Ogni tanto facciamo un giro nei vari parchi e giardini della città, questa volta diamo uno sguardo al Giardino Marcello Candia, a Calvairate, a due passi da Piazzale Lodi e dalla Stazione ferroviaria di Porta Romana.
Questo giardino venne terminato nel 2010, subito dopo la conclusione del complesso residenziale sorto dove sorgevano le officine della Tecnomasio Italiano Brown Boveri, nota anche con l’acronimo TIBB, oggi impresso nel nome della stazione M3 di Lodi TIBB.
Tecnomasio Italiano Brown Boveri, era un’azienda italiana del settore meccanico, operante nella progettazione e costruzione di treni, tram, rotabili ferroviari, impianti di segnalamento e sicurezza, oggi non più esistente perché confluita in Bombardier; realizzava anche equipaggiamenti elettrici per i filobus. L’azienda, pur mantenendo la sede operativa e lo stabilimento di Vado Ligure, dopo una serie di trasformazioni societarie, ha dato vita alla Bombardier Transportation Italy con sede sociale a Roma.
Su piazzale Lodi si affaccia ancora l’imponente palazzo dei primi del Novecento un tempo sede degli uffici della Teconomasio Italiano Brown Boveri – T.I.B.B. Tecnomasio TIBB Lodi Nel periodo di massimo sviluppo, occupava l’intero isolato con le vaste officine oggi scomparse e sostituite dal complesso commerciale della Coop, realizzato sul finire degli anni Novanta.
Su piazzale Lodi e su viale Umbria si affacciavano, appunto, gli uffici, con l’ingresso principale dal piazzale, mentre l’accesso degli operai e dei veicoli avveniva da un ingresso situato su via Sannio (dove ancora oggi si legge: Ingresso operai). Sul retro, lo stabilimento era collegato, con un apposito binario, allo scalo merci ferroviaro di Porta Romana (inaugurato nel 1891), collegamento che permetteva l’entrata delle merci e l’uscita dei prodotti finiti.
La via Sannio era una via a fondo cieco e terminava dove si trova la stazione ferroviaria di Porta Romana.
L’intera zona, attraversata da corso Lodi, era ricca di industrie ed officine, sviluppatesi appunto grazie alla presenza dell’importante scalo ferroviario.
Negli anni ’20 e ’30 TIBB svolge un ruolo di primo piano nella costruzione di materiale elettrico rotante e di trasformatori per centrali idroelettriche. Determinante la sua attività nella costruzione di locomotive e di tram, anche milanesi (apparati elettrici e carrelli). Tecnomasio TIBB Lodi tram milano Tecnomasio TIBB TRAM Nel 1936 la società dava lavoro a 850 impiegati e a 3200 operai. Tecnomasio TIBB Lodi Romana Duramente colpita dai bombardamenti del 1943, nel dopoguerra fu riattivata la produzione di grandi macchine elettriche rotanti e lo stabilimento si espanse ulteriormente con la costruzione di nuovi edifici. Nel 1988 avviene la fusione con la società svedese Asea e la società assume la denominazione di Abb Tecnomasio, incorporando anche la Ercole Marelli.
Industria dismessa e demolita negli anni Novanta, al suo posto, come già accennato, venne sviluppato il centro commerciale della Coop, seguito dal complesso residenziale di via Colletta e Sannio (lungo la via Giovanni Balilla Magistri).
Gli edifici residenziali, costruiti nei primi anni 2000, onestamente sono tra i più brutti realizzati negli ultimi anni. Logge ridondati e ripetute su tutta la facciata non la troviamo una buona soluzione. A metà strada tra una brutta copia di un edificio antico e un brutto palazzo moderno.
Cosa che invece, non ritroviamo nel secondo intervento nella zona, quello al civico 70 di via Colletta e 15 di Via Sannio. Un condominio posto in versione concava sul parco, chiudendolo dal lato Sud-Est. Condominio più moderno e inerente col suo tempo. Sul retro è stata ricavata un’estensione del parco con passaggio pedonale di collegamento tra le due strade (via Colletta e Via Sannio.
Naturalmente nell’intervento venne riqualificata anche via Colletta con una bella passeggiata tra un doppio filare di quercia Colonnare, quercus robur fastigiata (grazie allo Studio lai valenti per la consulenza), unica via alberata con questa tipologia di albero. Albero che nei mesi autunnali rimane a lungo rivestito . La via porta direttamente al parco.
Il parco è piuttosto grande: ci sono diversi alberi anche se non ancora del tutto sviluppati in quanto a chioma, un area per cani, due fontanelle (drago verde) e ben due aree con i giochi per i bambini. Strana la presenza di due aree per giochi infantili, forse ci poteva essere anche un campo da basket per i ragazzi più grandi.
Trovo meno agghiaccianti i condomini da città di mare ad ovest che quello in stile Gallarate ad est. Ma il parco riscatta entrambi.
Concordo sui palazzi orrendi e dozzinali.
Sono molto stupito dal giudizio così forte dell’autore.
Io li trovo gradevoli quei palazzi invece, magari ce ne fossero di così decenti nelle nostre periferie!
Le logge li alleggeriscono molto e il giallo ne migliora la percezione.
Più bruttini quelli dall’altro lato.
Ho pensato la stessa cosa!
Invece l’altro edificio, quello su via Sannio/Colletta che è definito “Condominio più moderno e inerente col suo tempo”, io personalmente lo trovo abominevole (oltre che sembra che perda i pezzi).
Mi tocca “rimirarlo” sempre durante le mie interminabili attese della S9 che non passa mai… 🙂
I palazzi del numero civico 70 fanno parte di una spregiudicata e maldestra iniziativa immobiliare del gruppo Statuto , il risultato sono palazzi che fanno acqua da capo a piedi , mille problemi costruttivi talvolta irrisolvibili , un progetto realizzato da una impresa calabrese la COGEL un nome una garanzia .
Si salvi chi può.