Milano, Centro Storico.
Fonte: Quinzii Terna Architecture
Pedonalizzare alcune strade della Cerchia dei Bastioni la domenica mattina: un’idea che è tornata alla ribalta negli ultimi giorni, ma che affonda le sue radici più lontano. Il progetto nasce infatti dal Municipio 1, da tempo impegnato sul tema della mobilità sostenibile lungo le mura spagnole, con diverse delibere approvate, soprattutto in materia di ciclabilità.
Il progetto “Bastioni Aperti“, ideato da Chiara Quinzii di Quinzii Terna Architecture, è attualmente al vaglio della Commissione Mobilità Attiva del Comune di Milano anche se l’ipotesi diventa più concreta, grazie all’interesse diretto del sindaco, che ha però precisato che, se attuata, sarebbe comunque una fase sperimentale. Il prossimo inverno potrebbe essere l’occasione, specie durante i giochi olimpici, di sperimentare quest’opportunità.
L’iniziativa propone di rendere i Bastioni di Milano accessibili esclusivamente ai pedoni per alcune ore della domenica mattina, chiudendoli temporaneamente al traffico veicolare. L’obiettivo è trasformare questi spazi in un’area dedicata a passeggiate, giri in bicicletta, balli all’aperto e iniziative culturali, pubbliche e private. Questa chiusura al traffico consentirebbe di riscoprire luoghi spesso trascurati della città, tra cui i Bastioni storici, i monumenti e le aree verdi che ne caratterizzano il percorso.

Negli ultimi anni, Milano ha vissuto una significativa evoluzione nella gestione della mobilità urbana e dello spazio pubblico, accelerata ulteriormente dalla pandemia. L’attenzione si è focalizzata sulla promozione della mobilità attiva, sulla tutela degli utenti più vulnerabili, come bambini e anziani, e sulla riduzione dell’uso dei mezzi privati motorizzati. Questa trasformazione mira a riequilibrare l’utilizzo delle strade, il principale spazio pubblico della città, rendendole più accessibili e fruibili per tutti i cittadini.
Un simile approccio, già adottato con successo in molte città internazionali, non solo migliora la sicurezza stradale e riduce l’inquinamento, ma contribuisce anche al benessere fisico e mentale della popolazione. L’iniziativa “Bastioni Aperti” intende promuovere un nuovo modo di vivere lo spazio pubblico, favorendo la socializzazione, la consapevolezza ambientale e l’educazione delle nuove generazioni in un contesto urbano che tende a ridurre le interazioni fisiche.
Ispirandosi all’esperienza di Bogotà, dove da oltre quarant’anni ogni domenica mattina vengono chiusi al traffico circa 120 km di strade, Milano potrebbe avviare un progetto analogo partendo dalla Circonvallazione dei Bastioni. Questo anello, che costituisce la seconda circonvallazione della città dopo quella dei Navigli, segue il tracciato delle antiche mura spagnole, che segnarono l’espansione massima di Milano fino al XIX secolo. Nel XVIII secolo, l’architetto Giuseppe Piermarini trasformò parte di queste mura in giardini pensili, offrendo ai milanesi una passeggiata panoramica con vista sulle Alpi e sulla pianura circostante.

Il primo piano regolatore di Milano, redatto dall’ingegnere Beruto, immaginava questo spazio come un grande anello verde di ispirazione viennese, arricchito da giardini, corsi d’acqua ed edifici pubblici. Ancora oggi, la cerchia dei Bastioni conserva parte di questa visione: il viale alberato collega dieci grandi parchi della città, tra cui il Parco Sempione, i Giardini Indro Montanelli e il Parco delle Basiliche.

Tuttavia, i Bastioni sono oggi una delle principali arterie di traffico di Milano, con sei corsie dedicate alla circolazione veicolare e due circonvallazioni parallele. La parte esterna è servita dalle linee tranviarie 9 e 10, che percorrono rispettivamente il lato orientale e occidentale del percorso. Nel corso dei secoli, questi spazi hanno continuamente cambiato funzione: da struttura difensiva nel Cinquecento a passeggiata panoramica nel Settecento, fino a diventare una strada ad alto scorrimento nell’era della motorizzazione di massa. La domanda oggi è: possono i Bastioni trasformarsi ancora una volta e diventare il simbolo della Milano del futuro, grazie alle loro caratteristiche uniche di viale alberato connesso ai principali luoghi pubblici della città?










“Bastioni Aperti” potrebbe essere realizzato ogni domenica mattina, un momento della settimana in cui il traffico è già ridotto. L’anello di circa 12 km è servito da dieci fermate della metropolitana e della rete ferroviaria, oltre a rappresentare un punto di partenza per numerosi percorsi ciclopedonali del progetto Cambio, il piano ciclabile della Città Metropolitana di Milano.
L’iniziativa offrirebbe un’opportunità unica per riscoprire Milano nel weekend, garantendo spazi di relax, sport e socializzazione all’aria aperta. Sarebbe un’opzione accessibile per famiglie, bambini e persone con redditi medio-bassi che non hanno un parco vicino casa e desiderano praticare attività fisica in un contesto sicuro e accogliente.
Il progetto potrebbe ospitare molteplici attività legate alla mobilità attiva, tra cui corsi di bicicletta per tutte le età, gare sportive, laboratori di riparazione bici, passeggiate guidate e tour alla scoperta del patrimonio verde e monumentale della città. Inoltre, potrebbe diventare un polo culturale con eventi musicali, concerti all’aperto e spazi dedicati allo street food locale.
“Bastioni Aperti” rappresenta una sperimentazione urbana inclusiva, un laboratorio a cielo aperto in cui costruire la Milano sostenibile del futuro, coinvolgendo attivamente i cittadini in una nuova visione della città.
Resta però l’incognita dei costi, che si preannunciano elevati, nonostante l’iniziativa sia ancora in fase preliminare. Nel frattempo, le Olimpiadi – seppur invernali – potrebbero rappresentare un’occasione per testare soluzioni simili.

- Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Google; Chiara Quinzii; Quinzii Terna Architecture,
- Storia, Bastioni, Ferrante Gonzaga, Mura Spagnole, 1500, Quinzii Terna Architecture, Proposta
Posto che mi pare una iniziativa inutile, non capisco perché i costi dovrebbero essere elevati. Ci sono già spazi pubblici sufficienti, parchi e giardini.
Si tratta di una pedonalizzazione per alcune ore di una mattina alla settimana: a parte la segnaletica verticale, zero opere da realizzare.
Se si vogliono allestire gli spazi, li si dia in concessione a pagamento a chi è interessato.
Che novità sarebbe?
Perché non ripristinare invece le domeniche a piedi?
Però forse potrebbe servire per eliminare temporaneamente i brutti ceffi sai bastioni di porta Venezia