Milano | Centro – La città scomparsa: la chiesa di San Vittore al Teatro

Milano Centro Storico. Questa volta vi portiamo a scoprire un altro gioiellino demolito e sparito senza che si battesse ciglio per la sua salvaguardia. Siamo in pieno Centro Storico, nell’area oggi occupata dal Palazzo della Borsa (Palazzo Mezzanotte, costruito a partire dal 1929) e dall’antistante Piazza degli Affari, dove un tempo sorgeva un piccolo quartiere caratterizzato da edifici popolari, botteghe e antiche chiese, tra e quali la chiesa di San Vittore al Teatro.

Le origini e il nome

La chiesa, intitolata a San Vittore, prendeva il nome “al Teatro” poiché edificata nei pressi dell’antico teatro romano, i cui resti sono oggi visibili nei sotterranei di Palazzo Mezzanotte. Era conosciuta anche come la chiesa dei “legnamee” (“dei falegnami” in dialetto milanese), per la significativa presenza di artigiani del legno nella zona. Questa denominazione la distingueva dall’altra chiesa milanese dedicata allo stesso santo, nota come San Vittore al Corpo.

Storia e architettura

Secondo le cronache di Torre e Lattuada, la chiesa sarebbe stata fondata dall’arcivescovo San Galdino in onore del martire Vittore che qui pare abbia subito il martirio. Attestata come parrocchia già nel 1388, veniva descritta nelle antiche mappe come una chiesa stazionale, meta delle processioni liturgiche. Il suo aspetto originario subì un’importante trasformazione nel 1624, quando fu ricostruita in parte in stile barocco dall’architetto Francesco Maria Richini.

Nel progetto del Richini, l’edificio si presentava a navata unica con cinque cappelle, una volta a botte e un’abside semicircolare protetta da una balaustra. La pianta, documentata da disegni conservati presso la Biblioteca Trivulziana, mostra un elegante ordine architettonico suddiviso da lesene corinzie, con un prospetto frontale mai realizzato, che prevedeva nicchie decorate e destinate a statue.

Di particolare bellezza, all’interno della chiesa vi era anche una cappella a pianta quadrata, decorata da affreschi di scuola del Luini (a cavallo tra la fine del 1400 e il primo ‘500) nel soffitto a velette. Affreschi per fortuna strappati e riportati nella nuova Chiesa di Santa Maria Segreta di piazza Tommaseo. Venne anche salvato l’organo e l’altare maggiore di epoca barocca, entrambi visibili nella parrocchia di Santa Marcellina a Muggiano).

Qui di seguito alcune immagini e disegni ripresi poco prima della demolizione. Si tratta degli affreschi di scuola luinesca e realizzati all’inizio del 1500.

GLi affreschi ricollocati all’interno della chiesa di Santa Maria Segreta di piazza Tommaseo.

Mentre questo è l’altare riassemblato nella chiesa di Santa Marcellina a Muggiano (Periferia Ovest di Milano).

Declino e demolizione

La parrocchia fu soppressa nel 1787 e unita a quella di Santa Maria Segreta. L’edificio fu poi demolito nel 1911 per fare spazio alle moderne esigenze urbanistiche, cancellando definitivamente un pezzo di storia milanese. Già all’epoca della Prima Guerra Mondiale, la chiesa e i suoi dettagli architettonici sopravvivevano solo nella memoria dei residenti.

La meridiana del quartiere

Un elemento distintivo della chiesa era la grandiosa meridiana dipinta sul lato meridionale, affacciata sull’attuale Piazza Affari. Sebbene tecnicamente fosse un orologio solare, veniva comunemente chiamata meridiana dagli abitanti del quartiere. Questo strumento, decorato con iscrizioni utili per calcolare i movimenti del sole e le stagioni, era un punto di riferimento per la comunità locale.

La meridiana riportava il motto Urbis horam doctior linea monstrat (“La linea più precisa segna l’ora della città”), ed era così amata da diventare uno sfondo popolare per le prime fotografie dei milanesi. Purtroppo, anch’essa fu distrutta insieme alla chiesa e oggi resta solo un romantico ricordo, immortalato in immagini d’epoca.

Un luogo dalla lunga tradizione

La chiesa di San Vittore al Teatro rappresentava un importante riferimento religioso e sociale fin dal XIV secolo, come testimoniato da numerosi documenti storici. Compariva nelle registrazioni delle visite pastorali e nei censimenti della diocesi di Milano, che ne descrivevano le rendite, i possedimenti e il numero dei fedeli, che a fine Settecento ammontava a circa 1.200 anime.

Oggi, come dicevamo, al suo posto rimane piazza degli Affari e la corta via San Vittore al Teatro, oltre alle opere trasferite in altre chiese.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Milano Sparita, Lombardia Beni Culturali
  • Fonte: Archivio Storico Diocesano; “Le Strade di Milano”, Newton Peridici 1991, “Le Città nella Storia d’Italia” ;
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3 commenti su “Milano | Centro – La città scomparsa: la chiesa di San Vittore al Teatro”

  1. Una volta di più un sentito grazie per questo testo di storia dell’arte, e di Milano. Ho scoperto di avere lavorato per 14 anni vicino a questo gioiello scomparso, così come devo a Lei il conoscere il nome e le ultime vicende della Cascina dell’Acquabella, alla fine di corso Plebisciti, a sinistra, come era nei tardi Anni ‘40, cui arrivavo, 5enne, da p. Dateo.

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