Milano | Brera – Il Ministro della Cultura: in autunno sarà inaugurato Palazzo Citterio

“Il raddoppio della Pinacoteca di Brera con la struttura di Palazzo Citterio è uno dei punti qualificanti dell’azione di governo per la cultura”: è quanto ha detto il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che sabato mattina, insieme al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha effettuato un sopralluogo per controllare lo stato di avanzamento dei lavori. Questi lavori sono stati avviati lo scorso maggio per l’ampliamento degli spazi della Pinacoteca, i quali saranno destinati ad ospitare la collezione di arte contemporanea del museo. Accompagnavano Sangiuliano e La Russa anche il direttore della Pinacoteca, Angelo Crespi, il sottosegretario alla Cultura, Gianmarco Mazzi, il capo di Gabinetto, Francesco Gilioli, e il direttore generale spettacolo del ministero della Cultura, Antonio Parente.

Al link l’articolo del “riavvio” del cantiere dello scorso maggio (2023).

“Questo era un edificio acquistato nel 1972 – ha ricordato il ministro – che poi per motivi quasi misteriosi non è mai stato concretizzato in un’area museale. Finalmente dopo un grande impegno quest’anno siamo sicuri che in autunno riusciremo ad aprire questo spazio che sarà uno degli spazi museali più importanti della città di Milano”.

“Credo che Milano sia debitrice della volontà di dare a questa città punti di riferimento culturali che colpevolmente non sono stati realizzati. Grazie ministro per quello che fai per la cultura e per la cultura a Milano”, ha detto La Russa.

Il Ministro Sangiuliano nell’ultimo anno, ha condotto cinque ispezioni a Brera e entro l’estate ne è prevista almeno un’altra. A settembre, di fronte al sindaco Beppe Sala (assente ieri), lo stesso Sangiuliano aveva suggerito che Palazzo Citterio potesse essere inaugurato il giorno di Sant’Ambrogio: “Dobbiamo stabilire una data precisa”, aveva affermato, “e credo che riusciremo a farlo entro la fine del 2024. Il sindaco ha indicato l’iconica data del 7 dicembre per l’apertura del museo. È un progetto su cui puntiamo molto, non ci sono problemi di risorse; sono già state allocate e se ne servono altre, siamo pronti a fornirle”.

Il progetto della Grande Brera risale agli anni settanta ed è stato concepito dallo storico direttore Franco Russoli. Nel 1972, infatti, fu proprio Russoli a convincere lo Stato ad acquistare Palazzo Citterio di via Brera 12, con l’obiettivo di espandere gli spazi museali. Da allora, una serie di progetti si sono susseguiti, a partire da quello del 1987 di James Stirling e, successivamente, quello di Mario Bellini. Tuttavia, la svolta è arrivata solo tra il 2015 e il 2018, quando Palazzo Citterio è stato effettivamente restaurato seguendo le linee guida stabilite dalla Sovrintendenza. Nel 2021, l’allora direttore James Bradburne ha proposto alcuni adeguamenti, successivamente accolti, tra cui la costruzione del “corridoio Russoliano”, in omaggio all’ex sovrintendente: una passerella in vetro sospesa sull’Orto Botanico che collega la Pinacoteca e Palazzo Citterio, progetto al momento rimandato, ma non archiviato.

Palazzo Citterio è un classico edificio nobiliare del barocchetto settecentesco milanese con lunga fronte su Via Brera, con ogni probabilità venne realizzato unendo due edifici ben più antichi. La fronte di tre piani mostra eleganti balconcini di ferro arabescati. Mentre dal cortile con due lati a portici settecenteschi si accede più internamente al profondo giardino contiguo all’orto botanico di Brera, con cui confina.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Maurizio Montanga

Brera, Pinacoteca, Via Brera, Riqualificazione, Museo, Palazzo Citterio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Brera – Il Ministro della Cultura: in autunno sarà inaugurato Palazzo Citterio”

  1. A parte il solito, squallido siparietto politico di contorno, ottima notizia.

    Il corridoio volante, se mai si farà, non è male, ma non sarebbe più semplice ed economico espropriare qualche pezzo di giardino dal ricco vicinato e aprire un passaggio via terra dall’orto botanico a Palazzo Citterio?

    Ah, ops, forse pestare certi piedi non si può…

    Rispondi
    • Prima cosa vorrei proprio sapere cosa diresti se ‘pestassero i tuoi piedi’ perché quel pezzo di giardino fosse tuo… (non dirmi che quel giardino è dei poteri forti)

      Secondo, ma non meno importante, il collegamento a terra esiste già, passando proprio dal giardino botanico di Brera. La passerella è pensata per non fare uscire fuori gli utenti quando passano da una parte all’altra del museo. Le motivazioni sono moltissime, tra le quali meteorologiche, logistiche ed esperienzali.

      Rispondi
      • Sinceramente, se servisse per raccordare i due edifici non mi dispiacerebbe granché: non sto dicendo di espropriare tutto, ma lo stretto necessario.

        Confesso però che non sapevo esistesse già un collegamento a livello del terreno, quindi tanto meglio se si può già fare anche così, in attesa dell’eventuale passerella.

        Rispondi
  2. Accidenti. Dovremmo anche ringraziare lo Stato centrale per elemosina? Dopo 50 anni? Milano dà allo Stato 20 miliardi anno. Ne riceve 500 milioni. Parole del Sindaco. Non di un leghista..Da parte dello Stato a Milano arrivano solo croccantini. A rate. Da sempre. Ferrovie, Aereoporti, Metropolitane. In tutte le città è stata fatta una grande stazione Alta Velocità. Milano non se la merita. Direi anche basta.

    Rispondi
    • Certo…però a leggere quello che scrivono di solito i lettori qui sul blog, sembra che a Milano debba funzionare tutto perfettamente, tutto debba essere bello come nelle migliori città europee, salvo che Milano non debba però essere riconosciuta come una capitale o fare parte di uno stato federale, con conseguenti finanziamenti nel primo caso o capacità di trattenuta di quanto prodotto sul territorio. Ma questa incapacità di capire la situazione è purtroppo trasversale, non è questione di quali idee politiche si hanno….è una forma di autosottomissione, perchè c’è sempre stato o chi si è venduto per il proprio tornaconto economico, chi per totale fanatismo ideologico.

      Rispondi
  3. Basteranno altri 50 anni per la nuova passerella? Comunque non si impara nulla dagli errori del passato mi sembra di capire….

    Maledetta politica e burocrazia da medioevo..

    Rispondi

Lascia un commento