Porta Genova e la Zona Tortona sono così vicine ma da qualche mese paiono così lontane. Il vecchio ponte Verde che qualcuno chiama degli Artisti (“opere” che noi riteniamo a volte eccessivamente invasive e brutte per un bel ponte del primo Novecento) è in ristrutturazione dal maggio scorso. Sembrava un semplice lavoro di routine per la sostituzione degli scalini e poche altre riparazioni, ma poi i tecnici hanno notato che la struttura stessa andava controllata e riparata. Infatti anni di NON lavori hanno compromesso la struttura metallica e così il ponte è stato chiuso completamente per essere controllato. Come era prevedibile la chiusura di questa passerella ferroviaria in ghisa, lunga 36 metri, che l’anno prossimo compie cent’anni è estremamente importante e sta provocando seri problemi di accesso e comunicazione tra i due quartieri. Infatti in molti che lavorano o abitano nella zona di via Tortona utilizzano la stazione ferroviaria o la stazione metro per muoversi e ora che il ponte è chiuso bisogna fare un vero viaggio di circumnavigazione, risalire la via Cristoforo Colombo sino a viale Coni Zugna, per poi girare in via Savona, altrimenti fermarsi prima e scendere alla stazione metro di Sant’Agostino e camminare ugualmente per un lungo tratto, insomma un grande disagio.
Noi ci siamo sempre chiesti come mai all’epoca della realizzazione della fermata di Porta Genova della metropolitana non sia stato ricavato anche un tunnel che si colleghi a via Tortona in modo più rapido e semplice, magari anche con attrezzature per disabili che il ponte naturalmente non ha.
Il Comune di Milano ha preso in mano il problema. «L’obiettivo è rimettere in funzione il vecchio ponte verde — spiega l’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti al Corriere della Sera — ma sono in corso le indagini strutturali che si sono rivelate più complesse del previsto. Intanto abbiamo proposto alle Ferrovie, proprietarie dell’area, una soluzione temporanea per ripristinare la connessione tra il quartiere di Porta Genova e la zona Tortona. Il problema della manutenzione del ponte potrebbe trasformarsi nell’opportunità per i cittadini di usufruire di una parte dello scalo».
Infatti i tecnici del Comune stanno studiando un passaggio a raso ferrovie (già utilizzato una volta per il Fuorisalone), che collegherebbe la via privata Bobbio alla via Voghera sul lato opposto dello scalo ( i treni si arrestano prima e da anni non utilizzano più i binari che si innestano fino a via Savona): un primo incontro avverrà entro metà novembre con Fs e Sistemi Urbani, società controllata che gestisce il patrimonio del gruppo non funzionale all’esercizio ferroviario.
Ricordiamo che poi, il ponte dovrà prima o poi trovare una sua funzione quando la stazione di Porta Genova verrà smantellata. Il ponte è già sottoposto a vincoli architettonici e nell’aprile scorso venne dichiarato di particolare interesse storico e artistico.
Questa zona e’ un orrore, con tanti di quegli scarabocchi da far venir le convulsioni, sembra veramente inverosimile lasciare un luogo cosi significativo in questo stato, ormai solamente degno di una Signora fogna.
Scarabocchi? Ma come si permette? E’ il ponte degli artisti.Non vede fuori le tag degli eccelsi BSM ,Humen e altri?E’ il ponte dove turisti da tutto il mondo passano per il Fuorisalone (e ci facciamo un figurone magnifico..così PITTORESCO…).Che Bella Milano.Così Civile …Una sera vidi uno che si era pure messo a orinare per dare il suo contributo a quella grandiosa opera artistica .Comunque ricordiamoci cara gente che ai residenti non importa un bel niente il decoro della propria città,altrimenti protesterebbero in massa.Piace loro stare nel lercio? CI RIMANGANO:
Orinava perché era stitico. Comunque è una zona con buone potenzialità sprecate per un mix di lassismo, inciviltà e mazzi vari.
Peccato che il mix di lassismo ,inciviltà e mazzi vari dura da decenni e la gente ci sguazza dentro perchè NON GLIENE FREGA UN BEL NIENTE..
Basta di accennare al decoro della città.
I residenti sono pitechi.Rimangano nel LERCIO.
Strano ma vero.
A mio parere sarebbe meglio come soluzione provvisoria fare un ponte provvisorio sopra la ferrovia all’altezza di Via Bergognone, che è anche il punto dove sono concentrati uffici, spazi culturali e Musei – molto più che all’inizio di Via Tortona.
Comunque un commerciante del quartiere mi ha detto che c’è un piano per trasformare in parcheggio per auto tutta l’area FS dalla stazione verso Coni Zugna (fino a che non riqualificano tutto) e che la storia del Ponte è capitata proprio a puntino.
Non so se sia vero, ma speriamo di no…
Ma la stazione verrà completamente smantellata ? Io avevo capito solo il pezzo del “mercato metropolitano “
Il parcheggio provvisorio mi sembra invece una buona idea. Se aspettiamo il piano definitivo aspettiamo decenni. I parcheggi in quella zona ci vogliono come il pane. Tra salone moda mobili e mudac il posto è un miraggio. Ben venga un parcheggio pubblico a pagamento sostenibile.
Invece il ponte provvisorio da via bergognone mi piace anche lui.
Ricordo male oppure fra i progetti c’è proprio quello di trasformare la stazione i una sorta di “area tematica” con un piccolo museo delle ferrovie ed un ripistino dell’edificio com’era ad inizio secolo? Sarebbe una bella cosa 🙂
Per ora aspetto con ansia la riapertura del ponticello che effettivamente fa risparmiare molta strada 🙂
Al di là di tutti i commenti gentisti qua sopra è innegabile il danno economico per le attività commerciali poste in via Tortona. Il ponte è chiuso da fine agosto sine die ed il pubblico di passaggio nella zona è crollato. Se non viene ricreato un passaggio in tempo per vendite natalizie tanti piccoli negozi e ristoranti subiranno danni definitivi.
Commenti gentisti…. eh, beh, grazie. Comunque, a dire il vero, non è solo talento innato il mio, ma ho dovuto anche far fare grandi sacrifici ai miei genitori, che ringrazio ogni giorno, quando mi sveglio e pompo flessioni ascoltando Cuore matto. Te voglio bene mammà !
Non immaginate nemmeno quante volte i vari condomini chiamano amsa per pulire, che prima di arrivare ci mette mesi, poi la tag viene rifatta e siamo da capo e tutto questo lo devono continuare a pagare i condomini! perchè invece non si mettono due telecamere e si vanno a prendere i ragazzi/adulti dei centri sociali e gli si levano le bombolette?forse la rozza pensa di risolvere il problema andando muro per muro a pulire?
Manca certezza della pena e sicurezza.
Veramente quelli beccati l’ultima volta erano della “Milano bene” altro che centri sociali.. di sicuro ci sono anche fra di loro quelli che scrivono sui muri ma lo fanno solitamente con scritte a sfondo politico e sociale, le tag sono generalmente eseguite da giovani che cogliono “fare i fighi” e da spacciatori e delinquenza varia per indicare le loro zone sia a rivali che clienti.. Diverse le scritte apparse l’anno scorso prima dell’inaugurazione dell’EXPO che invece erano segnali per i black block indicanti quello che sarebbe successo..