuro di San Siro che non abbia un business plan (in italiano: chi caccia i soldi) allegato.

    Questa storia non è al momento materia per architetti.

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    • È vero : il precedente “chi caccia i soldi” riguardava non solo lo stadio come edificio singolo ma il terreno sottostante come piccola ma preziosa parte dell’immensa area circostante di proprietà comunale, molto conveniente anche per gli oneri di urbanizzazione. Non a caso le gloriose ex squadre milanesi si sarebbero spartite, e solo a metà, i profitti sportivi di uno stadio previsto per un’area e capienza da squadretta di provincia, quando San Siro si riempie spesso per quasi il doppio. Non a caso il Nou Camp e il Santiago Bernabeu vengono recuperati in tutta la loro capienza e nello stesso luogo. Per ora i club vagheggiano solo sulle presunte aree senza più parlare di progetti concreti e una delle due proprietà venderà prima la società calcistica se non vorrà fallire assieme ad essa.

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  2. Le due squadre milanesi, che tali sono solo ormai di nome e ricordo, sarebbero rimaste solo in presenza di una gigantesca operazione immobiliare privata su terreno comunale in concessione, di cui lo stadio, elemento di introiti sportivi ritenuti indispensabili ma curiosamente gestito in coabitazione, era solo il pretesto. La mossa di facciata di spostarsi fuori città palesa solo la rinuncia alla grande speculazione da farsi su terreno pubblico e il ripiego su aree meno costose e possibilmente private. Nel caso poi di Suning la nota bolla immobiliare di Evengrande con il contenzioso da 300 milioni e la società calcistica data in pegno al fondo e con il bond in scadenza nel 2024, sconsigliano qualsiasi altro vero investimento immobiliare. La fuga verso Rozzano serve solo a promettere al prossimo acquirente la disponibilità di un’area privata per un ipotetico nuovo stadio. Ben venga, nonostante Sala, che venderebbe anche il Duomo, il vincolo su San Siro, che costringerà qualsiasi società sportiva seria e solvente a investire sull’impianto esistente e di proprietà cittadina per promuovere davvero lo sport milanese, diversamente dall’ennesima operazione immobiliare a proprio beneficio speculativo extracalcistico.

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    • Bene, adesso non resta che scegliere tra le migliaia di aziende sportive serie e solventi che, com’è noto, stanno già facendo la fila per farsi costringere a investire in una proprietà non loro.

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  3. Inter e Milan sono società PRIVATE che perseguono, nel loro pieno diritto, esclusivamente l’interesse delle loro proprietà. Le possiamo chiamare pure bieche speculazioni immobiliari che non tengono conto della storia, della passione popolare, ma questa è la realtà.
    Il comune deve trovare un compromesso che possa conciliare tali interessi privati con quello pubblico, tenendo conto delle esigenze del quartiere e degli utenti di un impianto moderno, e soprattutto dei conti pubblici (altrimenti avrebbe concesso subito la profonda deroga all’indice volumetrico che dall’inizio le società chiedevano) per i quali trovarsi un relitto inutilizzabile sul groppone sarebbe una sciagura. Ma forse era proprio questo lo scopo dietro al “giù le mani da S. SIRO” di Salvini per il quale l’amministrazione meneghina è ormai un’ossessione da oltre 10 anni?

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  4. perchè le squadre dovrebbero scegliere di ristrutturare un rudere piuttosto che costruire da zero uno stadio nuovo di zecca e moderno?

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  5. il vincolo sullo stadio San Siro si poteva tranquillamente bypassare in termini legali e burocratici e il fatto che inserite uno studio legale internazionale e Vittorio Sgarbi pluri-pregiudicato e condannato con decine di cause per diffamazione e tante altre condanne ((cercare su Google)) fa’ capire alle persone ” competenti ” il vostro stato di totale ” ignoranza ” sulla situazione !! La colpa è della giunta comunale di Beppe Sala + Verdi tutto il resto sono fantasie campate in Aria : = Aria Fritta , arrampicate sugli specchi senza ventose !! La stessa cosa vale per la zona MIND che hanno dovuto rifare il MasterPlan 2 volte perché 80% degli investitori sono scappati/fuggiti perché non gli lasciavano costruire ” nulla ” silicon Valley dei falliti !! La stessa cosa vale per il futuro dello scalo Farini perché nessuna multinazionale vuole investire perché anche lì non vogliono Grattacieli….. Ecomostri , colate di cemento li chiamano i ” Verdi ” amici di Sala ed è per questo motivo che hanno aumentato il numero di Alloggi/Case/Appartamenti a prezzi calmierati !! Adesso se la stanno prendendo con un progetto di una torre di 90 metri che dovrebbe essere costruita a 200 metri dalla torre A2A di porta Romana….troppo alta , troppo vistosa dicono i ” Verdi ” !! Soltanto a Milano si può trovare un ” Santone ” come Coima che acquista un rudere usato come il Pirellino a 130 milioni di Euro perché in Germania in Spagna in Francia con quei soldi né costruiscono 2 di nuovi altro che ristrutturazione !! L’ Unica cosa che potete fare è una petizione una raccolta firme per quel santuario in decomposizione in mattoni rossi del 1190 che volete salvare senza affreschi , statue e architettura …… neanche fosse la basilica di San Antonio a Padova !! Investire a Milano = Suicidarsi dicono all’ Estero !! Ringraziate Coima che ha dato un po’ di Aria Fresca a questa città di Bigotti !! Le guerre e i ritardi per costruire CityLife e Porta Nuova sono state ” Epiche ” in passato basta parlare con il costruttore di Torre Milano con il quartiere maggiolina in Rivolta per 2 Anni !! È un Miracolo il quartiere di cascina Merlata !! Adesso la città di Milano si Becca 3 stadi con colate di cemento e parcheggi come dicono i Verdi !!

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  6. Una città di Bigotti che non riesce a costruire uno stadio finanziato interamente da 2 squadre di calcio è una vergogna mondiale di arretratezza e ignoranza !! Riuscirà la città di Milano a costruire in tempo i palazzetti dello sport e le infrastrutture per le Olimpiadi Milano/Cortina del 2026 ??? LE OLIMPIADI INVERNALI DEL 2026 SONO A RISCHIO Devono ancora costruire le fondamenta dei palazzetti …. quando iniziano a costruire ? iniziano a metà del 2024 ? Figuriamoci se sono pronti nel 2026 !! le spostano a Torino le olimpiadi di Milano Cortina ? Diventa Torino/Cortina e questa cosa sarà ufficializzata nel 2024 ?? Sono notizie trapelate da alcune ditte di costruzione e da alcuni giornalisti milanesi e torinesi !! Vediamo se riescono a risolvere questo grave problema DI TEMPISTICA !! La colpa di questi ritardi di chi è ?? la colpa è di Beppe Sala il Bonaccione PD e dei Verdi , sono sempre loro i maestri di incompetenza e infiniti ritardi in stile metropolitane milanesi !! Sono come certi ” Anonimi ” che commentano su questo blog …… con 2 soli neuroni nel cervello che si scontrano perennemente tra di loro …..ne resterà soltanto Uno !!

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    • come no, invece la regione non c’entra nulla con la (mancata) organizzazione, vero?

      Hanno buttato nel cesso più di un anno litigando su come spartirsi le poltrone, ovvio che poi sono in ritardo.

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  7. Miliardi di investimenti persi per colpa di idioti incapaci. Complimenti a Milano che sta diventando sempre di più un letamaio

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  8. Quanta ideologia. San Siro può diventare un grosso problema. La ristrutturazione dello stadio è stata esclusa dall’inizio da Milan è Inter perché non avrebbero più uno stadio dove giocare per anni.
    Il problema é che San Siro senza il calcio é un lusso che nessuna giunta, né di sinistra, né di destra può permettersi. La sola manutenzione ordinaria costa milioni di euro.
    Ogni ragionamento, soprattutto quello delle istituzioni, dovrebbe partire dal ruolo che dovrà svolgere quell’imensa Area, tra l’altro ben servita dai mezzi, nei prossimi 50 anni. E poi cercare di condividere il progetto con i privati.

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  9. …parole e sentimenti a parte…..ma come si fa a continuare a mantenere una struttura così obsoleta??…e come si fa a ristrutturare un impianto del genere senza modificarlo completamente??… purtroppo va costruito uno stadio nuovo e moderno.
    Faranno come a Parigi con il teatro dell’opera…manterranno in piedi quello vecchio (per nostalgia..o per non decidere, per non scontentare nessuno…)..ma poi, per forza si dovrà costruire li di fianco un nuovo, moderno e più funzionale nuovo stadio.

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  10. Circolano voci di un incredibile interessamento del Monza Calcio di Piersilvio Berlusconi e Galliani nella eventuale ristrutturazione di San Siro !! Nulla di ufficiale Per il momento sono soltanto incredibili VOCI di corridoio !! Sembra che dirigenti Fininvest/Mediaset stiano monitorando la situazione ed eventuali sviluppi !! Non è una Bufala campata in Aria …..qualcosa si sta’ muovendo ?? Vediamo cosa succede tra 4/5 mesi !! Cambiano nome : Stadio Silvio Berlusconi Monza Calcio

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    • Dell’interesse della Buonanima come lo hanno saputo? Gliel’ha detto una medium?

      Beh, che dire, se dirigenti Mediaset stanno monitorando siamo CERTI che non sia una bufala, no????

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  11. L’articolo di blog file nulla menziona sulla ristrutturazione dell’intera area di San siro e problematiche dei residenti, articolo quanto meno irritante.
    La società di concerti che ristruttura San siro ed il comune in grado di non gestire la questione….

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    • Sono i “residenti” ad essere irritanti:
      Lo Stadio nuovo NO
      Gli uffici SPECULAZIONE
      Nuovo residenziale CEMENTO
      Qualsiasi alternativa per lo stadio RUMORE

      Manco vivessero in Brianza…mah

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  12. Le squadre andranno altrove. E’ una scelta funzionale ed economica che segue logiche proprie – da società per azioni – su cui francamente è ridicolo sindacare esattamente come sarebbe ridicolo sindacare sulla scelta da parte di un’azienda di trafilati di costruirsi un impianto nuovo se quello vecchio fosse disfunzionale e antieconomico. Il resto è folclore. Punto.

    Peccato non aver voluto/saputo trovare il modo di mantenere l’impianto nello stesso posto e condiviso come le squadre stesse avevano chiesto, contemperando gli inteessi dei diversi stakeholder a partire dalle squadre.

    Visto che è del tutto irragionevole mantenere un mastodonte in cemento armato totalmente inutile e costoso (di fronte alla necessità di cacciare la fresca pendendola dalle tasche dei milanesi tutta la poesia romantica della “scala del calcio” sparirà in un picosenco), il vincolo sarà prima o poi bypassato e su quell’area ci faranno un piano di rigenerazione: solito residenziale con qualche quota di “coial housing”, un po’ di uffici, un po’ di commerciale e una funzione “nobilitante” (museo, sede universitaria, ospedale o roba del genere).

    Sarebbe stato meglio che le cose andassero diversamente, ma questa volta Milano ha chiaamente fallito.

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