Ecco una serie di foto scattate da noi durante quest’ultimo week-end alle Varesine dopo l’apertura del percorso pedonale che unisce finalmente Piazza Gae Aulenti con Via Galileo Galilei e Piazza Della Repubblica. La nuovissima Piazza Alvar Aalto (designer e accademico finlandese, tra le figure più importanti nell’Architettura del XX secolo, 3 febbraio 1898, 11 maggio 1976) posta ad un’alterzza pari ad un piano molto alto, presenta al centro una piccola aiuola al centro di una leggera piramide molto schiacciata. Qualche panchina e futuri negozi che apriranno sotto le torri. Peccato non sia stata pensata una vera discesa per le bici, ma solo ascensori e scivoli lungo le scale. Comunque uno spazio molto d’effetto. Si scende al piano giardinetti, geometrici, posti tra le torri e le villette. Un giardinetto molto bello e rilassante per sostare, passeggiare all’ombra dei grattacieli. Siamo anche saliti al 25° piano della torre Diamante, aperta in via eccezionale. Possiamo dire che in questo spazio, escludendo magari la parte architettonica che può piacere o meno, ma pare di essere all’estero, perché noi non siamo abituati a certa qualità urbana.
Piazza Alvar Aalto
Le scalinate
Il bel giardino delle Varesine
Il panorama dal Diamantone
Pubblicate sempre foto ed articoli interessanti. E’ da un po’ che non passo in quella zona e noto con piacere che hanno finalmente finito i lavori.
Sicuramente, negli ultimi anni, si è fatto un passo avanti importante a livello di qualità progettuale, architettonica ed estetica di edifici, ma soprattutto di giardini, piccoli zone verdi residuali e spazi pubblici in generale, con una cura dei dettagli di arredo urbano che spesso è stata trascurata in passato.
Detto questo però, al quartiere per essere definito perfetto (sempre che questa dicitura possa essere attribuita) a mio avviso manca una cosa che nella maggior parte dei casi viene “dimenticata” quando si realizzano interventi simili: manca sempre un programma urbano capace di introdurre nella zona cluster di attività in grado di rendere la zona attiva ed attrattiva durante tutto l’arco della giornata e non solo come zona di lavoro o residenza. Senza fare questo, l’intervento, al di là del solo aspetto esteriore (e di qualche caratteristica tecnica), si differenzia poco dalle esperienze di urbanizzazione razionalista o del movimento moderno (in Italia) soprattutto dal lato sociale dell’architettura.