PARCO LAMBRO. ALLA CASCINA BIBLIOTECA NUOVI SPAZI E SERVIZI PER LE PERSONE CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE
La Cascina Biblioteca si trova a Milano, in Via Casoria n. 50, all’interno del parco Lambro. Rappresenta un tipico esempio di cascina lombarda della “bassa”. Fu acquistata dal Comune di Milano nel 1960, assieme ad un’area di mq. 342.347.
Lo ha deciso la Giunta comunale rinnovando la concessione d’uso della Cascina comunale ai due enti no profit.
“Questo provvedimento – spiega l’assessore alla Casa e Demanio Daniela Benelli – va nella direzione di continuare a valorizzare gli spazi di proprietà comunale non solo sotto il profilo economico, ma anche e soprattutto dal punto di vista della manutenzione del bene e della sua destinazione funzionale. Le due associazioni, che in questi anni hanno realizzato importanti interventi di sistemazione e che corrisponderanno al Comune un canone di favore, potranno garantire la conservazione e la manutenzione di uno stabile storico e, al tempo stesso, migliorare l’offerta dei servizi offerte alle famiglie svantaggiate”.
“Le cascine milanesi – afferma la vicesindaco con delega all’Agricoltura Ada Lucia De Cesaris – sono una vera ricchezza per il nostro territorio che vogliamo far conoscere e valorizzare. Aver destinato la Cascina Biblioteca del Parco Lambro a questa importante funzione sociale rappresenta un ottimo esempio di come questi immobili si possano ben conservare e aprire alla fruizione pubblica”.
I due enti operano nel campo dell’assistenza sociale, sanitaria e sociosanitaria, della formazione e della beneficenza e rivolgono i propri servizi alle persone con disabilità e alle loro famiglie. In questi anni, hanno sostenuto a proprie spese importanti interventi di sistemazione degli spazi, realizzando residenze per l’ospitalità di ragazzi con disabilità, appartamenti protetti, luoghi aperti attrezzati per l’attività equestre, ludica e di riabilitazione, aree comuni con city farm, campo da calcio, giochi per bambini, zona barbecue.
Il nuovo contratto di concessione durerà 20 anni dalla stipula e prevede un canone annuo di 35mila euro circa. Le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria saranno a carico dei due enti, così come i lavori di ampliamento degli spazi (che saranno comunque soggetti alle autorizzazioni del Comune e della Soprintendenza, trattandosi di bene vincolato).