Milano | Chiaravalle – Il restauro della torre della Ciribiciaccola dell’abbazia ormai concluso

L’abbazia di Chiaravalle è uno dei gioielli che si trovano nel territorio comunale di Milano. Un luogo dal sapore medievale immerso nei campi del sud Milano. In questi giorni si sono conclusi i lavori cominciati nel 2021 per la messa in sicurezza della meravigliosa Ciribiciaccola dell’Abbazia, l’alta torre di 62 metri che si erge imponente sopra l’incrocio della navata con il transetto della chiesa, più propriamente un tiburio.

La torre a base ottagonale si innalza con un’imponente sviluppo verticale in tre sezioni terminando con una guglia conica in mattoni. Quest’ultima costituisce un elemento architettonico caratteristico delle chiese abbaziali, soprattutto cistercensi com’è Chiaravalle, che per regola non potevano avere campanili (anche se nell’abbazia ve n’è uno realizzato probabilmente nel ‘700).

Il complesso monastico di Chiaravalle Milanese, un’abbazia fondata nel 1135 e consacrata nel 1221, nel corso della sua secolare storia si è arricchita di opere come nel 1300, quando venne eretta la torre della Ciribiciaccola la cui costruzione è attribuita a Francesco Pecorari di Cremona (lo stesso del campanile di San Gottardo in Corte). Tuttavia, ha anche perso buona parte del suo ricco patrimonio, compreso un bellissimo chiostro disegnato da Bramante del quale ne abbiamo parlato in un articolo dedicato del 2015.

Anzitutto perché Ciribiciaccola? La leggenda narra che all’interno della torre sin dal principio vi nidificassero le cicogne, e ogni qualvolta nascevano i pulcini il loro cinguettare formava sempre un tal frastuono che per i vecchi milanesi del luogo pareva di udire solo una gran “ciribiciaccola”, da cui il soprannome affettuoso dato al tiburio-campanile.

Ora, dopo tre anni di lavori, son state smontate le impalcature riportando la bella torre alla vista di tutti. Esternamente il “restauro” non è stato particolarmente invasivo, ma la novità si nasconde all’interno, dove, per mettere in sicurezza l’antico manufatto vecchio di circa 700 anni, è stata inserita e ancorata alla struttura muraria un’armatura di barre d’acciaio, il cui scopo serve a proteggere la torre ottagonale da venti forti e da terremoti, preservando il più possibile l’antica struttura.

Si tratta dell’iperboloide parabolico, il nome tecnico della struttura unica al mondo, progettata dallo studio Jurina e Radaelli. L’intervento è stato finanziato con 600 mila euro, giunti da Fondazione Cariplo e dal ministero dei Beni Culturali.

L’ingegnere Lorenzo Jurina, docente al Politecnico, ha argomentato la necessità di un piano di manutenzione programmata per la torre campanaria. Undici anni fa, durante una giornata di studio, sono stati evidenziati i rischi cui la torre, descritta come “elegante e snella come un merletto, con più vuoti che pieni”, è esposta, soprattutto in caso di terremoti o forti venti. I lavori sono stati eseguiti dall’impresa Cores4n, mentre Panizza 1914 si è occupata dei complessi ponteggi. Le barre d’acciaio inox, con un diametro di 20 millimetri, sono collegate a giunti su quattro diversi livelli di altezza e raggiungono la base del tetto a forma di cono, dove è situata la campana lombarda più antica, chiamata “Bernarda”, ancora azionata manualmente.

Durante i lavori, sono emerse interessanti scoperte, come le iniziali di Luca Beltrami, risalenti al 1894, incise sulle colonnine delle finestre sostituite in quel periodo, e alcune “grappe”, elementi di ferro che collegano le parti dei fregi. La scoperta più sorprendente è stata la presenza di tracce di intonaco rosa-rosso, suggerendo che in passato il campanile non fosse a mattoni a vista. Inoltre, sono state rimosse numerose piante di fico che si erano sviluppate tra i mattoni, raggiungendo notevoli altezze.

In futuro, una videocamera consentirà di monitorare la struttura interna che protegge la ciribiciaccola. Il complesso di Chiaravalle è aperto alle visite ogni fine settimana, con tour guidati e una vasta gamma di attività proposte dalla cooperativa Koinè, tra cui escursioni urbane sulle antiche tracce dei monaci e laboratori presso il Mulino.

Referenze immagini: Andrea Cherchi

Fonte: Andrea Cherchi, Corriere della Sera, Wikipedia, “Le Chiese di Milano”, Ponzoni 1929, “Le Città nella Storia d’Italia” – Milano, Edizini la Terza 1982

Chiaravalle, Abbazia di Chiaravalle, Storia, Ciribiciaccola, restauro

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Chiaravalle – Il restauro della torre della Ciribiciaccola dell’abbazia ormai concluso”

  1. Non ci sono parole per descrivere il valore di Chiaravalle nella cultura Del mi basso Milanese e di tutta l’architettura Lombarda

    Mi sanguinano gli occhi a pensare che si ipotizzi uno stadio a pochi chilometri in linea d’aria.

    Rispondi
  2. Un MONUMENTO meraviglioso poco conosciuto. Va fatto conoscere. Milioni di turisti che passano da Milano lo apprezzerebbero. Mi auguro venga illuminato il Campanile e interno

    Rispondi
  3. uno stadio al fianco, e centri commerciali ecc. ecc. sarebbero un disastro! traffico, rumori, inquinamento, nuovi svincoli… un monumento quasi millenario e una zona agricola e verde sacrificati per gli interessi privati di chi vuole rivendere una squadra di calcio con enormi profitti, alle spalle della salute e della storia

    Rispondi
  4. Molto interessante la storia dell’Abbazia Chiaravalle e”,’ suo creatore dell’ordine dei cistercensi San Bernardo, citato da Dante, al canto 21mo del Paradiso, accompagnatore di Dante, in sostituzione di Beatrice.
    Ai frati di Chiaravalle si deve la formula del grana padano.
    Il cimiterino dell’Abbazia conserva le spoglie di Raffaele Mattioli, grande banchiere della COMIT, benefattore dell’Abbazia.
    Mattioli creò MEDIOBANCA di Cuccia e sostenne ENRICO MATTEI, consentendogli di non liquidare AGIP.

    Rispondi

Lascia un commento