Un interessante articolo su Architetti.com
È stato presentato lo scorso lunedì 8 febbraio 2016 all’ARCIBellezza il nuovo progetto “COventidue” che prevede la rigenerazione di un palazzo dei primi del ‘900 nel centro di Milano, in corso XXII Marzo 22 – piazza Santa Maria del Suffragio. La presentazione è avvenuta a cura dei responsabili di Newcoh – cohousing.it, portale che ha lanciato il nuovo modello abitativo che parte dalle adesioni e dalle esigenze dei futuri abitanti (cohouser).
Il progetto è stato illustrato anche dall’architetto Leopoldo Freyrie, progettista dell’iniziativa. COventidue consiste nella ristrutturazione del palazzo storico in stile Liberty, acquistato dal precedente proprietario, il Comune di Milano, e conferito in un apposito fondo, che ora viene riprogettato per favorire la migliore qualità della vita in termini di comfort, piacevolezza, vivibilità, accessibilità e relazioni tra vicini.
“Un progetto di cohousing – afferma l’Architetto Freyrie – parte solo con l’adesione preventiva dei futuri abitanti, i quali si costituiscono in gruppo promotore diventando contemporaneamente destinatari ma anche proponenti del progetto stesso e, con ciò, assumendo un ruolo attivo sia nelle decisioni che riguardano la loro vita futura, sia nell’investimento necessario a far procedere l’operazione immobiliare. Per gli Architetti – i quali garantiscono la professionalità e la sostenibilità dell’intero progetto – questa formula innovativa comporta uno spostamento della committenza dall’impresa immobiliare all’utente finale, ossia il futuro abitante che incide su ogni passaggio del progetto”.
Al momento, per il palazzo di corso XXII Marzo si prevede la realizzazione di quattro corpi scala con ascensore, di circa 50 appartamenti di diverso taglio e dimensione, con possibilità di progettazione su misura, e di un piano interrato adibito a cantine. Gli spazi comuni verranno realizzati al piano primo e all’interno del cortile dove, oltre ad alcune soluzioni abitative, vi saranno spazi di coworking, una sala polifunzionale, una lavanderia/asciugheria, una foresteria, area giochi per i bambini, un deposito bike, un’area pet e tutto quello che i cohouser desiderano. L’edificio sarà gas-free, e-incentive (si ipotizza di installare le colonnine di ricarica per le auto elettriche), ottimamente connesso alla rete e organizzato al meglio, grazie alla più avanzata domotica, con soluzioni di avanguardia per l’accessibilità.
Il complesso ambisce a raggiungere la classe energetica A, adottando tecniche innovative di coibentazione (isolante verde di facciata nel cortile, cappotti interni, ventilazione con recupero di calore, caldaia a condensazione o pompa di calore). Tutti gli aderenti al progetto, dal momento che l’immobile verrà riqualificato, beneficeranno di sgravi fiscali particolarmente interessanti. La qualità del vivere a COventidue sarà una conseguenza naturale del vivere collaborativo tipico del cohousing, dell’ottimo rapporto qualità-prezzo delle abitazioni e dell’attenzione alla riqualificazione dell’edificio grazie alla collaborazione con partner di altissimo livello nell’ambito dell’interior design e della domotica.
Il cohousing nasce come risposta a un desiderio sempre più forte di socialità e di condivisione, oltre al bisogno di uno stile di vita sostenibile. La si potrebbe definire come la versione evoluta dei rapporti di buon vicinato, in passato improntati alla solidarietà e allo scambio e ormai scomparsi dagli orizzonti delle grandi città come Milano.
È un modello abitativo già ampiamente diffuso nell’Europa del nord e continentale e in nei paesi anglosassoni, che ha preso piede anche in Italia da qualche anno, grazie al lavoro di Newcoh, la società che per prima ha promosso progetti di cohousing in Italia e che oggi vanta cinque progetti realizzati e due in corso. Una sfida, in tempi di crisi, che è stata vinta rivoluzionando il modello tradizionale del mercato immobiliare.
Sul sito www.cohousing.it, gravita una community di 18.000 iscritti in costante crescita e che alimentano progetti al vaglio del team della società al ritmo medio di 7 al mese, a dimostrazione del fermento che il cohousing suscita negli operatori e nei destinatari finali.
L’attività di Newcoh si fonda su alcune linee guida che per scelta caratterizzano tutti i progetti:
– il recupero e la riqualificazione di patrimonio immobiliare degradato o dismesso: la rigenerazione urbana, senza consumo di nuovo suolo;
– l’attenta valutazione della localizzazione degli interventi in termini di quantità e qualità dei servizi, di aree verdi, di rete viaria e di sistemi di trasporto presenti nel territorio circostante;
– un processo fortemente orientato alla sostenibilità, declinata in tre capisaldi: sostenibilità ambientale: edifici nelle classi energetiche più elevate che contengano i consumi e, anzi producano surplus al fabbisogno; sostenibilità sociale, un percorso volto a generare spazi e servizi che determinino grande qualità della vita per tutti gli abitanti, anche dei quartieri limitrofi e della città; sostenibilità economica, dettata dalle buone pratiche di condivisione, dai risparmi energetici e dal rapporto qualità-prezzo.
Quindi, Sostenibilità totale, ma anche partecipazione fin dall’inizio delle persone, ossia il fattore che chiude il cerchio del successo delle operazioni di cohousing.
Ma scrivere deposito bici era poco fashion, invece di bike?
E invece di pet animali?? mah…
Cmq il progetto è interessante!! ma non ho capito la tengono la facciata?
Sì, la facciata rimane e viene recuperata, conservando la sua storicità, inclusi gli apparati decorativi. Rimane l’edificio con le sua conformazione ma viene totalmente recuperato ed adeguato ad uno stile di vita contemporaneo con grande attenzione per l’ecosostenibilità, il risparmio energetico, l’accessibilità. Sul sito cohousing.it c’è la registrazione della presentazione del 8 febbraio, dove vengono raccontati tutti i dettagli.