Siamo passati a vedere come procedevano i lavori alla seconda parte del giardino di piazza Leonardo da Vinci a Città Studi.
Avevamo visto che nel 2016 era stata sistemata l’area dinanzi all’ateneo, ma la parte verso viale Abruzzi era rimasta intoccata e un po’ degradata, sino a qualche mese fa, quando sono iniziati i lavori per riqualificare la seconda parte del giardino della piazza.
I lavori si sono quasi conclusi. Sono state sistemate le aiuole, così come i vialetti. Nuovi punti luce e nuove panchine. Nuovi giochi per i bambini e per i ragazzini. Restaurata anche la fontana di Andrea Cascella del 1985.
Peccato che, neanche aperto completamente il giardino, ecco che i vandali impuniti si sono dilettati con i loro stupidi scarabocchi solo per segnare il territorio, come fanno i cani con la pipì sui muri. Un peccato, un degrado al quale prima o poi ci dovremo abituare, visto che non vi sono sanzioni o pene sufficienti da farli desistere (scarabocchi che infestano anche la statua di Villoresi nel prato grande della piazza).
Un capitolo lo riserviamo al marciapiede che corre lungo la carreggiata della via che unisce via Pascoli con via Spinoza. Non si capisce il perché il Comune nel risistemare la piazza nel 2016 non abbia pensato a raddrizzare il marciapiede, per evitare questa ridicola situazione dove i passanti sono costretti a camminare nelle aiuole o fare uno slalom tra i panettoni (mergheritosi) posizionati per evitare l’accesso delle automobili nel parco. Degrado e disagio ignorato dal Comune stesso sin dall’inizio.
Bellissimo lavoro che si aspettava da anni. La situazione denunciata dall’articolo del marciapiede che finisce nel prato andrebbe risolta.
Con Allargamento del marciapiede e i sanpietrini al posto dell’asfalto. Ora sono sulla strada e pavimentano il parcheggio.
Per quelli che fanno le scritte sui giochi dei bambini c’è un unica soluzione:
taggargli le chiappe.
Ma i tavoli da picnic ini legno tipo parco di Yellowstone erano proprio necessari?
Ci sono anche in Festa del Perdono e li gli studenti li usano abbastanza.
Il contesto è purtroppo diverso, ma ci sta provali anche qui (se resistono)
Noto che si è persa un’altra occasione di installare dei lampioni decenti. Nella capitale mondiale del design, AEM e uffici tecnici comunali per il design sembrano proprio avere un’idiosincrasia……..
…è già buona che sono coerenti con quelli installati nei parchi negli ultimi anni.
comunque la piazza, dal Poli al Viale Romagan ora è finalemnte ordinata. Da studente mi vergognavo che a ridosso dell’edificio storico del Poli ci fosse un parcheggio selvaggio!
La città che ci piace eccola qui.
La citta che si rigenera.
Che cura le sue ferite e rinasce.
wf, hai scordato le parole “resiliente” ed “inclusiva”. Se non le usi non vai bene come copywriter 🙂
Ahhahahaha.
Esatto
C’e’ sempre la tendenza ad abbondare con le superfici lastricate ed I vialetti che sono autostrade…a tutto vantaggio del terribile fenomeno dell’isola di calore urbano!
Mi domando come facciano nelle altre citta’ del mondo a combattere il fenomeno delle scritte sui muri. Forse li mandano in galera e li multano per bene? Non sia mai che si faccia in Italia…