Milano | La Maddalena – Una piazza enorme senza pretese

Dal mio spassionato punto di vista, Piazza Piemonte dovrebbe oggi rappresentare l’apoteosi di quel ventennio di inizio Novecento, dove la Belle Époque imperava e Milano diventava più grande; dove cinema e teatri si moltiplicavano senza sosta in una città che si scopriva sempre più internazionale.

Qui si pensò in grande e si costruì l’enorme piazza tra i borghi di San Pietro in Sala, il Fopponino e la Maddalena, decisamente periferici in quegli anni. La piazza doveva avere quel sapore internazionale che si respirava ad esempio lungo i boulevard parigini. Da qui prendono vita anche tre ampi viali: Elba, Washington e Sardegna. Emblema della piazza sono i due edifici tipici con cupola Art Decò posizionati ai vertici dei tre viali. Altro punto focale è il teatro Nazionale, elegante edificio eclettico del 1924. La piazza prese forma col classico arredo urbano dell’epoca: lampioni in stile, edicole, aiuole e cartelloni pubblicitari. La guerra, la ricostruzione, il delirio urbano degli anni Settanta/Ottanta causarono una grande accozzaglia di interventi senza criterio.

Da qualche anno, e non senza polemiche, è stato inaugurato un parcheggio sotterraneo su un lato. A seguito di ciò si provvide a sistemare con aiuole e fontana il livello strada. Si ebbe anche la felice idea di abbellire il tutto con sculture appartenenti a grandi nomi dell’arte italiana di fine secolo, come Aligi Sassu e Salvatore Fiume.

Eppure, più osservo oggi la piazza e più ne resto perplesso: brutti lampioni che sarebbero adatti per un’autostrada, la “casetta” del parcheggio sotterraneo (prima molto ingombrante e successivamente un pochino ridimensionata), una fontana decisamente discutibile. Questa piazza, in origine dalle ambiziose pretese, è oggi invece un luogo come tanti. Si sarebbero dovute studiare meglio le uscite del parcheggio, magari posizionandole non proprio davanti all’ingresso del teatro, e si sarebbe dovuto studiare meglio il progetto dell’intera piazza.

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