Il Cimitero Monumentale è una delle mete dei turisti che passano qualche giorno a Milano.
Famoso per l’architettura, per le opere d’arte e per i nomi che vi riposano, secondo noi si meriterebbe una maggiore cura.
Progettato dall’architetto Carlo Maciachini (1818-1899) nello stile di modo a quei tempi, l’eclettismo romantico del neo-romanico/gotico, venne iniziato nel 1864 e aperto nel 1866. Da allora si è arricchito di tombe e sculture importanti, realizzate da altrettanti artisti importanti su commissione di personaggi famosi e non. Per l’altissimo valore artistico delle sculture, edicole funebri e altre opere presenti al suo interno, viene considerato un vero e proprio “museo all’aperto”.
Tralasciando l’ingresso e il bellissimo famedio, che tutto sommato è ben tenuto, vogliamo portare l’attenzione sul resto del complesso, specie su alcuni particolari che denotano una leggera sciatteria. Per alcune parti ci vorrebbe un intervento di restauro delle murature, in alcuni casi decisamente scrostate e decadenti.
Ma la cosa che ci ha colpito maggiormente è come sia possibile che non esista, specie nella sezione al coperto, una organizzazione che faccia la polvere alle tante sculture che abitano i lunghi corridoi del cimitero. Possibile che del personale con un semplice piumino non possa risolvere questo semplice e naturale fattore? Sappiamo che, oramai, la polvere in alcuni casi si è così radicata e incollata sui marmi che per levarla servirà un vero restauro, ma spesso sculture molto belle e affascinanti sono tristemente ricoperte dalla polvere e forse basterebbe una piccola attenzione in più per evitarlo. Per non parlare dei cassonetti dell’immondizia collocati proprio nei punti più suggestivi, come quelli attorno alla bellissima e fotografatissima tomba di Antonio Bernocchi realizzata da Giannino Castiglioni.
Di seguito alcuni esempi di sculture ricoperte dalla polvere.
Quando sono andato a visitarlo con “amici del monumemtale” mi hanno spiegato che la cura delle tombe è a cura delle famiglie e che quindi ci sono tombe più curate e tombe meno curate. Non essendo un vero e proprio museo il cimitero non può prendersi cura di statue di proprietà delle famiglie. È un vero peccato, forse sarebbe il caso che il Monumentale non fosse solo un cimitero comunale, ma un vero e proprio museo.
Ma infatti le famiglie potrebbero mandarci le loro colf filippine a spolverare le tombe.
pur essendo in generale favorevole al mantenimento dei monumenti in condizioni di pulizia, in questo caso non mi trovo d’accordo. trovandosi in un cimitero, la polvere e la patina del tempo costituiscono a mio avviso uno dei fattori che conferiscono a questo e ad altri cimiteri storici presenti nel mondo quella particolare atmosfera che oggi è proprio uno degli elementi di attrazione nei confronti di chi li visita.
Anche a me la patina di vecchiume e del tempo che passa non spiace, ma quella polvere eccessiva rendeva la sculture ridicole. Si poteva scrivere: lavami, usando il dito.
sarà che hai fatto foto troppo belle come al solito allora… 😀 a me danno tutte un’idea “cimiteriale” nel senso dei romantici, del tempo che passa sopra il ricordo. ed è pure significativo che nessuno ce lo abbia scritto il “lavami” col dito, segno che effettivamente la patina instilla rispetto nel visitatore.