Milano San Cristoforo. Oggi ci troviamo a passeggiare in via Giacomo (James) Watt, una via che nel tempo ha vissuto diverse trasformazioni e tuttora è in piena evoluzione. Questa strada caratterizzata da un passato industriale sta ora riscoprendo una nuova vocazione come zona residenziale e creativa.
Per comprendere al meglio i cambiamenti di questa via, allarghiamo un attimo lo sguardo sulla zona in cui è situata, il quartiere storico di San Cristoforo.
Posta sulle sponde del Naviglio Grande, l’area di San Cristoforo faceva parte del comune dei “Corpi Santi” ovvero dei territori che per secoli hanno caratterizzato e circondato la “piccola città di Milano”.
A ricordare il passato di questo piccolo borgo, resta ancora oggi il suggestivo complesso religioso di San Cristoforo che dà il nome alla zona. Quello che appare come un unico edificio, in realtà è formato da due chiese affiancate. Lo si comprende meglio al suo interno dove sono evidenti le coperture diverse. La chiesa di sinistra, più antica, presenta un soffitto in legno mentre la navata destra ha due campate con volte gotiche a crociera. Molto affascinante anche la piazzetta su cui affaccia.
Ora facciamo un grande passo avanti nel tempo per arrivare a un periodo davvero significativo per la zona e di cui ancora oggi si leggono le tracce. Siamo nell’Ottocento quando, non ancora incorporata nella metropoli lombarda, questa area diventa uno dei maggiori rioni industriali della città.
Protagonista di questa trasformazione è la Società per la fabbricazione delle porcellane lombarde fondata nel 1830 a opera della ditta Gindrand e diventata in seguito la famosa Società Ceramica Richard. Parallelamente allo sviluppo dell’industria, vengono costruite abitazioni per gli operai della fabbrica, di cui rimangono bellissimi esempi proprio in via Watt.
Oggi l’area di San Cristoforo storica (perché il distretto si estende sino al confine comunale di Milano verso Corsico se inglobiamo anche il Ronchetto, dove oggi si attesta la stazione M4 di San Cristoforo) è un borgo grazioso dal sapore antico e “bohemien”, coi molti locali distribuiti lungo la via Lodovico il Moro e il Naviglio Grande. Via Pestalozzi è la spina commerciale del “borgo” che dal Naviglio si addentra sino a via Watt. Di seguito alcune immagini del borgo di San Cristoforo.
Partiamo dall’inizio di questa via dove, affacciate su un grazioso slargo verde, ai civici 2 e 4 troviamo degli stupendi edifici del primo Novecento. Le facciate in mattoni sono decorate in stile eclettico.
Al fianco di questi edifici, più precisamente al civico 6/8, troviamo il complesso residenziale Watt-Factory la cui ristrutturazione si è conclusa nel 2022 con un risultato che ben si integra al contesto. Molto interessante la facciata dell’edificio centrale caratterizzata da un motivo geometrico di mattoncini disposti a rombi.
Facendo qualche passo indietro, ma spostandosi sul lato dei numeri dispari della via, al civico 5 si trova un edificio liberty che incarna lo spirito creativo che sta emergendo nella zona. Quello che oggi è noto come lo spazio Watt5, è un edificio costruito negli anni Venti del Novecento come laboratorio per la scenografia “Bertini e Pressi” e successivamente sede della scenografia “Sormani”, rinomata per aver curato oltre duemila allestimenti teatrali, noleggiati e adattati per i più grandi palcoscenici del mondo. Nel 1992, l’edificio è stato ristrutturato e trasformato in un centro multifunzionale che oggi accoglie aziende, artigiani e professionisti di diversi settori. Questo spazio è animato da una comunità creativa, che include corniciai, scuole di danza e teatro, agenzie pubblicitarie, fotografi e scultori.
Continuando la passeggiata al civico 13 troviamo anche un Hotel dalla facciata sobria ed elegante che funge come introduzione al complesso retrostante anch’esso un ex complesso industriale convertito e trasformato in residenziale.
Spostandoci in direzione di piazza Ohm, prende forma Alzaya, un intervento che contribuisce a restituire valore al quartiere ed ai suoi abitanti, commercializzato da Abitare Co. e progettato da Asti Architetti.
Al posto di un edificio industriale con copertura in amianto e in seguito a una completa bonifica dell’area, il lotto si trasformerà in un esempio di residenza urbana sostenibile.
Gli edifici, bassi e a misura d’uomo, si integrano armoniosamente con un grande parco progettato da Ag&P, che contribuisce ad aumentare la superficie drenante e a mitigare gli effetti del riscaldamento urbano.
Un progetto che non solo offre nuovi spazi abitativi, ma anche numerosi servizi dedicati ai residenti come palestra, area coworking, area kids e conciergerie, elevando la qualità della vita, portando spazi verdi, sostenibilità e sicurezza.
Di seguito alcuni render del progetto
Di fronte una serie di vecchie palazzine di inizio Novecento ben conservate e graziose nella loro armonia, anche se caratterizzate da un innesto “post-moderno” un po’ audace.
In via Watt 22 troviamo degli edifici ex-industriali (Saponeria Igiene Dermica) con coperture a shed convertiti in nuove unità abitative. La palazzina che affaccia sulla strada è stata recuperata mentre nel cortile sono stati creati dei nuovi immobili.
Più avanti, altri due edifici rappresentano l’anima artistica della zona: Watt 27, un imponente edificio che ospita la Performing Arts Academy, e fACTORy32, un ex edificio industriale che oggi accoglie una scuola teatrale.
Andando oltre, troviamo un altro complesso industriale facente parte dell’ex fabbrica Ginori, il quale tra il 2015 e il 2020 ha visto un’importante ristrutturazione. Si tratta di Watt37, un immobile ad uso misto destinato a eventi, temporary showroom e meeting, centri aggregativi ed unità abitative.
Giungendo alla fine della strada, al civico 39 incontriamo l’edificio più particolare della via risalente sempre all’epoca della grande ditta Ginori e ristrutturato negli ultimi anni. Si tratta del Giardino d’infanzia Giulio Richard, un asilo fatto costruire tra il 1841 e il 1847 per i figli degli operai che lavoravano nella ditta e attivo ancora oggi.
Concludiamo con altre immagini di via Watt e dell’area di Piazza Giorgio Simone Ohm (altro luogo dedicato ad un fisico legato all’elettricità), sistemata una quindicina d’anni fa e le torri Richard in fase di riqualificazione.
- Referenze immagini: Roberto Arsuffi
- San Cristoforo, Chiesa, Via Lodovico il Moro, Via Watt, Via Savona, Via Tortona, Industria, Richard Ginori, Ansaldo, Naviglio Grande
petizione per togliere il guard rail a fianco della chiesa di san cristoforo
hai ragione, in effetti il resto dell’alzaia, sia su una sponda che sull’altra ha dei parapetti più graziosi
La palazzina di via Watt 32 (quella in metallo con gli oblò) era stata fatta costruire negli anni “70” dalla società ing. Ferrè (forni industriali), per allargare gli uffici che erano presenti dal 1927 ma da via Morimondo.