Milano | Porta Romana – “Parco Romana” vince il masterplan dello Scalo Romana

Presentato finalmente il progetto vincitore del masterplan dello Scalo Romana, che sarà sede, tra le altre cose, del villaggio Olimpico di Milano Cortina 2026

Qui di seguito tutti i team che avevano passato la prima selezione:

  • BIG – Bjarke Ingels Group, Buro Happold, Atelier Ten, MIC – Mobility in Chain, Atelier Verticale, Ubistudio, SCE Project
  • Cobe A/S, SD Partners S.R.L., TRM Group S.R.L., AKT II, Hilson Moran, Urban Foresight   
  • John McAslan + Partners, Meinhardt, Barker Langham, Makower Architects, Urbn’ita, MVVA, ESA Engineering
  • OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, Gross. Max, Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia  
  • Skidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOM, Michel Desvigne Paysagiste (MDP), TSPOON, Work in Progress srl. (WiP), Drees & Sommer (DRESO), Elisabetta Lazzaro, United Consulting srl
  • Studio Paola Viganò, Inside Outside, OFFICE KGDVS, Piovenefabi, Ambiente Italia, F&M Ingegneria, TPS PRO, Antonella Faggiani – Smart Land Srl

SCALO DI PORTA ROMANA: IL TEAM GUIDATO DA OUTCOMIST CON IL PROGETTO PARCO ROMANA VINCE IL BANDO PER IL MASTERPLAN PRELIMINARE DI RIGENERAZIONE URBANA

  • Rispettati tutti i tempi per la pubblicazione e l’assegnazione del Bando
  • Progetto allineato ai protocolli dell’Accordo di Parigi, del Green Deal europeo e del Piano nazionale di recupero e resilienza definito a livello di SDG delle Nazioni Unite
  • Da oggi al via la Consultazione Pubblica che si concluderà il 30 aprile 2021 
  • I promotori si impegnano a presentare il Masterplan definitivo entro maggio avviando immediatamente il tavolo di lavoro con i progettisti.

Milano, 31 marzo 2021 – Il Fondo di investimento immobiliare “Porta Romana” – promosso e gestito da COIMA SGR e sottoscritto da Covivio, Prada Holding e dal fondo COIMA ESG City Impact – in accordo con il Gruppo FS Italiane e in qualità di banditore del concorso internazionale per la redazione del Masterplan preliminare di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana, predisposto secondo le linee guida del Comune di Milano, annuncia il vincitore: il progetto Parco Romana presentato dal team OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, con Gross. Max., Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia

Motivazione: Il progetto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Attento a ricucire la città posta a nord e a sud, il progetto realizza un impianto urbanistico assai chiaro, per strategia, forma e funzioni e ipotizza il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo. La linea verde, che connette l’est all’ovest, è uno stimolo ad ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia.

Scelto fra i sei team finalisti guidati da BIG – Bjarke Ingels GroupCobe A/SJohn McAslan + PartnersOUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti AssociatiSkidmore, Owings & Merrill (Europe) LLP – SOMStudio Paola Viganò, il progetto vincitore è stato presentato oggi durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, l’Assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile di Regione Lombardia Claudia Maria Terzi,  l’Amministratore Delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 Vincenzo Novari, l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano Pierfrancesco Maran, l’Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani Umberto Lebruto, il CEO & Founder di COIMA Manfredi Catella, il CEO Italia di Covivio Alexei Dal Pastro, il Consigliere Delegato di Prada Holding Carlo Mazzi, il membro della Commissione giudicatrice Laura Montedoro, il Presidente della Commissione giudicatrice Gregg Jones e il team progettista vincitore del bando, coordinati dal Responsabile Unico del Concorso Leopoldo Freyrie.

Il lavoro della giuria (Gregg Jones, Design Principal, Pelli Clarke Pelli Architects; Manfredi Catella; Simona Collarini, Direttore Area Pianificazione Urbanistica Generale Comune di Milano; Alexei Dal Pastro; Carlo Mazzi; Bruno Finzi, Presidente Ordine degli Ingegneri Provincia di Milano; Laura Montedoro, Professore associato Dipartimento di Architettura e Studi Urbani Politecnico di Milano. Responsabile Unico del Concorso Arch. Leopoldo Freyrie) si è svolto durante due sedute in data 29 e 30 marzo con ampia discussione data l’ottima qualità di tutti i progetti presentati.

Il progetto

Parco Romana propone un nuovo modello di integrazione tra natura e città. Da un lato il progetto rigenera uno scalo ferroviario, dall’altro lo sviluppo riunisce residenti, atleti e visitatori in una comunità con una sua specifica identità collegata, attraverso il network di trasporti pubblici, al territorio circostante. Residenze e spazi lavorativi vivono in simbiosi con il paesaggio naturale e le attività all’aperto; la pianificazione integrata del quartiere incentiva gli spostamenti pedonali, creando un‘area car free per la mobilità dolce. Il mix di spazi pubblici e di percorsi accessibili ospita servizi essenziali e commercio di prossimità come parti integranti e vive del progetto. 

Parco Romana è il cuore naturale del progetto, un prato naturale privo di barriere architettoniche che rende fruibile l’ex sito ferroviario all’interno del tessuto urbano circostante creando un nuovo bene pubblico ricco di biodiversità. Una connessione da est a ovest che ispira ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia, inclusa una potenziale highline milanese sopra il fascio dei binari per ricreare permeabilità perseguendo l’ambizioso obiettivo di consentire ai residenti e ai visitatori di attraversare l’intera lunghezza dello Scalo, trasformando la caratteristica più ostruttiva dell’ex area industriale in un connettore tra spazi pubblici e privati.

Gli isolati urbani tracciano i bordi delle strade circostanti; i loro perimetri alberati, i piani terra con servizi di vicinato per le comunità, si estendono nelle aree a nord e a sud del sito, creando un polo attrattivo anche per i quartieri adiacenti; al centro delle architetture residenziali, cortili che richiamano la tradizione milanese, creano aree semi-pubbliche all’interno delle quali socializzare, lavorare e rilassarsi. 

Il nuovo Distretto Lodi è caratterizzato da una piazza pubblica a più livelli che fa da ponte sui binari attivi per collegare al grande parco Piazza Lodi, la Stazione della Circle Line e gli edifici a uso ufficio previsti nel settore orientale dello Scalo.

All’estremo opposto, nel quadrante sud ovest, il progetto è dedicato all’evento olimpico di Milano 2026. Gli spazi per il Villaggio Atleti sono quanto più possibile semplici e regolari, per consentire la massima funzionalità e la loro conversione in componente residenziale che ne raccolga la legacy al termine delle competizioni. La scelta di posizionare in questo quadrante il villaggio olimpico, condivisa da tutti i finalisti della competizione, è determinata dalla sua funzione temporanea e dalla destinazione residenziale futura che consentirà di mantenere un equilibrio generale del quartiere.

Un sistema integrato collega il quartiere residenziale preesistente a nord con i distretti culturale, tecnologico e agricolo a sud. Parco Romana integra un approccio progettuale basato sulla programmazione temporale e una valutazione continua del ciclo di vita. Un’infrastruttura basata sui dati e su strumenti parametrici ottimizza la distribuzione dell’uso del suolo e delle risorse, disegnando anche nuove forme di coinvolgimento degli utenti e supportando la sostenibilità economica. Il Digital Twin del masterplan (un modello digitale dello sviluppo fisico) ottimizza fattori economici, sociali, culturali e ambientali durante tutto il ciclo di vita del progetto.

L’impegno per la sostenibilità del masterplan definisce e misura gli obiettivi ambientali ed ecologici con indicatori di prestazione (KPI) che guidano il processo di progettazione e di costruzione.

Oltre a soddisfare e integrare ogni requisito dell’Accordo di Programma per lo Scalo Porta Romana, gli obiettivi Ambiente ed Ecologia si allineano ai protocolli dell’Accordo di Parigi, del Green Deal europeo e del Piano nazionale di recupero e resilienza definito a livello di SDG delle Nazioni Unite

Lo sviluppo dello Scalo si concentra su:

  • decarbonizzazione coerente con le condizioni climatiche locali; 
  • creazione di una comunità resiliente che promuova la salute e il benessere dei cittadini;
  • approccio circolare che porti valore nel breve e lungo periodo;
  • supporto della biodiversità, valorizzazione del capitale naturale, soluzioni di silvicoltura e agricoltura urbana.

Il Masterplan designato oggi vincitore, come previsto dall’Accordo di Programma, è un documento orientativo e non vincolante. I progettisti avvieranno immediatamente l’elaborazione della versione finale che i promotori si sono impegnati, nei confronti delle istituzioni, a presentare entro maggio con un percorso a tappe serrate per il rispetto dei tempi limitati derivanti dalle scadenze per la realizzazione del Villaggio Olimpico. Al fine di integrare coerentemente il Masterplan, tra le componenti in fase di sviluppo parallelo e accelerato i promotori hanno avviato gli approfondimenti per la definizione del programma e dello schema progettuale del Villaggio Olimpico.

Lo sviluppo del Masterplan terrà conto delle indicazioni ricevute dalla giuria, dai promotori, e delle osservazioni e istanze della città raccolte durante la fase di Consultazione Pubblica, che viene avviata oggi stesso, adempimento essenziale previsto dall’Accordo di Programma sugli Scali. 

Dalla giornata odierna, sul sito www.scaloportaromana.com sarà possibile prendere visione del Masterplan preliminare e del calendario degli appuntamenti del percorso partecipativo: tra i principali si citano lo Scalo di Porta Romana Day, un doppio incontro pubblico aperto alla città in programma martedì 6 aprile alle ore 18 e alle ore 21; il questionario sul Masterplan, online dal 7 aprile; due Commissioni consiliari nei Municipi 4 e 5; un indirizzomail dedicato a cui inviare commenti e suggerimenti.

Sebbene l’aggiudicazione dell’area si sia conclusa, a causa del COVID-19, circa 12 mesi dopo la data originariamente prevista, i promotori hanno rispettato i tempi sia per la pubblicazione sia per l’assegnazione del Bando per la redazione del Masterplan di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana avviando l’elaborazione del progetto finale del Masterplan che sarà consegnato entro maggio e del progetto del Villaggio Olimpico che sarà consegnato entro ottobre. Le scadenze serrate del programma industriale di sviluppo della riqualificazione dello Scalo di Porta Romana richiederanno la collaborazione e l´impegno delle Istituzioni al fine di garantire un iter amministrativo efficiente in modo tale da poter rispettare gli stretti tempi imposti dalla pianificazione delle Olimpiadi invernali che prevedono la consegna del Villaggio a luglio 2025.

A questo fine dovendo assicurare almeno 3 mesi di lavoro per i partecipanti, ferma restando la scadenza improrogabile della consegna del Villaggio Olimpico per luglio 2025, il concorso è stato pubblicato il 10 dicembre 2020, simultaneamente con la firma del contratto preliminare di acquisto dell’area. Il 18 gennaio è stata selezionata la prima rosa di 6 team finalisti (scelti fra 47 gruppi multidisciplinari per un totale di 329 studi provenienti da 14 Paesi), e oggi proclamiamo il vincitore. 

Il concorso si inserisce nell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 di cui sono parte il Comune di Milano, la Regione Lombardia, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che complessivamente coprono una superficie di 1 milione e 250 mila mq, di cui circa 200 mila rimarranno a uso ferroviario. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa. Per lo Scalo di Porta Romana sono previste aree edificabili per 164.000 mq di SL, mentre il 50% della superficie dello Scalo sarà dedicato ad aree a verde e spazi pubblici.

COIMA SGR, Covivio e Prada Holding si sono aggiudicate, tramite la partecipazione al bando di gara lanciato dal Gruppo FS Italiane a gennaio 2020, lo Scalo di Porta Romana (area che si estende per una superficie di circa 190.000 mq, oltre alla residua porzione di 26.000 mq delle Ferrovie) per 180 milioni di euro. Lo sviluppo prevede un grande parco, che si estenderà per circa 100.000 mq, attorno al quale sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi, interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana. All’interno dello Scalo verrà realizzato il Villaggio Olimpico dei Giochi Invernali 2026 che al termine delle competizioni sarà trasformato in student housing con circa 1.000 posti letto da parte di COIMA, che svilupperà anche la componente residenziale libera e agevolata; Covivio svilupperà funzioni a uso ufficio e servizi; Prada Holding, interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area.

Scalo Romana, Porta Romana, Parco Romana, Masterplan, OUTCOMIST, Diller Scofidio + Renfro, PLP Architecture, Carlo Ratti Associati, Gross. Max, Nigel Dunnett Studio, Arup, Portland Design, Systematica, Studio Zoppini, Aecom, Land, Artelia  

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Porta Romana – “Parco Romana” vince il masterplan dello Scalo Romana”

  1. Bene la copertura dei binari nello spazio centrale. Per il resto non vedo grande visione. I soliti fenicotteri finti dei render e gente felice al mercato del pane?? 🙄. Un bel progetto ma é all’altezza degli scopi di ridisegnare un’area della città?
    Considerata la vicinanza della nuova torre A2A forse si poteva concentrare un po’ più le volumetrie e andare un po’ in altezza anche preservando l’aspetto green (vedi torre al posto del Pirelli no).
    Sembra molto in continuità con Symbios a Sud e con il nuovo palazzo di Carlo Ratti in costruzione nell’area.

    Rispondi
    • Se il risultato finale fosse anche solo un decimo di quel che i rendering offrono (prima di avere tutto quel verde dovremo aspettare le Olimpiadi del 3026) sarebbe comunque un gran bel lavoro

      Rispondi
  2. Lo trovo molto bello!

    Ma… Non capisco perché non sfruttiamo la verticalità, cioè così diventa uno scalo chiuso perdendo la possibilità di avere un parco molto grande.

    Inoltre perdiamo l’asse del passeggio da via Verona a fondazione prada, puntando tutto su gli edifici che si affacciano su i binari. (Di cui non capisco il design)

    Vedo uno spazio verde molto ridotto e in salita?!

    Qui bisognava più che mai usare il verticale, a Milano sud manca un parco Sempione.

    Sfruttiamo l’ultimo scalo bene, in questo mese di proposte e modifiche altrimenti rimane un progetto bello solo su carta.

    Rispondi
  3. Mi associo ai commenti, mi sarebbe piaciuto vedere una macchia verde molto più ampia. Quello serve alla città. Molto più che altre piazze/piazzette (anche se sicuramente piacevoli) tipo Gae Aulenti .

    Rispondi
  4. Di primo acchito sembra la versione verde del masterplan anni 90 della vicina area ex OM.
    Sicuramente ci sono spunti interessanti che adesso non colgo ma speravo si andasse in altezza e si aprisse di più la fondazione Prada alla città.

    Rispondi
      • Non credo Milano abbia paura, ma ci sono anche considerazioni di costi, praticità e velocità di costruzione.

        Alla fine, questo è un villaggio olimpico che deve essere pronto in 5 anni e che poi andrà venduto a qualcuno che ci andrà a vivere e/o messo a reddito come studentato. Meglio soluzioni pratiche e veloci e facilmente riciclabili a seconda dell’aria che tirerà a Milano nel 2026.

        Rispondi
  5. Poteva e doveva essere l’occasione per un nuovo grande parco. La copertura dei binari è al minimo sindacale, non sfrutta la verticalità e infila edifici uno dietro l’altro, creando una cortina che nasconde una strisciolina di verde piantumato nel cemento. Peccato.

    Rispondi
  6. Come sempre il verde, sulla carta è più della metà, poi diventa meno della metà perché considerano strade alberate e fiori sui balconi. RIdicolo. Speravo in torri più alte e meno palazzi al centro.
    Unica cosa positiva: sempre meglio di com’era… triste verità tutta milanese

    Rispondi
  7. Sembra un rendering del post Olimpiadimquindi tutto concentrato sulla riqualificazione del post 2026. Mi aspettavo di vedere qualcosa di più sul villaggio olimpico e non una sola immagine poco chiara.

    Le aree verdi si sper che saranno così ricche, sui fenicotteri visti dalla carrozza del Passante o Circle Line tra qualche anno mi sembra un pò libro dei sogni.

    Rispondi
  8. Ottima l’idea della copertura dei binari nello spazio centrale, con un parco centrale. Peccato non sia stato fatto lo stesso per lo Scalo Farini.

    Rispondi
  9. A me piace: parco centrale, centro di aggregazione vicino piazzale Lodi, tanti attraversamenti e sopraelevazioni.
    Poi vediamo come faranno con il mercato del pane, gli aironi, le mucche, il digestore anaerobico etc etc.
    Per me anche il grattacielo di a2a è di troppo in quella zona

    Rispondi
  10. ho già fatto i conti. lo scalo è un rettangolo di 1 km per 200 metri.
    quindi per essere 100.000 mq dovrebbero essere 200 per 500.
    il sempione, togliendo l’arena e castelli, è un quadratone dove i lati sono 500 per 610 circa.

    ora poiché qui sul lato lungo non ci sono 500 metri lineari di parco nemmeno per sogno vuol dire che il parchetto in quanto tale si ridurrà ad un quadrato di 200 per 250 con una estensioncina che si vede e il resto è dei metri è sparso nei vialetti vialoni.
    peraltro si tratterà della porzione “collinare” a piramide che passa sopra ai binari… mah. totale vero di “verde” separatore dal caos 40.000 mq in pendenza.

    Rispondi
  11. Mi sembra troppo costruito. Il parco centrale non è un parco è giusto una coperta verde sulla ferrovia. Spazi comuni seri sono solo le passerelle tra un lato e l’altro della ferrovia. Il resto è tanti centri commerciali e tanti condomini. Bella roba! Nell complesso mi sembra un incubo stile blade runner: troppo denso e invivibile quotidianamente, mercato a parte sarebbe da rivedere tutto sfoltendo cemento e lascando piu’ parco. Mah! Riprovateci.

    Rispondi
  12. Apprezzo molto la scelta di non demolire le strutture ferroviarie storiche sul lato di ripamonti, e di valorizzarle riconvertendole a funzioni sportive.
    Speriamo rimanga un punto fermo che non si modificherà nel tempo.

    Rispondi
  13. Sia a Porta Nuova che a City life chiamano parchi dei giardinetti. Ora anche a . Porta romana stessa logica. ABBIAMO BISOGNO DI PIU VERDE

    Rispondi
  14. Che ci spostino il mercato di Via Crema così l’aggregrazione tanto desiderata a parole sarà goduta dai nuovi insediamenti.

    Semi interrando di qualche metro i binari, ci sarebbe più agio in superficie, sopraelevandola di poco: Meno coosti che una galleria, tempi più rapidi (ah, già, siamo in Italia…) e soperficie più continua.

    Rispondi

Lascia un commento