Milano | Porta Romana – Via libera al progetto per piazza Trento

Una nuova piazza, dedicata al verde e alla mobilità pedonale, mira a migliorare le connessioni con le strade e i quartieri circostanti, estendendosi fino allo Scalo di Porta Romana, già oggetto di trasformazione. Quest’area riveste un ruolo strategico, fungendo da cerniera tra il centro cittadino e la zona che si estende oltre lo Scalo.

La Giunta ha recentemente approvato le linee guida per la realizzazione del progetto (già presentato nel 2021) di riqualificazione degli spazi pubblici compresi tra piazza Trento e le vie adiacenti Crema, Palladio e Adige. Questo intervento sarà correlato alla realizzazione della nuova sede di A2A, e coinvolgerà un’area di circa 63.000 metri quadri.

Il progetto, ideato dagli architetti Antonio Citterio e Patricia Viel, mira a trasformare piazza Trento da un semplice snodo di traffico in un’area fruibile dai cittadini, un luogo di aggregazione. Comprende la completa revisione degli spazi pubblici, dalla sostituzione dell’intera rete di sottoservizi alla creazione di un’area verde accessibile, alla riqualificazione dei marciapiedi e del parterre centrale. Nuove connessioni ciclabili e un’area dedicata ai cani sono anch’esse previste.

L’effetto della trasformazione si estenderà alle strade limitrofe: un nuovo sagrato per la chiesa di Sant’Andrea sarà realizzato in via Crema angolo via Giulio Romano, il tratto sud di via Crema diventerà pedonale (con l’aggiunta di un’area giochi), e verrà creata una nuova piazzetta pedonale tra le vie Crema (tratto nord), Salmini e Verona.

I marciapiedi saranno allargati fino a 10 metri, paralleli alle carreggiate ridotte, mantenendo e incrementando alberature e aree verdi (con l’aggiunta di un nuovo filare alberato in via Adige) e potenziando i tratti ciclabili collegati tra loro. La riqualificazione coinvolgerà anche il mercato di via Crema, con un’espansione dello spazio dedicato.

Gli assessori Giancarlo Tancredi (Rigenerazione urbana), Arianna Censi (Mobilità) e Alessia Cappello (Sviluppo economico) sottolineano il proseguimento della riqualificazione urbana, mirando a restituire uno spazio urbano godibile, pedonale e ciclabile, e a colmare la discontinuità con la zona di Porta Romana, estendendosi fino all’ex Scalo, alla Fondazione Prada e all’ambito Symbiosis.

Gli interventi, del valore di circa 11,6 milioni di euro, saranno finanziati scomputando gli oneri di urbanizzazione e gli extra oneri legati alla costruzione del nuovo Headquarter A2A. Le linee guida appena approvate sono finalizzate alla firma imminente della convenzione, che includerà anche la previsione di un nuovo parcheggio pubblico in piazza Trento. Il piano di riqualificazione prevede anche il recupero dei due edifici storici presenti, destinati a servizio di A2A.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comune di Milano, Antonio Citterio e Patricia Viel,

Torre Faro, Piazza Trento, A2A, Scalo Romana, Via Crema, Antonio Citterio e Patricia Viel,

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14 commenti su “Milano | Porta Romana – Via libera al progetto per piazza Trento”

  1. Da ignorante e profano (rispetto ai geni che ci governano, a Milano come nei palazzi romani) mi chiedo come si fa ad intervenire un pezzo alla volta, senza una seria visione complessiva. Ora sistemiamo piazza Trento (dopo aver abbattuto la palazzina liberty, ndr), che dovrebbe essere collegata allo scalo Romana. Ma la verità è che quel progetto è carta straccia, la passeggiata sospesa non si farà mai e, salvo il villaggio olimpico, il resto non si sa quando verrà fatto.

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    • Semplicemente è difficile fare tutto insieme. Per i progetti complessi serve tempo, City Life non è ancora finita, e anche in Porta Nuova si sta ancora costruendo e sistemando.

      Con una popolazione poi come la nostra, anziana, legnosa, legatisssina all’automobile è anche difficile accettare un cambiamento veloce. Già pedonalizzare una stradina e togliere una manciata di parcheggi fa nascere comitati contrari, per poi ricredersi una volta pedonalizzato, visto che si vive molto meglio con meno auto. Mi ricordo le critiche a tutti gli interventi di urbanistica tattica che sono un niente in confronto a questo progetto. Diamo tempo al tempo.

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    • Non ci sarà mai una visione complessiva, progettuale…. è nel DNA del paese! Tutto, e dico tutto, funziona in qualche modo ma MAI per come dovrebbe funzionare e da qui nasce la famosa “arte di arrangiarsi” tutta italica, bisogna sempre augurarsi di non avere bisogno di nessuno altrimenti….

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  2. I nuovi treni sono troppo alti per la galleria: la Milano-Chiasso si ferma a Como. Trenord: “No, tunnel inadeguato. È troppo basso”

    La Milano-Chiasso? In realtà di ferma a Como San Giovanni. Ed è scontro sulle colpe. I nuovi treni Caravaggio di Trenord sono infatti troppo alti per transitare nella galleria di Monte Olimpino, dove passa la tratta ferroviaria tra Italia e Svizzera. Così ora che i nuovi convogli sono stati messi in linea, si sono moltiplicati i disagi per i passeggeri.

    Centinaia di pendolari, insomma, si ritrovano a dover scendere nello scalo lariano invece di raggiungere Chiasso. In sostanza, ai passeggeri che vogliono raggiungere la Svizzera conviene capitare a bordo di un treno più vecchio. Il Caravaggio, al momento, è il mezzo meno conveniente per raggiungere Chiasso, pur essendo il più nuovo. Ma Trenord ribatte che in realtà i suoi treni non c’entrano nulla. Anzi, l’azienda è vittima.

    Il problema sarebbe tutt’altro: “Nessuna beffa e nessuna sorpresa per il nuovo Caravaggio ‘troppo grande’ per passare nella galleria che collega Como a Chiasso. Il modernissimo treno, acquistato da Regione Lombardia per il servizio regionale, è stato concepito innanzitutto per le linee suburbane che collegano le province lombarde all’area metropolitana. La suburbana S11 Como-Milano-Rho è una di queste e richiede convogli ad alta capienza”, sostiene l’azienda.

    “Va da sé quindi che non il treno, ma è la galleria di Chiasso ad essere inadeguata alle esigenze dell’alta domanda di mobilità ferroviaria espressa dai territori lombardi”, è l’arzigogolata risposta di Trenord. Regione e Trenord – riporta Il Corriere della Sera – si sono impegnate a trovare una soluzione, che al momento però non è stata individuata. E la situazione si aggraverà quando i vecchi convogli andranno in pensione. Anche perché, avvisa Trenord, “non risulta l’esistenza di piani di adeguamento della stessa galleria da parte dei gestori dell’infrastruttura ferroviaria”.

    Pagliacci.
    Non si può più andare avanti così

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      • È arrivato il buonsenso.

        Se sei capace di scrivere su un argomento di tuo interesse, scrivi un articolo e mandalo a UF.

        Se non ne se capace (caso di gran lunga più probabile) smettila di impestare il forum con i tuoi OT.

        E non hai ancora capito che le tue frasettine a effetto fanno ridere i polli?

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  3. Benedetti oneri di urbanizzazione! Senza di quelli il Comune al massimo riuscirebbe a fare qualche striscia bianca da chiamare ciclabile…

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  4. indubbiamente un interessante cambio di prospettiva per l’intero ambito.
    Resta il fatto che in questo cambiamento la palazzina liberty di piazza Trento poteva/doveva essere pregevole elemento di collegamento tra passato e futuro, memoria storica e innovazione. Ancora una volta ha prevalso l’avidità spicciola sulla lungimiranza.
    Eppure la storia dovrebbe insegnarci qualcosa

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  5. Apprezzo molto l’intervento di Est 71 che condivido al 100%

    E’ Infatti vero che quasi nessuno ha memoria della Graziosa palazzina abbattuta e dei suoi decori e composizioni così importanti per la nostra cultura architettonica e le nostre radici

    Tutta quella bellezza non si riusciva ad apprezzare ad un passaggio veloce ma sarebbe stata decisamente valorizzata da un intervento saggio come quello che si prevede di attuare con questo progetto.

    Se perdiamo la nostra memoria e le nostre radici sarà come spegnersi con l’Alzheimer

    Il rischio più grande per la nostra società cittadina è proprio questo, ed e’ la mia paura piu’ grande.

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