La forte presenza di quartieri popolari non aiuta a valorizzare la zona, nonostante, come abbiamo visto, il Comune nel corso degli anni abbia cercato di riqualificare molte zone della quartiere, come Piazza Martini, Via Laura Ciceri Visconti e Piazza Insubri. La presenza vicina del buco incompleto di Porta Vittoria e dell’abbandonato Ex Macello non aiutano la rinascita.
Qui altri articoli inerenti alla zona di Calvairate.
Di seguito alcune immagini di Piazza Martini.
Il piazzale Ferdinando Martini è un bel piazzale ben tenuto e tutto sommato, sebbene ospiti un mercato settimanale, la soluzione realizzata dal Comune diversi anni fa non è per nulla brutta. Peccato che i parcheggi risultino sempre disordinati, ma la nostra fissa per l’ordine in questo caso è superabile. Il mercato del mercoledì è molto popolare e attrae parecchia gente, diventando anche abbastanza invivibile per lo scarso spazio a disposizione, meglio evitare di passare di lì con l’auto per non si rischiare di rimanere incastrati per lungo tempo.
I negozi si trovano in prevalenza solo sul lato nord della piazza, sotto la lunga stecca realizzata per il quartiere di case minime per l’istituto centrale per l’edilizia economica e popolare, progettate da Cesare Scoccimarro tra il 1948 e il 1951. Si tratta di 11 edifici alti dai 9 e 7 piani, collegati sul piazzale da una corpo basso a due piani.
Verso nord il quartiere, come abbiamo visto, confina con l’ex-scalo di Porta Vittoria, da anni un cantiere in attesa di un futuro, come per la Biblioteca del BAIC, in sospeso e forse annullata per sempre.
Tornando in piazzale Martini, ci dirigiamo verso sud.
Tra Piazzale Martini e Piazza Insubria, è presente una lunga e larga striscia di verde: si tratta di Via Laura Ciceri Visconti, alberata sui lati con magnolie e al centro con un bel giardinetto, fornito di area per bambini attrezzata. Sul lato a ovest della via si trova l’area commerciale, oggi ridotta all’essenziale per soddisfare il fabbisogno del quartiere. Peccato che anche qui, nonostante la via sia stata sistemata oramai da diversi anni, il marciapiede bello largo e ben tenuto sia invaso dalle solite automobili. In questa via, nel dopoguerra vennero costruiti dei bassi edifici per ospitare gli sfollati dei bombardamenti.
Qui di seguito la biblioteca di Calvairate, che si diceva dovesse essere ristrutturata
Come possiamo notare, in tutte queste vie “commerciali” mancano ristoranti o locali per la sera, tanto che a parte poche eccezioni e qualche gelateria, il quartiere soffre di scarsa vita notturna che dev’essere ricercata lungo viale Umbria o meglio in Corso Lodi e Porta Romana.
Proseguendo l’esplorazione del grande quartiere che è Calvairate, ci dirigiamo verso piazza Imperatore Tito, Piazza tutto sommato graziosa perché alberata e dotata di una grande aiuola. Peccato che come spesso succede, la piazza sia ben curata solo su di un lato, mentre l’altro è tenuto come un brutto parcheggio.
Anche Piazza Insubria ha un bel pacchetto al centro ben curato come Piazzale Martini.
Qui le vie sono molto larghe, come Via Baldassare Oltrocchi che collega Piazzale Martini con Piazza Imperatore Tito e che potrebbe essere alberata, invece i suoi marciapiedi larghi vengono usati come parcheggio.
Dirigendoci poi verso piazzale Cuoco, ci imbattiamo nel “capolavoro” architettonico della zona, il quartiere Maurilio Bossi (oggi Molise), che occupa un intero isolato urbano (di circa 2,5 ettari, oltre la metà della quale riservata a spazi di attraversamento, cortile e giardino), limitato dalla maglia del piano del 1912, compreso fra via degli Etruschi, viale Molise, via Faà di Bruno, con un fronte su piazza Insubria. I progettisti, Cesare e Maurizio Mazzocchi (padre e figlio, che aderirono ai principi del razionalismo e che ebbero una consuetudine progettuale con la Società Umanitaria), vinsero un Concorso a inviti del 1932 per la progettazione del nuovo quartiere indetto dall’IFCP per ospitare 2.250 abitanti. Il quartiere presenta evidenti riferimenti agli Hoefe viennesi.
Purtroppo, come molti quartieri popolari, anche questo soffre di molti problemi sociali e non (elevata morosità degli affittuari, degrado, case immobili che necessitano di ristrutturazioni). Noi ci limitiamo all’estetica architettonica, che lo rende un quartiere abbastanza interessante.
Altre case popolari della zona si trovano lungo la via Privata Ugo Tommei, che formando una specie di Y fa da ossatura al quartiere costruito negli anni Venti . Case che, volendo vedere, sono anche belle a vedersi, ma che anche in questo caso presentano non pochi problemi. Ora Aler sta provvedendo a recuperarne l’aspetto esteriore (il civico 4 è in ristrutturazione dal 2014).
Tra le varie architetture segnaliamo anche la bella palazzina anni trenta posta all’angolo tra le vie Luisa Sanfelice e Calvairate.
Sempre in via Luisa Sanfelice, al 3 si trova una bella palazzina del Primo Novecento, forse superstite al vecchio assetto della zona, quando era ancora un villaggio. Qui si trova l’Associazione Casa di Vetro, un centro culturale connesso con diverse realtà.
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Proseguiremo con un ultimo articolo il nostro giro di Calvairate.
Da abitante della zona sono contento che le abbiate dedicato tanto spazio.
Merita.
Ma che fine ha fatto il progetto della nuova biblioteca?
Ricordo che un paio di anni fa c’erano state le solite polemiche sul progetto (due residenti contrari ed un bel comitato a Milano non è difficile trovarli quando vuoi far qualcosa di nuovo), ma che fosse addirittura stato finanziato.
Se avessero cancellato il progetto sarebbe un vero peccato, perché la zona è abbastanza ben pianificata con ampie strade e piazze verdi ma è oggettivamente ben poco vivace (per non dire altro…)
Complimenti per l’articolo.
Mi sembra che la facciata del palazzo in Piazzale Martini 9 sia stato progettato dall’architetto Giò Ponti.
Avete qualche informazione in merito?
Grazie