Milano | Urbanistica – Il Comune e gli immobili abbandonati

Il Comune di Milano ha avviato dal 2014 un censimento degli immobili abbandonati che sono circa 180, e con il nuovo PGT che deve essere approvato in Consiglio Comunale, si apre una nuova fase.

Le nuove regole dicono infatti che chi possiede un immobile abbandonato (principalmente sono banche e fondi di investimento) dal momento dell’approvazione del piano, avrà tre possibilità:
a) si presenta un piano attuativo ed iniziano i lavori entro 18 mesi dall’approvazione del PGT avvalendosi anche dei nuovi incentivi per la riconversione degli edifici industriali.
b) si procede negli stessi tempi alla demolizione dell’immobile, salvaguardando i diritti connessi a quel volume e potendo successivamente usarli o lì o trasferirli in altro luogo in città secondo le regole.
c) Se dopo 18 mesi dall’approvazione del piano non è stato fatto niente, il loro diritto edificatorio scende dal riconoscimento della volumetria esistente all’indice base della città (0.35 mq/mq). Il Comune si riserva di procedere alla demolizione con i poteri sostitutivi chiedendo successivamente rimborso ai proprietari.

Questa norma, una novità per Milano, schiera il Comune in maniera chiara dalla parte del recupero degli edifici abbandonati con l’obiettivo di accelerare i piani di recupero o almeno attraverso la demolizione, di mettere in sicurezza delle aree che potrebbero essere occupate e che comunque arrecano disagio a chi abita e lavora nei pressi.

Di seguito alcuni degli edifici in abbandono a Milano:

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Urbanistica – Il Comune e gli immobili abbandonati”

  1. Vale anche per gli immobili abbandonati di proprietà del Comune, che proprio -perchè abbandonati – son okkupati da anni?

    Perchè se basta una occupazione, allora aggirare la norma degli immobili abbandonati è facilissimo!

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