Dall’aprile del 2015 sono in corso i lavori per il restauro della storica Villa Litta Modignani di Affori. Attesi da anni, gli interventi stanno interessando i locali del piano terra come la Sala Centrale, Sala delle Colonne e la Sala del Padiglione, tutte inutilizzate da anni. Saranno restaurati gli affreschi superstiti e i dipinti sui soffitti lignei. Naturalmente saranno sostituiti tutti i serramenti con nuovi e gli impianti elettrici. Anche la copertura è stata già sostituita e sistemata e le facciate sono in corso di recupero e presto la villa tornerà bella come un tempo, pronta ad ospitare eventi e matrimoni.
Villa Litta, venne fatta costruire da Pier Paolo Corbella (nominato nel 1686 marchese per il feudo di Affori) nei pressi dei ruderi di quella che in precedenza era una lussuosa villa fatta costruire dall’arcivescovo Giovanni Visconti nel 1350. La villa era utilizzata come residenza estiva (un tempo infatti Affori, come gli altri borghi ora inglobati dalla grande Milano, era una località di villeggiatura per chi voleva allontanarsi dalla città) e come luogo di ritrovo della migliore nobiltà milanese con feste ed eventi mondani caratterizzati dallo sfarzo tipico del Seicento. La villa passò poi alla famiglia D’Adda e poi ai Litta (successivamente Litta-Modignani). Alla morte del nobile Giovanni Litta Modignani (1905) la villa passò all’amministrazione provinciale, e, dal 1927, al Comune di Milano. Nonostante numerose perdite, deterioramenti di opere d’arte (tra cui I Sirenei e un’antica cancellata del Settecento, trasferiti poi a villa Clerici a Niguarda), e alienazioni di parte di quello che era stato un magnifico parco all’inglese (opera del conte Ercole Silva), la Villa Litta e il parco ad essa annesso caratterizzano ancora il margine occidentale del quartiere.
Villa Litta ad Affori ha per destinazione d’uso prevalente quella di biblioteca rionale ed è un monumento storico vincolato.
Il complesso edilizio è articolato attorno al corpo principale a C, in muratura continua di laterizio, solai piani su travatura lignea, ambienti voltati a padiglione, copertura a tetto semplice a padiglione con capriate alla palladiana.
Gli interventi eseguiti interessano essenzialmente il primo piano ma a causa della necessità di adeguarlo alla normativa vigente e per esigenze impiantistiche è divenuto indispensabile intervenire anche al piano secondo e al piano terra.
Fonte Giornale di Affori e Milano nei cantieri dell’arte.
Anche il parco, secondo noi, avrebbe bisogno di alcuni piccoli interventi che lo renderebbero migliore e più bello. Anzitutto bisognerebbe sistemare e restaurare i due piloni all’ingresso da Via Enrico Cialdini e magari anche il sentiero, ora un semplice sterrato che quando piove diventa fangoso. Così come l’ingresso da Via Giuseppe Taccioli, ingresso che si chiude con due carrelli in vetro che sono stati ridotti dai vandali ad uno schifo. Certo che l’architetto che ha pensato ad una soluzione simile andrebbe premiato. Mettere un semplice cancello a inferiate sarebbe la soluzione migliore.
La villa prima dei restauri
Non ci credevo quando ho letto dei cancelli in Vetro? Di un parco?
Poi ho visto le foto.
Ha tutte le carte e le possibilità per trasformarsi in un piccolo schloss ninfenburg come a Monaco di Baviera, con Cafe letterario, parco visitabile, gite educative polmone di relax cittadino, etc.
Magari un giorno sistemando bene il parco intorno partendo dagli ingressi come dice urbanfile.
Renderebbe la vita in meglio ai milanesi del quartiere anche visitabile dai turisti mettendolo in rete come promozione.
Non ci vedo nulla di male nei cancelli in vetro, semplicemente non siamo in grado di tenerli in uno stato decente. Penso sia stato ancora più geniale chi ha posizionato le panchine quasi esclusivamente al sole.