Milano è storia, dall’epoca romana alle torri in acciaio e vetro di CityLife e Porta Nuova, le proprie radici fanno la differenza di ogni città e questo va sempre ricordato.
Parliamo del Museo Archeologico di Milano, in Corso Magenta al 15, all’interno del’ex-convento del Monastero Maggiore di San Maurizio (la cui chiesa stupenda è collegata), monastero fondato nell’VIII secolo d.C., e sorto dove la Storia di Milano è concentrata in pochi metri quadrati.
Infatti l’area dell’ex-convento del Monastero maggiore, uno dei più importanti di Milano, sorge sopra un’area precedentemente occupata da una villa romana del I secolo, dalle mura massimianee, dal vicino circo romano e a due passi dal palazzo imperiale della fine del III secolo., palazzo che ha visto nascere e siglare l’Editto di Milano così importante per la storia del cristianesimo e non solo.
Il chiostro del convento subì gravi danni durante il secondo conflitto mondiale e dopo la ricostruzione venne adibito a Museo Archeologico. Ampliato nel corso degli anni, fino al 2011 anno in cui l’architetto Andrea Bruno ha ridisegnato l’ala su via Nirone e ampliato questo piccolo museo ulteriormente.
All’interno del Museo sono perfettamente conservate le due torri di epoca romana, conservatesi per la loro interessa grazie al fatto che una divenne luogo di culto (la torre detta di Ansperto o torre poligonale delle mura massimianee) e l’altra (la torre del Circo) perché divenne il campanile del monastero.
Il gioiellino di Milano che andrebbe sicuramente più visitato e amato sia dai milanesi che dai turisti ha due nuove proposte, ora, grazie ai restauri e agli adeguamenti necessari per le visite, le due torri di epoca romana sono visibili.
La torre quadrata del circo è visitabile solo per 12 persone alla volta scalando centodieci scalini per salire nella cella campanaria, e godendo di un inusuale vista dall’alto. Mentre per la torre poligonale l’accesso è più semplice grazie ai collegamenti con la nuova ala del museo. Al suo interno si trova un ciclo di affreschi medievali di scuola grottesca e una scultura moderna, il Dormiente di Mimmo Paladino.
All’inaugurazione avvenuta sabato scorso erano presenti la preziosissima direttrice del museo Donatella Caporusso, il vicesindaco del Comune di Milano Ada Lucia De Cesaris, l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, e l’assessore di Regione Lombardia Cristina Cappellini oltre alla presenza inaspettata del mitico architetto Vittorio Gregotti.
“Milano riscopre i suoi gioielli. Il Museo Archeologico e la Milano romana rappresentano elementi essenziali di questa preziosa collezione, ed oggi il restauro e la riapertura al pubblico delle torri aggiungono un ulteriore tassello, riportando al centro dell’attenzione un tesoro sempre troppo poco valorizzato rispetto al suo ruolo storico e alla sua bellezza. Ancora una volta la collaborazione tra istituzioni premia l’interesse del territorio”, afferma il Vicesindaco Ada Lucia De Cesaris.
“Riapriamo alla città una parte importante del Museo Archeologico. I milanesi e i turisti che sono a Milano, in questi mesi di Expo, avranno un’opportunità unica di scoprire una delle zone più affascinanti, testimonianza della storia e del patrimonio culturale della nostra città”, sottolinea l’Assessore alla Cultura, Filippo Del Corno.
“Regione Lombardia ha sempre dimostrato grande attenzione per il patrimonio archeologico lombardo. A dimostrazione di ciò sono stati finanziati negli ultimi anni circa cento progetti e, solo per il territorio milanese, è stato fatto un investimento di circa 1.500.000 di euro. Di questi 650mila per le torri del Museo Archeologico che con grande soddisfazione inaugureremo sabato”, aggiunge l’Assessore regionale Cristina Cappellini.