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Milano | Chiesa Rossa – Il “cappello” verde di Piazza Agrippa

Piazza Agrippa, dedicata al politico, generale e architetto romano vissuto tra il 63 a.C. e il 12 a.C., si trova nel distretto di Chiesa Rossa, a sud di Milano, dove storicamente vi erano le terre della Cascina Stadera. La grande piazza è caratterizzata per la sua perfetta forma circolare dove si immettono ben 6 strade radiali (via Medeghino, via Roberto Bellarmino, via Felice Perussia, via Lorenzo Valla, via Volvinio e via Neera).

Non abito da queste parti, ma ogni volta che ci passo rimango affascinato dalla bellezza del “cappello verde” che si ha entrando in questa grande piazza circolare.

Il cappello è un riferimento alla presenza di stupendi bagolari (tra le mie piante preferite) che disposti in due filari, uno sui marciapiede e l’altro al bordo della grande aiuola centrale che funge anche da piccolo giardino, creano una specie di bolla di fitto verde, un vero cappello che protegge.

Nei mesi estivi questo “cappello verde” funge anche da gradevole refrigerio per gli abitanti del quartiere.

Come dicevamo, la piazza ha una grande area verde al centro utilizzata come giardino, con panchine per la sosta e percorsi pedonali. L’aiuola è anche attraversata dalla linea di tram diretta a Rozzano o Centro Città.

Come al solito, la pecca è sempre la stessa: il parcheggio selvaggio delle auto che vengono parcheggiate sulle aiuole e sui marciapiedi, soprattutto davanti al civico 12 e al 4. Invece, negli altri spicchi, gli abitanti dei palazzi hanno provveduto a far richiesta per impedire il parcheggio selvaggio, sistemando con cordoli o piantando cespugli.

Lo scorso inverno sono stati piantati nuovi alberi nello spazio rimasto a prato tra la piazza e via Lorenzo Valla e via Felice Perussia.

Da qualche mese in piazza è in cantiere la costruzione di una nuova residenza che risolve un lato rimasto abbandonato da anni, si tratta dell’intervento per le Residenze Agrippa.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


7 thoughts on “Milano | Chiesa Rossa – Il “cappello” verde di Piazza Agrippa

  1. Thomas

    la piazza sarebbe da riqualificare in modo da impedire il parcheggio selvaggio lungo tutta la rotatoria. Quanto al verde, la manutenzione è mediocre e di recente si è assistito ad una indecente piantumazione di palme in un contesto del tutto estraneo. si spera che qualche abitante della zona provveda a rimuoverle motu proprio.

  2. Anonimo

    segnalo che sulla mappa openstreet, oltre al grande cantiere di via Vivarini, ce ne dovrebbe essere uno più piccolo posto in lotto nel lato destro della via stessa che non risulta indicato.

  3. Anonimo

    io invece ci abito ed è un quartiere con grandi potenzialità ma, come si può vedere dalla mappa, ancora non interessato da piccole o grandi riqualificazioni come per la maggior parte degli altri quartieri cittadini. Speriamo che la vendita di Enpam di via Lampedusa sia il primo impulso di un rinnovo che in quartiere sarebbe necessario, a cominciare dall’ampliamento del parco del Ticinello sui terreni ancora transennati (anche se ormai “aperti”), passando per la bonifica delle attività più o meno legali di via Campazzino e, last but not least, con un rinnovo e migliore manutenzione delle strade/arredo urbano delle vie in particolare su via Montegani/Medeghino e limitrofi, magari sullo stile di via De Sanctis.
    Inoltre aspettiamo con fiducia la promessa riqualificazione prevista da PGT di Piazzale Abbiategrasso, con una viabilità meno contorta e più fluida sia per il tpl sia per il traffico privato

  4. Armando

    Io invece ci abito ed effettivamente è un quartiere periferico vivibile ma che, a differenza di tanti altri quartieri di Milano, non è ancora stato toccato da piccole o grandi riqualificazioni, come anche si può notare dalla mappa Openstreet.
    Speriamo che l’alienazione da parte di Enpam degli edifici di via Lampedusa sia il primo step di un rinnovo di tutto il quartiere, a partire dal l’ampliamento del Parco del Ticinello, passando per la bonifica di tutte le attività più o meno legali di via Campazzino e Selvanesco, fino ad una generale riqualificazione delle vie locali, in particolare via Montegani e limitrofi, magari sul modello di via De Sanctis.
    Inoltre aspettiamo con ansia il ridisegno previsto da PGT di piazzale Abbiategrasso che migliori la demenziale viabilità sia del tpl sia del traffico privato. E magari che Terna provveda a interrare i tralicci che escono dalla ricevitrice sud..

    Ps: segnalo che oltre al grande cantiere di via Vivarini ne è presente un altro più piccolo sull’altro lato della strada

  5. Thomas

    la piazza sarebbe da riqualificare in modo da impedire il parcheggio selvaggio lungo tutta la rotatoria. Quanto al verde, la manutenzione è mediocre e di recente si è assistito ad una indecente piantumazione di palme in un contesto del tutto estraneo. si spera che qualche abitante della zona provveda a rimuoverle motu proprio.

  6. Ludovicus

    O alla dismissione della ricevitrice sud man mano che vengono aperte le cabine primarie di Rozzano, Rogoredo etc. …

    Bello e da conservare l’edificio storico degli anni 30 (sarebbe un ottimo polo per una scuola, un museo, un centro sportivo) ma in un’area riqualificata a verde e permeabile tra est e ovest. Solo che A2A è al momento concentrata solo sul progetto di porta Romana. Manca di visione.

  7. Alberto

    Cosa fa di male la ricevitrice sud? Il contrasto tra i piccoli orti e gli imponenti tralicci crea uno degli ambienti più caratteristici che abbia mai visto nelle periferie Milanesi

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