Milano | Porta Venezia/Loreto – Ciclabile di Corso Buenos Aires: primi di settembre 2023

Come abbiamo visto, dai primi di luglio sono in corso i lavori per la posa del cordolo a protezione della pista ciclabile in corso Buenos Aires (Porta Venezia-Loreto). Ricordiamo che i lavori si svolgono in orario serale e notturno, dalle 20 alle 5 del mattino, per causare il minor disagio possibile. Non sono previste comunque interruzioni di carreggiata, l’intero corso Buenos Aires rimarrà infatti aperto alla circolazione stradale.

La prima fase dei lavori ha previsto la realizzazione di una pista ciclabile in sede protetta su entrambi i lati della via, con una larghezza di circa due metri e cordoli larghi 50 cm e alti 17. L’intervento comporta l’eliminazione della sosta lungo corso Buenos Aires, mentre troveranno spazio alcune aree riservate al carico e scarico, a servizio degli esercizi commerciali presenti. Il tutto sarà comunque rivisto tra qualche anno da un intervento di arredo urbano più consono e migliorativo, con marciapiedi più ampi e grandi vasi con piante.

Ormai manca solo il tratto verso piazzale Loreto e anche quest’intervento si potrà dire, concluso, in attesa del progetto che speriamo non tardi ad arrivare, perché questa sistemazione è veramente brutta, sia esteticamente che dal punto di vista funzionale.

Troppi paletti che, secondo noi, rendono anche pericoloso il percorso dei ciclisti, come si vede dall’immagine qui sotto.

Poi le solite auto parcheggiate dove non si dovrebbe, come accade sempre all’altezza di Piazza Lima.

Poi, sempre all’altezza di piazza Lima, è stata creata un’area “cul-de-sac” che prima o poi vedrà finirci dentro qualche ciclista distratto.

In compenso come abbiamo più volte detto, la ciclabile di COrso Buenos Aires è forse la più sfruttata dell’intera città. Anche se ora l’area riservata alle automobili pare veramente risicata.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Corso Buenos Aires, Loreto, Porta Venezia, pista ciclabile,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

73 commenti su “Milano | Porta Venezia/Loreto – Ciclabile di Corso Buenos Aires: primi di settembre 2023”

        • Rapportata alla velocità massima che può raggiungere un moniciclo probabilmente la sua frenata è più efficiente di quella di un’automobile.

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          • A qualsiasi velocità sotto i 50 km/h un automobile si ferma molto prima di un monociclo, a meno che non voglia frenare con la faccia

          • Non preoccuparti, quando tra 10 anni ci avvicineremo al sistema di mobilità olandese, scriverà che lui “ha sempre detto di preferire la mobilità leggera”.
            Mi stupisco come su Urbanfile scrivano persone che non conoscano la storia delle piste ciclabili in Olanda e abbiano ancora una visione della mobilità pari a quella degli anni ’70.

        • Il monociclo ha i pedali che sono direttamente in relazione con la ruota, per cui smettere di pedalare equivale a fermarsi. Chi è in monociclo inoltre può fermarsi semplicemente scendendo e ritrovandosi in piedi con il monociclo in mano

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  1. Non ho capito l’ultima frase: “Anche se ora l’area riservata alle automobili pare veramente risicata.” Cioè? Volete più spazio per le auto???!?!?!

    Meno male, anzi, la ciclabile va fatta possibilmente dritta lungo tutta la via, anche togliendo i taxi , le fermate degli autobus, le bancarelle, …

    Così è solo una gimcana pericolosa

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    • Ma sì perché non togliamo, anzi “eliminiamo” completamente le macchine in tutta la città e ci spostiamo con le biciclette? Questi estremismi da ciclista ottuso sono pericolosi. Mi chiedo se il “ciclista” Sala avrebbe fatto questa battaglia pro-bici anche se non fosse stato un patito delle due ruote green…

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  2. io sono dell’idea che il corso andrebbe trasformato a senso unico verso Loreto: in direzione centro solo taxi e bus con la ciclabile integrata. Si recupera spazio e vivibilità. Inoltre, visto che i cordoli si possono posare, sarebbe il caso di farlo ovunque in città, per proteggere sia le corsie riservate dei mezzi pubblici che le ciclabili.

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    • Anzi no, facciamo tutta la città un senso unico totale che si muove in senso orario, se devi andare al contrario chi se ne frega.
      Ma come fai solo a pensare delle bestiate di questo calibro?! Chi deve andare verso il centro cosa fa? L’utilizzo della macchina non è reato (non ancora)

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  3. Spero che nel cul de sac ci mettano un dehor, Ciclabile di adesso con ampi margini di miglioramento, ma almeno c’è. Ci hanno messo anni ma almeno c’è…
    E il resto di milano? Quanti morti ancora servono per velocizzare un po’ i lavori?
    Ma la Censi non prova vergogna quando va in giro?

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  4. L’ho percorsa domenica scorsa, non è così male. Secondo me bisognerebbe solo allargare i marciapiedi nei punti dove erano presenti i vecchi stalli per le auto al fine di evitare l’effetto fisarmonica sulla larghezza della carreggiata che crea un po’ di confusione.
    Lo stesso lavoro dovrebbe essere esteso su Viale Monza, molto pericoloso da percorrere in bici e puro far west…

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  5. Bene, avanti così.
    Bisogna proseguire lungo due direttrici nord-sud e est-ovest.
    E fare la ciclabile anche nella circonvallazione.
    A quel punto si crea una rete che ti permette di andare per tutta Milano in bici!

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    • Bravo così la merce nei supermercati non la trovi più. Si coltiva nelle aiuole, alla grande! Le bici vanno bene solo al Giro D’Italia, per i pro. I ciclisti urbani sono solo dei dilettanti dell’arte su due ruote, andrebbero allenati per il record dell’ora. A quel punto, cesserebbero di mancare di rispetto al vero ciclismo!

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  6. Vietata la svolta a sinistra in tutti gli incroci anche per andare in stazione centrale verso Loreto e viceversa DEMENZIALE.IO FACCIO IL TASSISTA .VIABILITA IMBARAZZANTE. ROBA DA CURCO TOGNI.

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    • Ripigliati che non lavori solo tu. Anche io lavoro e vado a lavorare in bicicletta. Anche io ho diritto a un po’ di posto in strada, non solo voi con i vostri macchinoni.

      E voi tassisti imparate ad andare in macchina che siete un pericolo mortale e ammazzate la gente.

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    • Se fai il tassista allora prova un po’ di pietà per chi è disoccupato e NON protestare se vogliono aumentare le licenze per taxisti ed aumentare un servizio.

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    • La sicurezza dei pedoni è a forte rischio… perché hanno fatto una ciclabile? Ci sono casi di pedoni feriti o uccisi da ciclisti sulle ciclabili e non? Perché io ricordo solo pedoni investiti da automobili, in carreggiata e sui marciapiedi (!) ma immagino non ti stessi lamentando per la mancata pedonalizzazione della via

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  7. Oggettivamente, è una pista ciclabile pensata male e realizzata peggio. E’ pericolosa per i ciclisti, crea intralcio ai mezzi di soccorso (immagino cosa possano pensare i poveri conducenti di ambulanze e volanti) e ai trasportatori, che devono fare carico e scarico, finisce per aumentare la congestione anziché ridurla… Boh!
    Per non parlare dell’ampiezza esagerata della ciclabile, inutile visto che è su due sensi di marcia, con l’aggiunta delle “corsie” pedonali a terra parallele al marciapiede, al limite del surrealismo.
    Considerato che a via Morgagni c’è una ciclabile molto più sicura, non si capisce davvero la necessità di intervenire in questo modo su un’arteria che non risolve certo così i suoi atavici problemi.

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  8. Ennesima porcheria, tentativo disperato di far vedere che si fa qualcosa, noncuranti del fatto che sia orribile. Soldi spesi e che saranno buttati quando dovranno tornare a metterci le mani per sistemare i marciapiedi. La “ciclabile” di prima era più pericolosa della strada libera (dati alla mano), questa pare un livello di un platform game. Inoltre lo spazio lasciato alle auto è demenzialemente poco. A fine agosto ho visto un’ambulanza bloccata e c’erano solo poche macchine in fila nelle due direzioni. Pessima.

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    • Buongiorno, lasciando stare il dibatitto su come andrebbero spesi i soldi, potrei avere i dati di cui parla di quanto era sicuro Corso Buenos Aires prima della creazione della ciclabile? Non ho visto la sua interpretazione dei dati, ma non è che per caso ha preso i numeri totali degli incidenti e basta? Perché mi sembra logico che prima che ci fosse la pista ciclabile molti meno ciclisti percorrevano la strada e quindi gli incidenti erano piu rari, ma non per forza meno gravi. Se aumentano il numero di ciclisti aumenta anche il numero di conflitti possibili con gli automobilisti, e solo dopo aver raggiunto un’infrastruttura sicura i numeri si normalizzano.
      Lo spazio lasciato alle auto è passato da due corsie per senso di direzione a una, non mi sembra neanche tanto: la via resta percorribile nei due sensi a chiunque, non solo a residenziali bus e taxi. Purtroppo lo spazio bisogna prenderlo da qualche parte, e si è visto che due corsie per le macchine e un filare di parcheggi non sono efficienti quanto una corsia veicolare, una pista ciclabile e spazio pedonale in più, e quindi ora si agisce per bilanciare lo spazio, incentivando così la bici e pure la metropolitana che ricordo percorre tutto il corso. Mi dispiace per l’ambulanza bloccata, se fosse passata sulla ciclabile (a certi punti è talmente larga che ci passa) io non avrei esitato a lasciarla passare: in maniera generale le bici hanno la capacità di reagire e scostarsi molto più facilmente rispetto alle macchine, per un motivo ovvio di spazio. Lei crede che prima, quando c’erano due corsie d’auto, l’ambulanza non sarebbe rimasta bloccata comunque?
      In quella frase proprio lei ricalca il problema essenziale delle auto in città, lei dice che “c’erano solo poche macchine in fila nelle due direzioni” eppure queste bastano a bloccare un’ambulanza! Allora questo per me sarebbe il segnale che qualcosa non va, perche se poche macchine possono avere un’impatto così grande, e sapendo che in media ci sono 1.5 persone per auto, si rende conto dell’assurda arroganza dello spazio che le automobili impongono? Non tutte le auto sono inutili, certo, l’ambulanza la tengo, Gianni che va al lavoro che ci vada in bici o con la metro (e che il municipio lavora sul rendere queste alternative più vantaggiose a più persone possibili).
      Va bene, ho finito di analizzare il suo commento, buona serata

      Rispondi
    • Buongiorno, lasciando stare il dibatitto su come andrebbero spesi i soldi, potrei avere i dati di cui parla di quanto era sicuro Corso Buenos Aires prima della creazione della ciclabile? Non ho visto la sua interpretazione dei dati, ma non è che per caso ha preso i numeri totali degli incidenti e basta? Perché mi sembra logico che prima che ci fosse la pista ciclabile molti meno ciclisti percorrevano la strada e quindi gli incidenti erano più rari, ma non per forza meno gravi. Se aumentano il numero di ciclisti aumenta anche il numero di conflitti possibili con gli automobilisti, e solo dopo aver raggiunto un’infrastruttura sicura i numeri si normalizzano.
      Lo spazio lasciato alle auto è passato da due corsie per senso di direzione a una, non mi sembra neanche tanto: la via resta percorribile nei due sensi a chiunque, non solo a residenziali bus e taxi. Purtroppo lo spazio bisogna prenderlo da qualche parte, e si è visto che due corsie per le macchine e un filare di parcheggi non sono efficienti quanto una corsia veicolare, una pista ciclabile e spazio pedonale in più, e quindi ora si agisce per bilanciare lo spazio, incentivando così la bici e pure la metropolitana che ricordo percorre tutto il corso. Mi dispiace per l’ambulanza bloccata, se fosse passata sulla ciclabile (a certi punti è talmente larga che ci passa) io non avrei esitato a lasciarla passare: in maniera generale le bici hanno la capacità di reagire e scostarsi molto più facilmente rispetto alle macchine, per un motivo ovvio di spazio quindi se si fanno le ciclabili così larghe possono usare le ciclabili. L’altra soluzione sono le corsie bus, ancora più adatte. Lei crede che prima, quando c’erano due corsie d’auto, l’ambulanza non sarebbe rimasta bloccata comunque?
      In quella frase proprio lei ricalca il problema essenziale delle auto in città, lei dice che “c’erano solo poche macchine in fila nelle due direzioni” eppure queste bastano a bloccare un’ambulanza! Allora questo per me sarebbe il segnale che qualcosa non va, perché se poche macchine possono avere un’impatto così grande, e sapendo che in media ci sono 1.5 persone per auto, si rende conto dell’assurda arroganza dello spazio che le automobili impongono? Non tutte le auto sono inutili, certo, l’ambulanza la tengo, però X che va al lavoro che ci vada in bici o con la metro (e che il municipio lavora sul rendere queste alternative più vantaggiose a più persone possibili).
      Va bene, ho finito di analizzare il suo commento, buona serata

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        • Esatto, abolite ste bici che pensano di potere andare sui marciapiedi quando vogliono, ci si muove a piedi con i mezzi a Milano, non è né sarà mai una città adatta alle biciclette, non ce spazio per potere avere una rete efficiente di piste ciclabili, si continua ad aggiungere spezzoni che servono solo ad incasinare tutto, traffico pedonale, traffico automobilistico e pure traffico ciclabile.

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          • E’ inevitabile rilevare il carattere inutilmente provocatorio di questo commento; proprio a Milano è stata fondata la più prestigiosa casa produttrice di biciclette a livello nazionale e tra le più famose nel mondo.
            Milano, forse è sfuggito, è una città immensa e tutta in pianura, l’ ideale per la mobilità ciclistica.
            Le bici sui marciapiedi? Sì, forse una ogni trenta minuti, a esagerare.
            In compenso:
            automobilisti che telefonano mentre guidano.
            guidatori di furgone che si fanno un loro codice della strada su misura, ovvero: distanza di sicurezza? Non esiste. limiti di velocità? Neppure.
            Come i suddetti automobilisti, non contemplano il divieto di telefonare quando si guida.
            Già, le bici sul marciapiede il vero problema di Milano…invece le auto e le moto che occupano il marciapiede, quelle vanno bene.

            Antico proverbio milanese inventato da me in questo momento:
            “nassuu cojon, te guidaret el furgon”

      • Da una che sta sopra l’ambulanza. Le bici non si spostano, perche l’80% viaggia con auricolari ad entrambe le orecchie, spesso con musica altissima, che impedisce di sentire l’ambulanza. Cosi anche per gli incidenti che coinvolgono i ciclisti… Non sentono che alle spalle sopraggiunge un mezzo e improvvisamente ‘virano’.. Questo purtroppo non viene detto mai… Una domanda:hanno previsto le soste per i diversamente abili? Perché erano pochissime, e nominali. Chi ha un medico li, ma non è residente, non ha parcheggio.

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      • Il dibattito sui soldi non lo lascerei per niete stare. Forse a lei sta bene che vengano sprecati soldi per fare 3 volte lo stesso lavoro, sapendo ogni volta (tranne forse la prossima) che si sta facendo qualcosa di provvisorio. A me no, soprattutto tenendo in considerazione che si tratta di correggere la porcheria precedente, che si sapeva prima di farla che era una porcheria.
        Ovviamente non ho fatto un raffronto così semplicistico. L’assessore “di governo” ha detto che rispetto al 2019 ora passa nel corso un numero di bici 4 volte superiore. Il consigliere “di opposizione” ha detto che rispetto al 2019 gli incidenti sono aumentati di 5 volte. Per ovvia deduzione la ciclabile è proporzionalemente più pericolosa della strada che c’era prima. Onestamente non ho approfondito i dati, anche perché buttar lì “4 volte” è cherry picking scadente. Tra 1 e 4 o tra 1000 e 4000 c’è una discreta differenza in termini di impatto, inoltre bisognerebbe capire se i nuovi passaggi sono di chi ha scelto la bici al posto di cosa. Se lo ha fatto per evitare di prendere la metro è un conto, se ha lasciato a casa l’auto è un altro. Tutte cose che ovviamente gli assessori si guardano bene dall’andare ad analizzare. A loro basta il numerino che gli fa comodo.
        A proposito di interpretazione dei dati: “si è visto che due corsie per le macchine e un filare di parcheggi non sono efficienti quanto una corsia veicolare, una pista ciclabile e spazio pedonale in più”. Quest’analisi da dove arriva? quale sarebbe il concetto di efficienza applicato? Rispetto a cosa? Mistero.
        L’ambulanza sulla ciclabile perché in alcuni punti è abbastanza larga? E dove non lo è? E ce la fa a fare lo slalom tra strettoie, varianti e paletti? Follia. Pura. Come pensare di fare cliclabili abbastanza grandi da far passare le ambulanze. Oltre che enormemente pericoloso è esageratamente senza senso. Nello specifico bastava lasciare più spazio in mezzo con una riga continua doppia o una zona a circolazione vietata (com’era corso Sempione prima dell’ennesimo pasticco, per capirci), limitando l’inutile extra larghezza delle ciclabili. Ma sarebbe stata una cosa intelligente e di buonsenso, per cui impossibile per una giunta che vede ogni azione che migliori la viabilità come un attacco di colite. Senza contare che poi magari toccava anche controllarla, cosa impossibile visto che i vigili urbani non girano più.
        Ovviamente con 4 corsie rimane più spazio per far passare un mezzo di soccorso. E’ evidenza aritmetica. Se in una corsia ci passa una macchina e rimane uno spazio X, con due corsie passano due macchine e lasciano uno spazio 2X. Ergo se una fila di macchine accosta l’ambulanza non passa, se due file di macchine accostano rimane il doppio dello spazio e l’ambulanza passa, soprattutto moltiplicando per le due direzioni di marcia. Semplice.
        In questo caso non sono le auto ad avere impatto ma un lavoro eseguito senza pensare. Un grande viale di comunicazione viene ridotto ad una corsia per senso di marcia, senza pensare al transito dei mezzi di soccorso e mi viene a parlare di arroganza delle auto? Ma veramente?
        “X che va al lavoro ci vada in bici o in metro”. E se non può? Questa ipotesi proprio non esiste mai? Io vivo a nord ovest e lavoro a sud est. Secondo lei 24 km andata e 24 al ritorno in giacca sono una via percorribile in bici? No perché dove lavoro io i mezzi non arrivano. Ah, mannaggia, è stato così anche per i 3 lavori precedenti. Ok, uno vale niente, ma come sapete quanti sono nella mia situazione? Qualcuno ha mai provato ad analizzare la cosa? Oppure basta dire che a Milano ci sono i mezzi? I percorsi individuali non li prende mai in considerazione nessuno? O esistono solo i tragitti periferia-centro-periferia?
        Magari poi anche lei è convinto che il problema del traffico a Milano sia dovuto anche alle sciurette che fanno 300 metri in auto e che non hanno voglia di andare a piedi. Che lo pensi lei in fondo non importa, ben più tragico (e le coseguenze sono quotidianamente visibili) è che l’amministrazione venga dietro a sta follia.
        A proposito poi di assenza del comune in certi argomenti: il numero di passeggeri ATM è in costante calo, anche nelle metropolitane. Il comune si è chiesto perché? Che risposta si è dato? E parlo di analisi e statistiche, non di “sarà perché”. Io non lo so, ma l’impressione è che manco abbiano voglia di porsi la domanda.

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        • Un milione di applausi!!! Non tutti possono andare al lavoro in auto. Inoltre nessuno si pone il problema di chi inizia a lavorare alle 3 o alle 4 del mattino…

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  9. Paletti di metallo invece che in PLASTICA (come prevede tra l’altro il codice della strada) . Ma la polizia locale come ha fatto ad autorizzare questa pazzia? Non dovrebbero essere i garantì della sicurezza stradale e dell applicazione delle normative legate alla segnaletica ?
    Sugli uffici tecnici stendiamo un velo pietoso. E questa sarebbe una città europea??!

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  10. “tra qualche anno” sarà realizzata la “vera” pista? E perchè? I soldi degli stipendi di sindaco, assessori, funzionari ecc. arriveranno solo “tra qualche anno” oppure regolarmente già ogni mese? Sembra che fare una pista ciclabile sia roba degna della prima missione su Marte.

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    • E’ questo il problema che non si riesce a fare capire almeno a chi non mette fuori il naso da Milano e/o ItaGlia… si parla DELLA pista ciclabile! Ma cosa serve, dove inizia e dove porta se giro in una via laterale dove vado?? Non esiste una visione d’insieme, di pensare a un sistema /rete soprattutto dovuto a gente che NON va in bici però le “progetta”. Sentire poi parlare Sala e l’assessore al traffico ci si accorge dell’incompetenza e ignoranza che disarma…

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  11. piutost che nient l’è mei piutost… però cristo ma i paletti davvero non si potevano mettere 20 cm più in là? figa sembrano chinane in certi tratti (e non parlo delle rientranze a 45° di cui già parlarono in una articolo).

    Speriamo che con al sistemazione definitiva verrà una roba sensata…

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  12. Ho percorso la ciclabile e con motorino elettrico la strada: la ciclabile è così larga da permettere continui sorpassi alle bici elettriche dei rider che superano senza dubbio i 30 all’ora, e io non ho specchietti per vedere. La carreggiata è così stretta che con il motorino devo stare in fila dietro al serpentone di macchine e pullman (stazione-aeroporto) con macchine che sgommano per superarmi e passando a filo. Orribile, almeno imporre i 30!

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    • Il problema di questi tizi, di come guidano e a che velocità vanno, nessuna “autorità” sembra proprio voler considerare; sono costoro che degradano l’ immagine di chi va in bici, nessuno a Milano si era mai posto in contrasto con i ciclisti prima di questa frenesia della “consegna pasti”; inutile negarlo, più corrono, più roba portano più guadagnano… poi, non si sa perchè, incrociandoli in senso contrario, questi rider ti vengono addosso, ti puntano, cioè mica tengono la loro destra, ma vengono tutti dall’ Inghilterra? Fermo restando che tra chi guida l’ auto e i vari furgoni, ci sono veri e propri pirati della strada.

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  13. Da una che sta sopra l’ambulanza. Le bici non si spostano, perche l’80% viaggia con auricolari ad entrambe le orecchie, spesso con musica altissima, che impedisce di sentire l’ambulanza. Cosi anche per gli incidenti che coinvolgono i ciclisti… Non sentono che alle spalle sopraggiunge un mezzo e improvvisamente ‘virano’.. Questo purtroppo non viene detto mai… Una domanda:hanno previsto le soste per i diversamente abili? Perché erano pochissime, e nominali. Chi ha un medico li, ma non è residente, non ha parcheggio.

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  14. “Belli” i cordoli, ma su quella tratta, da mia esperienza estiva, l’intervento più urgente sarebbe stato il semaforo differenziale per le bici che su piazzale Loreto non svoltano a destra: due volte su due che dovevo tirare dritto per viale Monza mi hanno tagliato la strada, la prima volta, 3 moto di carabinieri (no, niente sirene) e una pioggia di motorini di “civili” nella loro scia, la seconda un tassista che mi ha guardato male per tutta la sua svolta a destra. Se sono viva è grazie a me. Mi sono chiesta per giorni se in quel punto le precedenze fossero invertite 🙁

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  15. A Milano manca lo spazio! Prima di fare questi “interventi” senza senso va creato e poi pensare ad una visione d’insieme che nel DNA italico NON esiste.
    Un ciclista.

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  16. Ma non esiste mai l’opzione “io purtroppo devo usare l’auto per andare a lavorare”?

    Io vivo a nord ovest e lavoro a sud est circa 15-20 km andata e 15-20 km al ritorno come posso andare in bicicletta? La metropolitana nella mia zona non esiste…..!! forse nel 2050 arriverà la M6

    Non credo di essere l’unico, e per me le strade sono importanti come le piste ciclabili, ma questo “progetto” è tutto tranne che un PROGETTO !!

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    • Non te la chiesto nessuno di trovare un lavoro che ti costringe a circumnavigare la città in auto.

      È un po’ come se mi comperassi un peschereccio e mi lamentassi che non mi viene consentito di paecheggiarlo in Darsena. E io come faccio a fare il pescatore?

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      • Hai ragione, con l’abbondanza di posti di lavoro che ci sono doveva rifiutarlo quel lavoro e trovare qualcosa a portata di monopattino. Smettila di dire cagate dai

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        • Mica esiste solo il monopattino per spostarsi in città. Ma siete di Milano voi che commentate o siete appena arrivati dalla campagna?

          Sembra che scoprite solo oggi come ci si sposta in città.

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          • Ce l’ha già spiegato lui, l’unico modo che ha per raggiungere il luogo di lavoro è attraversare la città in automobile.

            Ciò che non ci ha spiegato è di cosa si sta lamentando. Sembra che abbia scoperto solo di recente che attraversare la città in automobile è una rottura di balle che fa perdere un sacco di tempo?

    • Prendi la tangenziale e non rompere i coglioni.

      Ed esci prima di casa se il tuo traffico generato da voi stessi automobilisti vi ci fa mettere tutto sto tempo a attraversare la città…

      Non esisti solo tu.
      Esci prima di casa

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  17. A mio modo di vedere.. ok fare la pista ciclabile ma perché allargare ancora di più i marciapiedi ?? Non sono già abbastanza larghi? Secondo me la mobilità pedonale era l’ultima cosa da fare … Io avrei usato quello spazio per la pista ciclabile in modo da affiancarla più verso il marciapiede. esistente e sfruttare lo spazio guadagnato nel mezzo per migliorare la situazione delle aree carico e scarico merci e qualche parcheggio in più… perché sempre a mio parere, a meno che non chiudano il corso al traffico e andiamo tutti a piedi, vedremo degli ingorghi da ridere appena un automobile si piazza dove non deve.

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      • Sono d’accordo con te amico mio il problema é che gli incivili stanno ovunque. Il fatto è che può essere tranquillamente anche un camion che deve scaricare e non trovando spazio si mette in mezzo creando casino. Per questo spero che abbiano calcolato bene gli spazi per carico e scarico merci oltre a quelli di sosta altrimenti é un problema.

        Ps. Ma il discorso delle automobili da lasciare fuori .. lo fai anche ai tuoi concittadini milanesi che per la maggior parte usano la macchina/moto per fare anche 2 metri di strada, nonostante il servizio capillare che c’è in città, o solo per chi viene da fuori e che non ha la fortuna di vivere in zone servite da metro o tram o linee S? Ah prima che ti scaldi vivo fuori e prendo la m2 e m1 per andare in centro a lavorare perciò la macchina io non la prendo. Ciao

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  18. strade a Milano: “Servono rispetto delle regole e auto più possibile fuori dalla città”di Miriam Romano

    Il comico del trio, convinto ambientalista: “La situazione in strada è ormai precipitata. C’è violenza e arroganza”

    A piedi tra i manifestanti al flashmob “Basta Morti in strada” di ieri, anche Giovanni Storti, comico del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, noto alle cronache anche per le sue denunce sulla mobilità di Milano, dalle buche ai problemi in strada. Nonché amante della bicicletta. «La situazione in strada è ormai precipitata. C’è violenza e arroganza. Serve rispetto delle regole, una città a misura di persone e il Comune deve accelerare», racconta, mentre segue il corteo che da via Solferino si sposta fino in piazza Scala, a protestare contro Palazzo Marino.

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