Dietro al palazzone Telecom di Piazza Luigi Einaudi si sviluppa la via Antonio Bordoni. Credo sia una delle più brutte tra le strade del centro di Milano.
Fino agli anni quaranta la strada si trovava nel lembo di terra separato dalla città dalle ferrovie: infatti poco più avanti, dove ora c’è il viale della Liberazione, c’era lo scalo ferroviario delle Varesine. Il naviglio Martesana correva a breve distanza da qui, in via Melchiorre Gioia, altro punto di isolamento per quest’angolo di città. Era un’area prettamente industriale e vi si potevano trovare poche architetture degne di nota, solo case operaie e magazzini.
L’idea era di demolire l’intero quartiere fino a Via Fara e trasformarlo in qualcosa di moderno e funzionale. Peccato (o fortuna) che in Italia questi progetti faraonici finiscano spesso per non essere portati a termine, e i Palazzoni Telecom, che in origine dovevano essere parte di un complesso per l’appunto più esteso, di edifici simili, siano così rimasti isolati. Ora sembrano sproporzionati e lasciano la via in questione irrisolta: un facciata sul retro agghiacciante e parcheggi disordinati. Fa da contorno il tracciato non in piano per collegarsi alle quote di via Galimberti, che incrocia Via Bordoni, rialzata per adeguarsi alla piazza più rialzata. Spero sempre che i Palazzoni vengano rifatti o sistemati, restituendo un po’ di vitalità a questo retro degradato.
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Via Galimberti Duccio Tancredi |