In occasione del suo trentesimo anniversario, siamo andati a visitare la Casa Museo Bagatti Valsecchi, una splendida residenza in stile neorinascimentale collocata nel cuore del quadrilatero della moda.
UN PO’ DI STORIA
Il Museo Bagatti Valsecchi, inaugurato nel 1994 e oggi gestito dalla Fondazione Bagatti Valsecchi Onlus, è uno straordinario esempio di casa museo e una testimonianza viva del collezionismo milanese di fine Ottocento. Il museo racconta la visione dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che negli anni Ottanta del XIX secolo intrapresero un ambizioso progetto di ristrutturazione della loro dimora di famiglia. Ispirandosi alle residenze signorili del Rinascimento lombardo, i due baroni non solo arredarono la casa con opere d’arte e manufatti quattro-cinquecenteschi, ma la arricchirono con le più avanzate tecnologie dell’epoca, come riscaldamento, acqua corrente e luce elettrica.
Con una visione straordinariamente coerente, i due fratelli integrarono ogni oggetto della collezione nella vita quotidiana della dimora, facendo di dipinti, arredi e utensili d’epoca elementi funzionali di un’abitazione vissuta. Oggi il museo conserva intatti gli ambienti originali, offrendo al pubblico non solo un viaggio nella Milano ottocentesca, ma anche una preziosa finestra sulla cultura e il gusto del Rinascimento italiano.
L’ ARCHITETTURA DEL PALAZZO
Il Palazzo Bagatti Valsecchi richiama l’architettura cinquecentesca lombarda, in perfetta armonia con gli interni che ospitano una delle case museo meglio conservate d’Europa, parte del circuito “Case Museo di Milano” dal 2008. Il Palazzo, costruito nell’ultimo quarto del XIX secolo, nasce dall’unione di edifici attorno a due cortili. La facciata su via Gesù, a tre piani, è decorata con bugne in ceppo al piano terra e una balconata in ferro battuto al primo piano. L’altro affaccio invece è rivolto verso via Santo Spirito e presenta un lungo prospetto di quasi 40 metri diviso in tre corpi distinti. I due cortili sono impreziositi da un bassorilievo marmoreo, da uno stemma a bassorilievo del Cinquecento della Fabbrica del Duomo e da una terracotta lombarda quattrocentesca tutti di soggetto religioso.
Anche gli interni del palazzo sono in stile Rinascimentale reinterpretato secondo il gusto ottocentesco. Negli arredi fissi sono stati inseriti frammenti d’epoca quali fregi parietali, camini, elementi decorativi e soffitti lignei, mentre con la pratica del rifacimento in stile si è intervenuti a sanare eventuali lacune. Persino le moderne esigenze abitative, come impianti idraulici, sono integrate senza alterare l’armonia stilistica.
LA NOSTRA VISITA
Cominciamo la nostra visita. Arrivando da via Gesù si accede al bellissimo cortile dell’altrettanto affascinante palazzo Bagatti Valsecchi. Vi troverete di fronte i tavoli del lussuoso ristorante ospitato nella corte, l’ingresso alla Casa Museo invece si trova subito sulla sinistra.
Nell’atrio del palazzo è situata la biglietteria che ospita un piccolo bookshop. Dopo aver acquistato il biglietto, un maestoso scalone porta al piano superiore da cui comincia il percorso tra sedici stanze della residenza.
Le sale sono divise in tre sezioni, gli Appartamenti di Fausto, gli Appartamenti di Giuseppe e le Aree Comuni. In ogni ambiente comunque è sempre segnalato sui pannelli di sala dove ci si trova in quel momento nonché informazioni approfondite sullo spazio che si sta visitando. Inoltre, sono a disposizione delle schede didattiche consultabili anche online. Tutte le informazioni di corredo sono molto utili perché segnalano gli oggetti di interesse e le didascalie delle opere d’arte che, trattandosi di una casa museo, non si trovano nei tradizionali cartellini.
Per quanto riguarda l’allestimento, questo rispetta quello originale voluto da Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi alla fine dell’Ottocento e documentato da una serie di fotografie nel primo Novecento dal fotografo milanese Gigi Bassani. Ogni stanza è riccamente decorata, sono tantissimi i dettagli a cui prestare attenzione. Complementi d’arredo, pavimentazioni e soffitti sempre diversi, i materiali per i rivestimenti fino ad arrivare alle lavorazioni delle cornici delle porte, concorrono a definire uno stile ricco e opulento che caratterizza la residenza.
Il percorso nella casa museo inizia con l’appartamento di Fausto e anche noi cominciamo da qui. Proseguendo, vi mostreremo solo una selezione delle stanze con l’invito di conoscere di persona e in maniera integrale questo magnifico luogo storico.
Come abbiamo anticipato, ci troviamo nell’appartamento di Fausto. La prima stanza è la Sala dell’Affresco, denominata per il dipinto che la caratterizza. L’opera, realizzata dal bergamasco Antonio Boselli nel 1495, raffigura la Madonna della Misericordia. Degno di nota anche l’ottocentesco portale in marmo sul quale è scolpita la frase AMICIS PATEO AETERNUMQUE PATEBO (per gli amici sono e sarò sempre aperto).
La sala successiva fungeva da salotto privato. Qui gli angeli musicanti dipinti sul camino evocano la stanza da musica delle antiche dimore. Questo ambiente è caratterizzato poi da una delle ricchissime tappezzerie parietali ricorrenti nella dimora.
Passiamo alla camera di Fausto dove in particolar modo ci colpisce il grande polittico appeso sopra il letto. Il dipinto raffigurante la Madonna in trono con Santi è di Giovan Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino, allievo milanese di Leonardo da Vinci.
Giungiamo ora alla Sala da Bagno. Seppur dalle sembianze antiche, la vasca in marmo in stile neorinascimentale era un dispositivo particolarmente all’avanguardia. Infatti, il piccolo rosone in bronzo visibile nel sottarco è la bocchetta di una doccia, dotazione che alla fine dell’Ottocento rappresentava il massimo della modernità e dell’igiene domestica.
Più avanti, si trova una piccola stanza allestita in tempi recenti e dedicata agli eredi di Fausto e Giuseppe che hanno abitato il palazzo fino al 1975. Curiosando nei cassetti, si scoprono foto tratte dagli album di famiglia e oggetti della vita quotidiana di chi ha abitato la splendida dimora.
Adesso ci troviamo negli appartamenti di Giuseppe. In particolare, questa è la stanza da letto che condivideva con la moglie Carolina Borromeo. Bellissima l’opera raffigurante Santa Giustina dipinta da Giovanni Bellini nel 1470. In questo ambiente si trova anche una curiosa serie di mobili per bambini di fine Cinquecento – inizio Seicento.
Dopodiché, si giunge alla camera privata di Giuseppe, arredata con colori e mobili più severi rispetto alla precedente.
Tra le sale comuni invece troviamo il Salone. Questo l’ambiente più vasto della casa ed era il luogo di rappresentanza per eccellenza.
Un’ altra area comune è la Sala da Pranzo caratterizzata da un affresco cinquecentesco posto sulla cappa del camino il cui architrave proviene da una villa di età sforzesca.
Concludiamo con quella che a nostro parere è forse l’ambiente più suggestivo: la Galleria delle Armi. Questo lungo corridoio dal pavimento a scacchi intendeva rievocare la sala d’arme di un antico maniero. Nel fedele rispetto dell’allestimento originale, lungo tutte le pareti è disposta la raccolta di armi bianche in rastrelliere e su cassoni cinquecenteschi mentre le armature sono ricomposte su piedistalli, secondo i dettami del gusto storicista di fine Ottocento.
INFORMAZIONI PRATICHE
Nome del Museo: Museo Bagatti Valsecchi
Indirizzo: Via Gesù, 5, 20121 Milano MI
Giorni di apertura: Mercoledì – Domenica
Orari di Visita: Mercoledì 13 – 20; Giovedì – Venerdì 13.00 – 17.45; Sabato – Domenica 10.00 – 17.45
Prezzo del Biglietto: Intero 12€; Ridotto (diverse convenzioni) 9€; Young 2€; Gratis (diverse convenzioni)
Accessibilità: Su richiesta, rivolgendosi in biglietteria, è possibile utilizzare l’ascensore per accedere alle sale del Museo al primo piano.Sono disponibili anche i servizi igienici attrezzati per persone con disabilità motoria. Larghezza massima della sedia a rotelle: 70 cm
Accesso per Animali: Al Museo Bagatti Valsecchi è consentito l’accesso ai cani di piccola taglia. Durante la visita è necessario tenerli in borsa o in braccio.
Servizi Aggiuntivi: Lockers; shop; possibilità di visite guidate e percorsi\laboratori didattici per scuole e famiglie
Sito Web:https://museobagattivalsecchi.org/it
Contatti: info@museobagattivalsecchi.org
T: (+39) 02 7600 6132
Fonti: Lombardia Beni Culturali; Casa Museo Bagatti Valsecchi
Referenze fotografiche: Lucia Macchi; Lombardia Beni Culturali © Fabio Bianchini; FAI © Vincenzo Lombardo
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