Milano | Crocetta – Santa Maria del Paradiso e la pietra di San Barnaba

In corso Vigentina a Milano, a pochi metri da Crocetta, c’è una chiesa apparentemente barocca ma che potrebbe passare facilmente inosservata. Eppure è ricca di storia e i recenti restauri, ancora in corso, hanno ridato valore e fascino a questa chiesa del 1500.

Sempre in questa chiesa venne portata la pietra sulla quale fu eretta la prima croce cristiana di questa città e la cui data è importante nella tradizione meneghina, il famoso “tredesin de marz”: fu infatti il 13 marzo del 52 dopo Cristo, che San Barnaba piantò la sua croce.

Ma ricordiamo anche l’importanza del suo campanile, sul quale fu istallato il primo telegrafo che collegava Milano con Parigi.

 

La pietra nella quale, come da tradizione, il 13 marzo di ogni anno si espone la Croce, immagine di quella che la tradizione diceva piantata per la prima volta in Milano da S. Barnba

La storia di questa chiesa dobbiamo collegarla alle sorti di un’altra chiesa oggi scomparsa, San Dionigi a Porta Orientale.

San Dionigi era una delle quattro basiliche fondate da Sant’Ambrogio poste fuori dalle mura romane di Mediolanum e che sorsero in luoghi di martirio e su antichi cimiteri.

L’antica chiesa di San Dionigi ebbe una sorte alquanto travagliata e sicuramente meno ricca delle altre sue sorelle (Sant’Ambrogio, San Nazaro e San Simpliciano).

Nel 1535 il governatore di Milano dell’epoca, il celebre Antonio de Leyva decise di abbattere l’antica e ormai cadente chiesa per far spazio alla costruzione dei nuovi bastioni di difesa della città, le famose mura spagnole.

Così venne eretta la nuova chiesa ma anch’essa avrà vita breve, infatti nel 1770 venne dapprima soppresso il convento e anche la chiesa, mai completata, venne abbattuta definitivamente nel 1783.

Nel frattempo a Porta Vigentina veniva posta. il 27 giugno 1590 dall’Arcivescovo di Milano Gaspare Visconti, la prima pietra della chiesa dedicata a Santa Maria del Paradiso, facente parte di un convento dei frati del Terzo Ordine Regolare di San Francesco.

Tornando ai nostri poveri Serviti di San Dionigi, una volta sfrattati dalla loro chiesa demolita per far posto alle mura difensive, si trasferirono nel 1783 nella chiesa di Santa Maria del Paradiso (in Corso di Porta Vigentina), che i Padri del Terz’Ordine regolare di S. Francesco avevano già abbandonato da qualche anno, portando con loro alcune reliquie e arredi sacri, tra i quali un dipinto di Santa Lucia attribuita a Francesco Fabbrica collocata nella seconda cappella a sinistra e la preziosissima pietra rotonda del Tredesin de mars (in dialetto milanese: del 13 marzo), oggi posta al centro della chiesa.

Il 13 marzo del 51 d.C. San Barnaba piantò la croce in una pietra celtica con un foro al centro, quando venne a Milano ad annunciare il Cristianesimo.

Fra i ricordi preziosi raccolti in questa chiesa vi era anche la Croce del Carroccio, la quale rimase a S. Maria del Paradiso fino al 1848, quando fu richiesta dal Governo Provvisorio.

Tornando gli Austriaci in Milano, anche la Croce del Carroccio tornò a questa chiesa, donde partì definitivamente nel 1872, per essere collocata sulla tomba di Ariberto in Duomo.

I Serviti rimasero poco tempo a Santa Maria del Paradiso perchè, caduto il Governo Napoleonico, furono essi pure scacciati. Da allora la chiesa divenne sussidiaria di San Calimero.

Nel 1849 tornarono gli Austriaci che, oltre ad aver riportato la croce del Carroccio nella chiesa, chiesero, forse come scambio equo, di abbassare il campanile ritenuto troppo alto e possibile osservatorio contro il governo loro.

Sempre su questo campanile, come su altri due della città, fu fatto il primo impianto telegrafico in Milano. Nel 1827 l’organaro milanese Antonio Brunelli installò un suo strumento a trasmissione meccanica nella chiesa: lo strumento è conservato ancora oggi.

Finalmente nel 1896 la chiesa ebbe la nuova facciata, disegnata, in uno stile equilibrato classicheggiante e ispirato alle opere della fine del Cinquecento, anche se un po’ troppo “piatta” e poco plastica, dall’architetto Ernesto Pirovano, lo stesso che era succeduto all’arch. Colla nei restauri di S. Calimero. I cementi sono dello scultore Ambrogio Pirovano, mentre il mosaico sulla porta è del Prada.

L’interno è ad una sola navata con volta a botte, ornata al centro da un affresco barocco del Porta recentemente restaurato magnificamente da Eros Zanotti Restauro.

Il presbiterio fu restaurato nel 1901.

Gli affreschi nel coro e sulla volta del presbiterio sono opere compiute da Osvaldo Bignami nel 1916 (anch’essi appena restaurati). Degno di essere ricordato è il coro di noce intagliato; lavoro concepito con grazia, recante Angeli decorativi e teste di Santi. Pare opera compiuta fra il 1500 e il 1600.

Il bellissimo affresco sulla volta

 

La prima cappella a destra è dedicata all’Addolorata (ancora in restauro), con un discreto dipinto; la seconda a San Bonaventura, con una pala di Gerolamo Chignoli; la terza è dedicata al Crocifisso con una buona scultura in legno del 1700; la quarta cappella è dedicata a Sant’Anna e reca la pala di Francesco Fabbrica inizio 1700 Educazione di Maria Vergine con Sant’Anna.

Mentre la prima cappella di sinistra ha una bella tela di Andrea Porta, ma ancora in restauro; la seconda è la cappella di Santa Lucia con una tela raffigurante Sant’Agata-San Fermo-San Carlo dipinta di Paolo Camillo Landriani, detto il Duchino 1560 circa; la terza cappella è dedicata all’Annunciazione e reca un bel dipinto del XVI Secolo. L’ultimo vano, ove è la porta che metteva nell’antico convento.

Sul lato sinistro dell’altare maggiore si trova un bel dipinto di Camillo Procaccini, l’Adorazione dei pastori. Nella chiesa e nella sacristia sono conservati altri quadri, di cui alcuni di buona fattura.

Di seguito alcuni particolari delle superfici già restaurate, con affioramenti del Cinquecento e del Seicento:

Il 13 marzo di ogni anno si espone nella lapide rotonda al centro della chiesa una Croce, immagine di quella che la tradizione diceva piantata per la prima volta in Milano da S. Barnaba.

Solo nel 1962 la chiesa fu elevata a parrocchia.

 

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

1 commento su “Milano | Crocetta – Santa Maria del Paradiso e la pietra di San Barnaba”

  1. Hi scoperto il vostro sito con gioia. Grazie mille per le vostre dettagliate informazioni. Finalmente ho conosciuto la storia del “Cristun de Legn”

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