Milano Brera. Quello che per decenni sembrava un sogno irraggiungibile diventa finalmente realtà: la Grande Brera apre le sue porte, concretizzando un progetto nato negli anni Settanta grazie alla visione dell’allora direttore della Pinacoteca di Brera, Franco Russoli. L’attesa iniziata nel 1972, con l’acquisizione di Palazzo Citterio, si conclude ora, regalando a Milano un polo culturale d’eccellenza che unisce la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Nazionale Braidense e il restaurato Palazzo Citterio, cuore pulsante di un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte moderna e contemporanea.
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La Storia della Grande Brera
L’idea della Grande Brera nasce nel 1972, quando Russoli convince lo Stato ad acquistare Palazzo Citterio con l’intento di ampliare gli spazi museali della Pinacoteca. Nel corso dei decenni, diversi progetti si sono susseguiti, tra cui quelli firmati da James Stirling (1987) e Mario Bellini. Tuttavia, è solo tra il 2015 e il 2018 che l’ambizioso piano trova nuova linfa, con il restauro del Palazzo sotto la supervisione della Sovrintendenza. Nel 2021, l’allora direttore della Pinacoteca, James Bradburne, rilancia l’iniziativa con l’introduzione del “corridoio Russoliano,” una passerella in vetro sospesa sull’Orto Botanico per collegare la Pinacoteca e Palazzo Citterio. Questo elemento, benché rimandato, rimane simbolico del dialogo tra passato e futuro della Grande Brera.
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Palazzo Citterio: Una Nuova Vita
Situato in via Brera 12, Palazzo Citterio è un esempio di architettura settecentesca milanese, caratterizzato da eleganti balconi arabescati e un giardino che confina con l’Orto Botanico. Grazie al progetto di allestimento curato da Mario Cucinella Architects (MCA), l’edificio è ora un luogo di incontro tra storia e contemporaneità, con nuovi spazi espositivi e una visione inclusiva che punta a ridefinire il concetto di museo come spazio di quotidianità e aggregazione.
Il piano terra ospita una hall d’ingresso rinnovata e una corte con un tempietto in legno circolare, ispirato all’opera di Raffaello “Lo Sposalizio della Vergine”. Il tempietto, donato dal Salone del Mobile di Milano, rappresenta un omaggio alla sostenibilità e un punto d’incontro tra gli spazi interni ed esterni.
Il piano nobile, invece, accoglie le prestigiose collezioni Jesi e Vitali, un tempo appartenenti alle famiglie che abitavano il Palazzo. Gli ambienti, arredati con teche e tavoli espositivi disegnati su misura, offrono un dialogo tra modernità e storia, valorizzando sia l’architettura originaria sia le opere custodite.
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Un Museo per la Comunità
Mario Cucinella, fondatore di MCA, descrive il progetto come un “sistema di scoperta della bellezza” che trasforma il museo in uno spazio vivo e accessibile: “Abbiamo voluto creare ambienti che riflettano un nuovo modo di stare insieme, rendendo Palazzo Citterio parte integrante della vita quotidiana.”
Tra gli elementi innovativi, la hall d’ingresso al civico 14 è dominata da un tavolo-scultura multifunzionale, che funge da punto di ticketing, info point e bookshop. Con le sue linee curve, sedute integrate e materiali specchianti, questa struttura accoglie i visitatori in un’atmosfera suggestiva e contemporanea, ampliando visivamente gli spazi.
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Prospettive Future
La Grande Brera non si limita a celebrare il passato, ma si proietta verso il futuro, con un’offerta culturale ampliata e una filosofia progettuale che promuove l’inclusione e la socialità. Oltre agli ingressi già attivi, sarà presto possibile accedere a Palazzo Citterio anche dal cortile interno, che ospiterà un bistrot affacciato sull’Orto Botanico.
Con la sua stratificazione architettonica e culturale, Palazzo Citterio non è solo un nuovo spazio espositivo, ma un tassello fondamentale del panorama culturale milanese, dove arte, storia e modernità convivono armoniosamente.
Conclusione
L’apertura della Grande Brera segna un nuovo capitolo per Milano, che si conferma capitale culturale e innovativa. Palazzo Citterio, con i suoi spazi ripensati e accessibili, diventa il simbolo di un museo aperto alla città e ai suoi abitanti, un luogo in cui bellezza e comunità si incontrano.
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Palazzo Citterio – BR2: E6
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Brera; MCA; Mario Cucinella Architects (MCA);
Walter Vecchio - Brera, Pinacoteca, Via Brera, Riqualificazione, Museo, Palazzo Citterio, Mario Cucinella Architects (MCA)
L’Architetto Cucinella è sempre una certezza,!
Spero tanto di vedere altre sue architetture/opere in scalo romana e farini.
Lui è un orgoglio tutto italiano!!!!
Bravissimo, ha reso palazzo citterio ancora più bello.
Ps. Ma la passerella di vetro per unire i due musei??
Cucinella sempre una certezza !
Speriamo di vedere altre sue creazioni/ architetture a scalo romana e Farini.
Una curiosità,
Non mi é chiaro se la scala monumentale proposta dall’ex direttore James Bradburne é stata poi integrata nel progetto e costruita, stando alle immagini non sembrerebbe.
Si sa per quale motivo?
Ho visitato palazzo citterio con grandi aspettative per la bellezza delle opere esposte e per ritrovare un palazzo storico di Milano recuperato e aperto al pubblico.
Sicuramente le opere non deludono anche con l’allestimento delle sale storiche Tuttavia:
1/3 del volume del fabbricato è occupato da una scala monumentale a quattro rampe pietra grigia acciaio e vetro molto adatta al museo dell’olocausto sotto la stazione centrale
Quanto spazio sprecato e quanti soldi pubblici E quanti anni per attendere un progetto Tuttavia modesto
La grande sala ipogea con la mostra di Ceroli è deludente per il volume e soprattutto non è fruibile perché lo spettatore deve fermarsi sulla scala. In più per la creazione di questa grande sala sotterranea è stato completamente Raso al suolo un giardino non più ricostruito E adesso c’è solo un Parterre di Erba alta 2 cm neanche un cespuglio( guardate i render in sezione che riportavano rigogliosi giardini proprio in corrispondenza della sala , completamente falso!)
L’allestimento di coccinella nel cortile soffoca completamente la bellezza dell’edificio probabilmente avrebbe acquisito importanza e prospettiva in quello orribile parterre inerbitodove adesso ci sono solo aiuole, e lo spostamento avrebbe consentito la lettura di questa meravigliosa architettura barocca del cortile
I percorsi Sono poco comprensibili , non intuitivi e non è stata a mio giudizio creata una Armonia tra la parte storica e i grandi saloni moderni centrali a tutta altezza con il grande cavedio tanto scenografico quanto inutile.
l’allestimento museografico targhette esplicative dei quadri affisse in basso a destra per ogni opera ad un’altezza variabile da 60 cm a un metro scritte in corpo 8 nero su fondo grigio molto spesso completamente in ombra dai faretti.. illeggibili e bisogna mettersi a Pi greco /2
Le opere sono di capitale importanza per la storia del Novecento italiano e per la storia del collezionismo Milanese ; sono felice che abbiano trovato una sede definitiva anche se non condivido molte scelte.
Acquisto del biglietto solo tramite telefonata perché è impossibile comprarlo online quindi ti devi anche fidare a dare gli estremi della tua carta di credito ad un perfetto sconosciuto di un call center… tutta la struttura è ancora in rodaggio!!